Una malattia cronica, che presenta comorbidità e provoca disagio psicologico a coloro che ci convivono
Il 29 ottobre è la Giornata mondiale della Psoriasi, una patologia troppo spesso sottovalutata che in Italia colpisce circa 1,8 milioni di persone, di cui 150.000 in forma severa.
L’obiettivo della Giornata è di richiamare l’attenzione su questa patologia: una malattia della pelle infiammatoria, autoimmune, genetica, cronica, multifattoriale, recidiva e non contagiosa che è molto più di una semplice condizione cutanea.
La “malattia psoriasica”, dalla quale al momento non si guarisce definitivamente, è spesso accompagnata da comorbidità gravi: il 33% dei pazienti infatti soffre di una comorbidità, il 19% di
due, l’8% di tre. In circa il 30% dei casi la psoriasi si associa all’infiammazione delle articolazioni (artrite psoriasica) e comporta il rischio di patologie cardiovascolari (infarto, ictus, insufficienza cardiaca) e l’associazione con altre patologie croniche e immuno-mediate, come quelle metaboliche (diabete mellito, ipercolesterolemia, obesità), malattie infiammatorie dell’intestino, insufficienza renale.
«Accanto a questa patologie non meno importante è l’impatto sulla qualità della vita e sul benessere dei pazienti dovuto alla severità della psoriasi e alla sua localizzazione in aree critiche quali cuoio capelluto, volto o parti intime – spiega il dr. Aldo Cuccia, Direttore UOC Dermatologia Ospedale San Donato Arezzo -. Si tratta di una patologia cronica e invalidante che richiede cure continuative nel tempo, cure che per la stragrande maggioranza sono rimborsabili e a carico del SSN».
Cosa si fa ad Arezzo e in Asl Toscana Sud Est per curare la psoriasi? La USL TSE offre un servizio dedicato presso le strutture di dermatologia degli ospedali di Arezzo, Grosseto e Valdarno. In particolare ad Arezzo l’ambulatorio dedicato, presso l’Ospedale San Donato, segue circa 600 pazienti interessati da psoriasi ed è attivo anche presso l’ospedale del Valdarno una volta a settimana.