La Asl Brindisi, nello specifico il Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione diretto da Liborio Rainò, richiama la cittadinanza sui rischi legati al consumo di funghi spontanei non controllati. Gli episodi di intossicazione da funghi segnalati negli ultimi giorni riportano all’attenzione pubblica la necessità di adottare comportamenti prudenti e consapevoli, affinché momenti di svago e convivialità non producano gravi problemi per la salute.
Le attuali condizioni climatiche – temperature miti, piogge frequenti e alta umidità – hanno favorito una significativa crescita di funghi spontanei, spingendo molti cittadini alla raccolta, spesso senza un’adeguata conoscenza delle specie commestibili e tossiche.
Tra i casi più gravi si segnalano due episodi di intossicazione nefrotossica dovuti al consumo di Amanita ovoidea, fungo bianco e carnoso conosciuto localmente come “farinaccio”, oggi certificato come tossico per l’apparato renale.
Altri casi hanno riguardato funghi denominati in modo generico “amarieddi”, “asquanti” o “mucchiarieddi”, appartenenti a specie del genere Lactarius potenzialmente pericolose per l’apparato gastroenterico.
Non mancano infine intossicazioni legate a errori di identificazione: funghi ordinari, come il Clitocybe nebularis, possono essere confusi con funghi altamente tossici quali l’Entoloma lividum, responsabile di gravi sindromi gastrointestinali.
Anche i funghi sicuramente commestibili possono causare disturbi se cotti in modo insufficiente, mal conservati o consumati in grandi quantità.
Non esistono metodi casalinghi o “prove” affidabili per distinguere un fungo commestibile da uno velenoso. L’unica forma di prevenzione efficace è la conoscenza, che si acquisisce attraverso i corsi di formazione micologica necessari per il rilascio del permesso regionale di raccolta.
La Asl Brindisi invita inoltre tutti i cittadini a far esaminare sempre i funghi raccolti dagli esperti micologi del Centro di Controllo Micologico aziendale, servizio gratuito e attivo secondo il calendario disponibile presso i Comuni e gli Uffici sanitari territoriali.
È importante ricordare che anche l’acquisto di funghi da venditori o raccoglitori professionali deve avvenire solo in presenza del certificato di commestibilità rilasciato dai micologi della Asl, obbligatoriamente esposto.
Bisogna, quindi, consumare solo funghi spontanei certificati dal micologo e in buono stato di conservazione; cuocere i funghi a lungo (almeno 25-30 minuti), preferibilmente in umido; consumare quantità moderate, evitando pasti ripetuti a base di funghi; evitare il consumo in soggetti sensibili (anziani, bambini, donne in gravidanza); non affidarsi alle credenze popolari o a metodi empirici di riconoscimento; frequentare corsi di formazione micologica di base organizzati dai Comuni o dalle associazioni di settore.
La Asl Brindisi rinnova l’invito alla prudenza e alla prevenzione: la sicurezza alimentare comincia dalla conoscenza. Prima di consumare funghi spontanei, rivolgersi sempre al servizio micologico aziendale.