È stato sottoscritto presso la sede della Procura della Repubblica di Ferrara, il Protocollo operativo per l’attuazione dei percorsi di trattamento psicologico per autori di violenza domestica tra la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ferrara, l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna (UEPE) di Bologna e l’Azienda USL di Ferrara.
A firmarlo, il procuratore della Repubblica di Ferrara Andrea Garau, la direttrice generale delle Aziende Sanitarie ferraresi Nicoletta Natalini, e per l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna il direttore Aldo Scolozzi e la direttrice aggiunta Valentina D’Accardo. Presenti per la Procura anche la pm Barbara Cavallo e per l’AUSL la direttrice UOC Psicologia Clinica e di Comunità Rachele Nanni, la responsabile M.O. Psicologia Cure Primarie Cristina Meneghini e la direttrice dell’U.O. Affari Istituzionali delle Aziende Sanitarie ferraresi Barbara Paltrinieri.
Il protocollo nasce in un’ottica di prevenzione e contrasto della violenza di genere e della recidiva nei comportamenti violenti all’interno delle relazioni affettive e familiari, e sancisce un modello di collaborazione tra Autorità giudiziaria, Sistema sanitario e UEPE per agire nei confronti degli autori di violenza domestica, per portarli alla consapevolezza di ciò che fanno e per accompagnarli in un processo di cambiamento e recupero.
L’obiettivo è favorire l’accesso degli uomini autori di violenza a programmi specialistici di recupero presso i Centri Liberiamoci dalla Violenza (LDV) dell’AUSL di Ferrara presenti sul territorio, presso le Case della Comunità di Bondeno, Comacchio e Portomaggiore e presso l’ambulatorio psicologico di via Gandini 26 a Ferrara.
Il Centro LDV è un punto di accoglienza specializzato per gli uomini che agiscono violenza verso mogli, partner o ex partner, per spezzare la dimensione di ritorsione della violenza nelle relazioni familiari e d’intimità, a cui si accede in modo volontario e spontaneo.
Si tratta di un percorso strutturato, articolato in fasi valutative, trattamentali e di follow-up, con l’obiettivo di promuovere la cessazione dei comportamenti violenti, incrementare la consapevolezza sulla responsabilità delle condotte abusanti, prevenire la recidiva dei comportamenti maltrattanti e garantire maggiore sicurezza alle vittime, anche attraverso il monitoraggio del rischio.
Il protocollo definisce con precisione le modalità di invio da parte dell’Autorità Giudiziaria, i criteri di ammissione al programma, le forme di raccordo operativo tra i servizi coinvolti e il sistema di comunicazione interistituzionale, che include la trasmissione delle relazioni periodiche sull’andamento del trattamento e l’immediata segnalazione di eventuali violazioni.
Il trattamento, condotto da psicologi e psicoterapeuti formati specificamente, può svolgersi in modalità individuale o di gruppo e prevede anche il coinvolgimento, nei limiti consentiti, della persona offesa, in un’ottica di tutela integrata e prevenzione del rischio.
“Con questo protocollo si implementa un presidio territoriale fondamentale per la sicurezza delle vittime e per il recupero degli autori – dichiara la direttrice generale delle Aziende Sanitarie ferraresi, Nicoletta Natalini –. Lavorare sul cambiamento consapevole dei comportamenti violenti è un passaggio essenziale per la prevenzione di nuovi episodi di maltrattamento”.
Dello stesso avviso l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna: “Attraverso la sottoscrizione del presente protocollo, i soggetti pubblici intensificano la rete di collaborazione già in essere – affermano il direttore Aldo Scolozzi e la direttrice aggiunta Valentina D’Accardo –. La prevenzione e il trattamento di questo allarmante fenomeno sociale sono una priorità per le istituzioni pubbliche trasversalmente coinvolte nel contrasto al fenomeno della violenza di genere”.
Il protocollo ha validità triennale dalla data di sottoscrizione e prevede la possibilità di aggiornamenti sulla base dell’esperienza applicativa.