Partita oggi, presso la Casa Circondariale di Foggia, la prima giornata di screening oncologici promossa da ASL Foggia con l’obiettivo di garantire anche alle persone detenute il diritto alla prevenzione e alla diagnosi precoce dei tumori.
L’iniziativa degli screening in carcere, rappresenta una tappa importante verso una sanità inclusiva, che non lascia indietro nessuno.
PRIMA TAPPA
La giornata inaugurale è stata dedicata alle donne: detenute, poliziotte e dipendenti amministrative della struttura di via delle Casermette si sono sottoposte, volontariamente e gratuitamente, agli esami per la prevenzione delle patologie oncologiche alla mammella e al collo dell’utero a bordo dei due mezzi di ASL Foggia, il Mammobile e il Papmobile.
L’iniziativa è stata promossa dal Distretto Socio Sanitario (DSS) di Foggia, in collaborazione con il Centro Operativo degli Screening, con il supporto della Direzione del carcere del capoluogo dauno. L’attività rientra nel progetto di prevenzione di ASL Foggia che include anche la popolazione dei penitenziari della Capitanata.
Presenti questa mattina, il Direttore Generale di ASL Foggia, Antonio Nigri; la Direttrice del DSS di Foggia, Cinzia Piccaluga; il Dirigente responsabile Psichiatria penitenziaria e autori di reato Luigi Esposto; la Coordinatrice Screening Elvira Sparacia, le psicologhe Stefania Scelsi e Stefania Lavacca e le volontarie dell’ANDOS, Associazione Nazionale Donne Operate al Seno, comitato di Foggia.
SESSIONI PERIODICHE
ASL Foggia e la Direzione della Casa Circondariale di via delle Casermette, infatti, hanno avviato un confronto finalizzato alla firma di un protocollo d’intesa per la programmazione di sessioni periodiche di screening oncologici per detenuti, agenti penitenziari e personale amministrativo che rientrano nelle fasce target previste dal Ministero della Salute. Un impegno per rendere continuativa e strutturata della tutela della salute in ambito penitenziario.
Gli screening oncologici in carcere rappresentano uno strumento fondamentale di equità sanitaria: consentono di intercettare precocemente patologie gravi, riducendo disuguaglianze e promuovendo il principio costituzionale del diritto universale alla salute.
DIRITTO ALLA PREVENZIONE
“Questa giornata – ha dichiarato la Direttrice de Distretto Socio Sanitario di Foggia, Cinzia Piccaluga – testimonia la sinergia tra ASL e Direzione del carcere di Foggia per abbattere e superare gli ostacoli rispetto al diritto alla salute che vuol dire non solo cura, ma anche prevenzione, per tutti e tutte. Il nostro impegno – ha aggiunto – è garantire una sanità che sia effettivamente in grado di raggiungere chiunque, in qualsiasi posto ed è in questa direzione che si inserisce l’incontro di oggi. ASL Foggia, inoltre, ha sottolineato l’importanza di rendere effettivo il diritto alla salute mentale per chi affronta un periodo di detenzione, attraverso incontri periodici con psicologi e psichiatri per dare risposte tempestive a chi vive situazioni di fragilità emotiva”.
SUPPORTO ALLE FRAGILITA’ EMOTIVE
“Come psicologi facciamo un primo filtro all’ingresso in carcere per valutare la condizione emotiva ed eventuali situazioni di fragilità”, ha spiegato Stefania Lavacca, psicologa di ASL Foggia. “Gli incontri proseguono durante il periodo di restrizione e con interventi di supporto personalizzati”.