Sassari, 19 settembre 2025 – La Asl di Sassari avvia un progetto pilota innovativo per l’utilizzo di neurotute in bambini affetti da paralisi cerebrale infantile: “Un progetto riabilitativo condiviso tra operatori della riabilitazione e le famiglie che consente di sviluppare al meglio le potenzialità evolutive del bambino e garantisce il raggiungimento del massimo livello possibile di funzionalità e autonomia”, spiega il direttore sanitario della Asl di Sassari, Piero Delogu.
All’interno della Asl n.1 in questi giorni e’ entrato nel vivo il progetto pilota, realizzato in collaborazione tra la Neuropsichiatria infantile della Asl 1 e della Aou Sassari, e il Servizio della Protesica del Distretto di Sassari e l’Istituto di Fisiologia della Aou di Sassari, che vede l’utilizzo in bambini tra i 2 e 18 anni del dispositivo di assistenza medicale “Tute Exopulse Mollii Suit”.
“Si tratta di un dispositivo di assistenza medicale personale che sfrutta, su tutto il corpo, una stimolazione elettrica sottosoglia che contrasta i sintomi motori associati a condizioni neurologiche quali la paralisi cerebrale infantile. Le tute di neuromodulazione sfruttano un riflesso fisiologico, noto come inibizione reciproca; trasmettendo un preciso segnale elettrico al muscolo antagonista del muscolo più contratto, questo tende a rilassarsi. La combinazione degli effetti di rilassamento dei muscoli spastici o rigidi e dell’attivazione dei muscoli ipotonici, consente una vita quotidiana più attiva e con meno dolore”, spiega il direttore della dalla Sc di Neuropsichiatria infantile della Asl di Sassari, Salvatorica Manca.
La Paralisi cerebrale infantile (Pci)
Comprende un ampio gruppo di disturbi neurologici causati da una lesione permanente, non progressiva, del cervello in via di sviluppo, che si verifica prima, durante o dopo la nascita, con una incidenza di 1-3 casi per 1000 nati vivi. “La Pci è una condizione permanente e i problemi che ne derivano non possono estinguersi, ma possono modificarsi nel tempo. I bambini apprendono strategie per far fronte alla loro situazione man mano che crescono e il trattamento spesso determina miglioramenti significativi delle aree funzionali interessate”, spiega la dottoressa Ica Manca. Anche se l’intervento non può essere diretto alla causa del disturbo, ovvero alla lesione cerebrale, è possibile lavorare sui disturbi, quindi sui sintomi, e sul loro impatto nella vita del bambino, oltre che sulla prevenzione delle retrazioni muscolari e delle deformità ossee.
Sintomi
La presenza di un danno del sistema nervoso centrale influenza in modo variabile sia la funzione motoria globale, sia lo sviluppo complessivo del bambino, interessando in via primaria la postura e il movimento. A questi disturbi possono associarsi problemi sensoriali (in particolare visivi), intellettivi, comunicativi (difficoltà di articolazione della parola oppure difficoltà di linguaggio più generali), della deglutizione e problemi di tipo emotivo con difficoltà a relazionarsi con gli altri.
Il progetto innovativo della Asl di Sassari
I bambini inseriti all’interno del progetto sperimentale provengono dal servizio di Neuropsichiatria infantile della Asl di Sassari; si tratta di 15 bambini, con un età che spazia dai 2 ai 18 anni.
In seguito all’arruolamento e ad un percorso formativo che ha visto coinvolto il personale della Asl, i tecnici della ditta che ha prodotto la tuta e i familiari dei piccoli pazienti, il dispositivo in questi giorni e’ stato consegnato alle famiglie dei bambini che, per i prossimi sei mesi, utilizzeranno giornalmente la tuta, potendo contare anche al proprio domicilio del supporto degli operatori coinvolti nel progetto.
In primavera si procederà con il monitoraggio neurologico, con lo studio del riflesso H e del elettromiografia di superficie (Sas), per valutare da un punto di vista scientifico il miglioramento percepito e registrato dal piccolo paziente.