Caltagirone (CT). Natale alla REMS di Santo Pietro, Vescovo Peri incontra comunità nel decennale della struttura

Tradizionale visita natalizia alla REMS di Santo Pietro, che celebra dieci anni di attività. Il Vescovo di Caltagirone accolto dalla direzione Asp e dagli operatori; nel corso della giornata l’intitolazione del modulo femminile a Eugenio Borgna.

CALTAGIRONE – «Nonostante nella vita ci siano momenti bui, interruzioni nelle quali abbiamo l’impressione che la storia non abbia futuro, Dio trova sempre una strada. L’ha trovata in mezzo al mare e nel deserto, la trova anche nella nostra vita. Dio entra sempre nella storia con una inversione che non ti aspetti. Accogliamo dunque anche noi questo grande invito alla speranza. Nei dieci anni di vita di questa Casa sappiamo quanto sorprendente sia una vita che si rigenera e che rifiorisce, e quanto sia ricca di senso la fragilità che abita in noi. Continuiamo in questa cammino che nell’anno giubilare si fa ancora più ricco di significati per tutti e per ciascuno di noi». Con queste parole il Vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri, ha aperto il tradizionale incontro in occasione delle Festività del Santo Natale con la comunità della REMS (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Santo Pietro. L’appuntamento di quest’anno ha assunto un significato particolare, ricorrendo il decennale dell’istituzione della REMS.

Il Vescovo è stato accolto dal direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio; dal direttore amministrativo Tamara Civello; dal direttore del Dipartimento di Salute Mentale, Carmelo Florio; dal direttore della REMS di Santo Pietro, Salvo Aprile, e dagli operatori e dagli ospiti della struttura.

«Desidero esprimere un sincero ringraziamento al Vescovo Peri per la sua presenza costante e per l’attenzione che da anni riserva a questa comunità – ha dichiarato Laganga Senzio -. In questi dieci anni la REMS ha consolidato un modello di intervento fondato sull’integrazione tra sanità, giustizia e territorio. Il dialogo con la Chiesa e con le Istituzioni locali rafforza percorsi di collaborazione indispensabili per garantire risposte efficaci, rispettose della dignità della persona e orientate alla responsabilizzazione e al reinserimento sociale».

Alle ore 11.30 mons. Peri ha celebrato la Santa Messa presso la Parrocchia “SS. Pietro e Paolo” della frazione di Santo Pietro, concelebrando con don Antonio Carcanella, assistente spirituale della REMS, e don Davide Paglia, assistente religioso dell’Ospedale “Gravina”. 

«La presenza costante del Vescovo – ha detto Aprile a conclusione della celebrazione eucaristica – accompagna da dieci anni il cammino della nostra comunità ed è un segno concreto di attenzione alle persone e al lavoro che conduciamo. Il decennale rappresenta per noi un momento di consapevolezza dei risultati conseguiti e di un nuovo e ulteriore slancio. Ringrazio la Direzione Strategica per l’attenzione che ci rivolge e tutti gli operatori della struttura per la professionalità, l’impegno e la dedizione che dimostrano ogni giorno». 

Nel corso della giornata, nell’ambito delle iniziative per il decennale della REMS, si è svolta anche la cerimonia di intitolazione del modulo femminile a Eugenio Borgna, psichiatra e saggista tra i protagonisti della stagione fenomenologica della psichiatria italiana, recentemente scomparso.

«Intitolare il modulo femminile a Eugenio Borgna – ha dichiarato Florio – significa richiamare un’idea di psichiatria che mette al centro la relazione, l’ascolto e il rispetto profondo della fragilità umana. Borgna ci ha insegnato che la cura non può prescindere dalla dimensione umanistica, dalla parola, dalla cultura e dall’arte. Questo gesto simbolico rappresenta un orientamento chiaro per il lavoro quotidiano della REMS e per l’intera rete dei servizi di salute mentale».

La targa commemorativa è stata svelata dalla nipote del Maestro, Serena Borgna, docente di Latino e Greco presso il Liceo classico “Don Bosco” di Borgomanero, accompagnata dal marito Alberto Barazzoni, che porta avanti l’eredità culturale e umana dello zio.

«È un onore per me, a nome di tutta la famiglia, essere qui ed è un onore che la REMS femminile sia intitolata alla memoria dello zio – ha detto la professoressa Borgna -. Per lui la figura femminile, con le sue fragilità e il suo vissuto, ha proprio bisogno di luoghi come questo dove la cura sia prima di tutto relazione, una relazione fondata su un ascolto gentile e sulla speranza che deve essere motore nella cura e nell’attenzione terapeutica a chi è ricoverato che per lo zio non erano pazienti, ma persone bisognose di ascolto, non solo del detto, ma soprattutto del non detto».

All’incontro hanno preso parte il sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo, con l’assessore comunale Giuseppe Fiorito; il magistrato presso il Tribunale di Sorveglianza di Catania, Alessandro Dagnino; il magistrato presso il Tribunale di Siracusa, Nunzio Corsaro; il direttore dell’Ufficio per l’esecuzione penale esterna (Uepe) di Catania, Maria Pia Fontana; il comandante della Stazione dei Carabinieri di Granieri, maresciallo Santo Furnari; rappresentanti della Polizia di Stato; il presidente dell’Ordine degli avvocati di Caltagirone, Giovanni Russo; i rappresentanti degli enti co-gestori dei co-housing di Caltagirone e San Giovanni La Punta.

Presenti, inoltre, il già direttore del Dipartimento di Salute Mentale, Giuseppe Fichera; il referente della Direzione medica dell’Ospedale “Gravina”, Salvatore Bonfante; il direttore dell’UOC Coordinamento e Controllo CTA Pubbliche e Private, Roberto Ortoleva; il responsabile dell’UOS Psichiatria territoriale, Fortunato Parisi; il direttore dell’UOC Risorse Umane, Roberta La Rocca.

Al termine della celebrazione, il Vescovo ha condiviso il pranzo con gli ospiti e gli operatori. Il pranzo, preparato e servito dagli utenti della struttura, ha rappresentato un momento di partecipazione alla vita comunitaria.

La REMS di Santo Pietro è una struttura sanitaria residenziale a carattere terapeutico-riabilitativo, istituita dalla legge 81/2014 per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che accoglie persone con patologia psichiatrica sottoposte a misura di sicurezza. La struttura opera attraverso due moduli residenziali, uno femminile e uno maschile, garantendo percorsi di cura personalizzati nei quali l’aspetto sanitario prevale su quello custodiale, con l’obiettivo di favorire il reinserimento sociale.

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