Come si suol dire “non pioveva quando Noè iniziò a costruire l’Arca!”, per evidenziare quanto è importante agire sul “prima”. Fischio d’inizio, stamattina alle ore 9.00, per una simulazione davvero eccezionale: un disastro ferroviario. Dopo una potenziale pandemia da febbre emorragica, ecco una finta tragedia sui binari per proteggere la comunità! L’Ulss 6 Euganea, insieme ai partner sanitari di Padova e Rovigo, sta così tenendo una mattinata di formazione – chiamata SIMEX SIMulation EXercice – per testare e migliorare i piani organizzativi.
Gli Ospedali, le realtà territoriali, il Dipartimento di Prevenzione, con la partecipazione di istituzioni e autorità locali preposte alla gestione delle emergenze, mettono alla prova procedure e capacità di coordinamento in una logica intersettoriale.
Per quale motivo?
Perché la sicurezza nasce dalla preparazione: la simulazione è uno strumento strategico per rendere più resiliente il nostro sistema sanitario e proteggere la comunità, perché permette di verificare le procedure, individuare le criticità e trasformare le lezioni apprese in azioni concrete.
L’esperienza vissuta con la pandemia da SARS-COV-2 ha posto in evidenza la necessità da parte della Aziende sanitarie pubbliche di migliorare la capacità di “preparedness”, ovvero la pianificazione e l’esecuzione di attività volte a minimizzare i rischi posti dalle malattie infettive e mitigare il loro impatto durante un’emergenza di sanità pubblica, e la capacità “readiness”, cioè l’abilità a rispondere in modo tempestivo ed efficace alle emergenze.
Uno degli strumenti messi in campo a livello nazionale è stata la stesura del “Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021-2023)”, poi declinato a livello regionale e aziendale. Il Piano Pandemico ha una durata di tre anni ed è pensato come l’inizio di un percorso strutturato secondo la dinamicità del ciclo di preparedness.
Prossimo appuntamento, in novembre: emergenza alluvionale.