Dolore cronico per 14 milioni di italiani: a Milano ‘NexPain’ sul futuro della cura del dolore

Milano, 18 settembre 2025 – Si è aperto ieri a Milano il Congresso “NexPain”, che fino a venerdì vedrà riuniti i maggiori esperti nazionali e ospiti internazionali nel campo della Terapia del dolore. Un appuntamento all’insegna della multidisciplinarietà, che coinvolge tutti i professionisti impegnati nella gestione del dolore nelle sue diverse manifestazioni, con l’obiettivo di affrontare una delle sfide più complesse della medicina moderna: sviluppare approcci di cura innovativi, integrati e sempre più personalizzati per rispondere ai bisogni di milioni di persone che convivono quotidianamente con il dolore e con le sue conseguenze sul benessere fisico, mentale ed emotivo.

“NexPain nasce come luogo di incontro tra specialisti di ambiti diversi: terapisti del dolore, oncologi, farmacologi, infermieri, palliativisti. Questa osmosi culturale permette di affrontare il dolore in tutta la sua complessità, evitando la frammentazione delle cure e garantendo continuità assistenziale”, ha dichiarato Vittorio Guardamagna, Direttore Divisione Cure Palliative e Terapia del Dolore dello IEO – Istituto Europeao di Oncologia di Milano e Presidente del Congresso. “Dalle terapie farmacologiche alla neuromodulazione, dalla cannabis medica agli psichedelici, disponiamo oggi di opzioni terapeutiche sempre più personalizzabili: la medicina di precisione è ormai realtà anche nella terapia del dolore, oncologico e non oncologico”.

In Italia un adulto su quattro – circa 14 milioni di persone1 – soffre di dolore cronico, una condizione che persiste nel tempo modificando le vie nervose su cui viaggia il dolore che diventa esso stesso malattia, spesso associata a depressione, ansia e isolamento sociale. Circa il 50% dei pazienti oncologici – 1,5 milioni di persone in Italia2 – convive con il dolore, che può derivare sia dalla neoplasia sia dai trattamenti ricevuti, e presentarsi in ogni fase della malattia e anche oltre la guarigione.

Il Congresso ‘NexPain’ affronta i temi più attuali: dalle terapie farmacologiche di ultima generazione alle tecnologie minivasive, dalle applicazioni dell’e-health e dell’Intelligenza Artificiale fino al rapporto tra nutrizione e dolore. Proprio il legame tra cibo e salute è stato al centro della cerimonia inaugurale che si è svolta ieri presso il MUDEC, con lo chef Enrico Bartolini protagonista di un dialogo sull’arte del cibo come parte integrante del percorso di cura.

“Abbiamo voluto che la serata inaugurale celebrasse proprio questo valore, con una cena di cucina stellata: non solo un omaggio alla qualità e alla convivialità, ma un simbolo della capacità del cibo di unire e restituire piacere anche a chi affronta la malattia”, ha commentato Grazia Armento, Responsabile Ricerca UOC Terapia del Dolore e Cure Palliative dello IEO e Responsabile Scientifico del Congresso. Il dolore è un’esperienza che coinvolge l’intera dimensione psico-fisica della persona: in oncologia, ad esempio, dolore e malnutrizione sono strettamente connessi e possono influenzare gli outcome cliniciPer questo un counseling nutrizionale mirato, ispirato alla dieta mediterranea, è parte integrante del percorso terapeutico”.

Anche la medicina del dolore sta vivendo una fase di forte innovazione sul fronte della sanità digitale: app mediche, telemedicina, realtà aumentata e realtà virtuale stanno aprendo nuove opportunità per offrire cure sempre più mirate, accessibili anche a domicilio.

“Le nuove tecnologie – dall’e-health all’Intelligenza Artificiale – stanno trasformando il paradigma ospedale-centrico, permettendo ai clinici di seguire i pazienti anche a domicilio. Questo facilita il dialogo medico-paziente, rafforza l’empowerment della persona e della sua famiglia e contribuisce a migliori outcome di salute. Grazie all’innovazione e a nuove sinergie vogliamo realizzare un futuro in cui il dolore sia trattato in modo sempre più efficace e umano”, ha aggiunto Guardamagna.

Al Congresso spazio anche al temadella comunicazione nella lotta al doloreIl concetto stesso di salute si sta evolvendo: pazienti più informati devono orientarsi tra infodemia e fake news, e il trattamento del dolore richiede anche un lavoro culturale per superare stigmi e paure. È necessario, ad esempio, fare chiarezza sul valore terapeutico di farmaci consolidati come il Fentanyl, cardine nella gestione del dolore oncologico, reso ancora più sicuro da dispositivi innovativi che ne prevengono gli usi impropri”, ha concluso Armento.

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