È stato un crescendo di emozioni e ricordi, quello vissuto oggi presso il reparto di Chirurgia Toracica dell’AOU G. Martino di Messina, in occasione della cerimonia organizzata per ricordare una giovane paziente: Isabella Miuccio.
Un reparto che, a causa di una grave malattia, per lei era diventato “casa” e in cui giorno per giorno aveva intessuto rapporti di stima e affetto con tutto il personale; quel personale che oggi con partecipazione ed emozione ha vissuto con occhi sempre lucidi questa iniziativa in suo onore.
“I vostri occhi lucidi – ha detto il Direttore Amministrativo Dott.ssa Elvira Amata – sono la dimostrazione di cosa sia la buona sanità. Parliamo spesso di umanizzazione delle cure, ma tali concetti rischiano di essere solo teorici se non sono applicati con concretezza. E se una famiglia continua a mostrare affetto e gratitudine verso il nostro ospedale e questo reparto, pur avendo subito una grave perdita, significa che abbiamo centrato il nostro obiettivo: esserci per i pazienti e porre il loro bene al primo posto, un bene in cui le terapie non sono solo cliniche, ma anche empatiche”.
Oggi Isabella avrebbe compiuto 38 anni e per ricordarla la mamma Eike e gli amici hanno scelto di destinare il ricavato di una raccolta fondi per acquistare smart tv e frigoriferi per le stanze di degenza, per l’infermeria e gli studi medici.
“Non una semplice donazione di oggetti, ma un vero e proprio atto d’amore – come ha sottolineato il direttore del reparto di Chirurgia Toracica Prof. Francesco Monaco – perché le smart tv per chi è ricoverato non sono solo schermi, ma una finestra sul mondo, un modo per alleggerire l’isolamento della malattia; sono un promemoria per sottolineare che anche in ospedale, la vita, la cultura e la connessione continuano. Per tutto il tempo che ha trascorso qui – ha proseguito il Prof. Monaco – l’abbiamo conosciuta non solo come una paziente, ma come un raggio di luce. Non possiamo fare a meno di ricordare la sua incredibile tempra, non ha mai accettato la malattia passivamente. Nonostante la diagnosi fosse complessa lei ha affrontato ogni ciclo di cure, ogni esame, ogni battuta d’arresto con una resilienza che aveva dell’incredibile. Non era una resilienza urlata o ostentata, ma una combattività quieta e determinata. Isabella ci ha insegnato cosa significa la vera resilienza ed è per questo che abbiamo deciso di intitolare a lei una stanza del nostro reparto – quella in cui è rimasta più a lungo – che da oggi si chiamerà “stanza Isabella”.
Un momento intenso, quello vissuto oggi, accompagnato dai ricordi degli amici e dai colleghi di Isabella che in un videoracconto con immagini e parole, anche impresse in targhe ricordo, ne hanno descritto la personalità vulcanica e gioiosa. La sua morte – hanno ribadito gli amici – ci ha lasciato un modo di vivere. Era solare, giocosa, con la battuta sempre pronta, a volte sopra le righe, ma sempre vera. Aveva un modo tutto suo di voler bene, sincera quando serviva la verità, anche se scomoda, leggera quando il mondo intorno diventava pesante.
La mamma Eike ha evidenziato quanto fosse orgogliosa della figlia: gli studi a Forlì e il percorso professionale e formativo in Corea, l’attenzione per la famiglia e la spensieratezza nel voler vivere momenti felici con le persone a cui voleva bene. Ed è in nome di questa sua simpatia innata che la mamma oggi ha voluto consegnare ai medici che hanno seguito Isabella durante il suo lungo percorso di malattia alcune statuine con la caricatura di ciascuno: il Prof. Francesco Monaco, Il Prof. Antonio Bottari, la Prof.ssa Mariacarmela Santarpia e la Dott.ssa Flavia Nunnari.
Isabella è stata una combattente e la sua memoria – come espresso da tutti i professionisti – vivrà nel nostro impegno quotidiano.