Al via “Safe space”. Nella Ausl Parma uno spazio sicuro per persone con protezione internazionale in condizioni di fragilità sanitaria

Realizzato da Azienda Usl di Parma in collaborazione con CIAC, nell’ambito delle attività del progetto regionale “PERSONE” finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2021-2027

E già operativo a Parma “Safe space”, il progetto realizzato da Azienda Usl di Parma in collaborazione con CIAC, partner storico dell’Azienda sanitaria con esperienza ultra ventennale nei percorsi di accoglienza e integrazione dei cittadini migranti.

L’iniziativa nasce per offrire uno spazio sicuro e accogliente a persone richiedenti o titolari di protezione internazionale che si trovano in situazione di vulnerabilità sanitaria, ad esempio dopo una dimissione ospedaliera, durante lunghi trattamenti farmacologici o percorsi di convalescenza e riabilitazione.

Le persone accolte sono ospitate in una residenza messa a disposizione da CIAC, in grado di accogliere fino a due adulti contemporaneamente per periodi fino a tre mesi, eventualmente rinnovabili.

CIAC garantisce un supporto sociale qualificato e culturalmente orientato, mentre l’Azienda Usl assicura l’assistenza sanitaria, con professionisti che accedono al domicilio per il monitoraggio delle terapie, l’organizzazione di visite specialistiche, garanzia di continuità delle cure.

“Questo progetto è un esempio di come l’integrazione sociale abbia fondamento nella tutela della salute e in una modalità d’accoglienza che favorisca il prendersi cura di sé in un contesto rispettoso e inclusivo. Grazie alla collaborazione con CIAC, possiamo offrire non solo un luogo sicuro ma anche un accompagnamento umano e professionale che favorisca la piena ripresa e l’inclusione sociale” afferma Francesca Berghenti, direttore dell’unità operativa semplice dipartimentale Salute immigrati dell’Azienda Usl di Parma “Safe space è anche un esempio della  governance agita dalla Regione Emilia-Romagna, che riesce a sviluppare azioni sistemiche su più livelli, valorizzando e implementando sia le rete regionale che quelle territoriali” conclude Berghenti.

“Questo progetto – sottolinea Giacomo Zingale, psicologo e responsabile per CIAC di questo percorso – costituisce l’occasione di proporre e sperimentare un modello di presa in carico integrata tra sanità e sociale, in continuità con il lavoro che CIAC e Azienda sanitaria portano avanti da 18 anni attraverso il coordinamento CISS. Nella nostra esperienza, per le persone in condizioni di fragilità la possibilità di partecipare a una vita di comunità sicura, fatta di laboratori e attività socializzanti aperte a tutta la cittadinanza, è spesso decisiva nei percorsi di riabilitazione e integrazione. Per questo riteniamo fondamentale creare spazi dove la cura clinica e la relazione sociale possano sostenersi a vicenda”.

“Safe space” è parte del più ampio progetto “PERSONE” (Percorsi Emilia-Romagna Salute Obiettivo Nessun Escluso), promosso dalla Regione Emilia-Romagna, realizzato dalle Aziende sanitarie e finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI 21-27, pro.248).

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