Dare voce a chi si prende cura
Alla 82ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia è stato presentato La luce nella crepa, un cortometraggio ispirato a una storia vera che racconta in maniera intensa e autentica la vita di chi ogni giorno si prende cura di un familiare fragile. Il film, disponibile gratuitamente su YouTube, ha riportato all’attenzione pubblica un tema di enorme rilevanza sociale: quello dei caregiver familiari.
In Bergamo e provincia si stimano oltre 100.000 persone che assistono un parente o conoscente non autosufficiente: un genitore anziano, un coniuge malato, un figlio con disabilità, un amico con gravi patologie. Dietro questi numeri ci sono volti, storie e sacrifici quotidiani. Un impegno che garantisce la tenuta del sistema sociale e sanitario, ma che troppo spesso significa fatica fisica, notti insonni, solitudine, difficoltà economiche e rinunce personali.
Bergamo in prima linea
Proprio su questo fronte, la provincia di Bergamo rappresenta oggi un’esperienza di avanguardia. Con il progetto Caregiver Bergamo – Accanto a chi si prende cura, avviato da ATS Bergamo nel 2023 con il sostegno di Regione Lombardia e in partnership con ASST Papa Giovanni XXIII, ASST Bergamo Est, ASST Bergamo Ovest, Collegio dei Sindaci, i 14 Ambiti Territoriali Sociali, Fondazione della Comunità Bergamasca, Fondazione FACES, CSV Bergamo e numerosi enti del Terzo Settore riuniti nel Laboratorio Caregiver Bergamo, è stata costruita una rete integrata di supporto ai caregiver e alle loro famiglie.
Il progetto non si limita a livello locale: dialoga e si confronta con esperienze nate in altre regioni, come quelle promosse dall’associazione nazionale di caregiver familiari CARER ETS in Emilia-Romagna e da reti analoghe in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, per favorire una crescita condivisa e la costruzione di modelli replicabili a livello nazionale.
Una rete che cresce
Oggi in provincia operano 14 Équipe Caregiver attive nelle Case di Comunità, composte da Infermieri di Famiglia e Comunità (IFeC) delle ASST e Assistenti Sociali degli Ambiti Territoriali Sociali. Hanno già incontrato migliaia di caregiver, offrendo ascolto, orientamento, consulenze personalizzate e momenti formativi.
Tutte le attività sono raccolte nel Portale Caregiver Bergamo (www.caregiverbergamo.it), punto di riferimento per famiglie e operatori, che ospita materiali informativi e notizie sempre aggiornate.
Ad oggi il portale, gestito da CSV Bergamo in collaborazione con i 95 enti aderenti al Laboratorio Caregiver, è stato visitato da circa 25.000 cittadini unici (dal lancio, maggio 2024); i materiali messi a disposizione – tra guide e videotutorial – hanno già registrato oltre 13.800 tra visualizzazioni e download.
Un’occasione di confronto: Prospettiva Salute
Il lavoro svolto a Bergamo sarà al centro anche della prossima edizione di Prospettiva Salute, in programma il 13 e 14 ottobre alla Fiera di Bergamo. La sessione dedicata – “Sostenere chi sostiene. Il supporto ai caregiver tra esperienze e nuovi modelli di assistenza” – sarà l’occasione per presentare risultati, buone pratiche e sviluppi futuri con uno sguardo interregionale e nazionale.
Sul significato del progetto interviene il prof. Giuseppe Scaratti, Direttore del Dipartimento SUS dell’Università di Bergamo e consulente scientifico di Caregiver Bergamo – Accanto a chi si prende cura:
«Questa esperienza rappresenta una autentica espressione del principio di sussidiarietà, affermato dalla nostra Costituzione, in cui la società civile si fa carico responsabilmente di micro-processi che generano valore collettivo e mantengono un tessuto connettivo fatto di narrazioni, storie ed esperienze che diventano relazioni, reti di fiducia e collaborazione. Non si tratta di scaricare sui caregiver il peso della presa in carico, ma di creare le condizioni perché la comunità sviluppi occasioni di scambio, incontro, solidarietà e sensibilità attorno ai temi del caregiving, rafforzando i processi di legittimazione e le reti attivate tra i diversi stakeholder. È in gioco – prosegue Scaratti – una trasformazione delle culture lavorative, professionali e organizzative del sistema sociosanitario, orientata a far crescere e consolidare una disponibilità diffusa che traduca la coscienza civica in atti, iniziative e progetti, alimentando processi di nuova cittadinanza e corresponsabilità condivisa».
Un nuovo strumento: il questionario di stratificazione
È stato avviato un processo partecipativo per la costruzione di un nuovo questionario finalizzato a misurare il carico di cura dei caregiver familiari. Lo strumento, sviluppato da ATS Bergamo e dall’Università degli Studi di Bergamo in collaborazione con le équipe caregiver del progetto e Regione Lombardia, è stato elaborato a partire dall’analisi della letteratura scientifica e arricchito dall’esperienza dei professionisti coinvolti. Questo lavoro congiunto ha permesso di formulare domande più efficaci nel cogliere il vissuto, i bisogni e le aspettative dei caregiver, rendendo lo strumento maggiormente aderente alla loro realtà quotidiana. Attualmente in fase di validazione, il questionario punta a diventare un supporto operativo a disposizione degli operatori sociosanitari su tutto il territorio nazionale, per favorire l’individuazione dei caregiver a rischio di burn-out e l’attivazione di interventi mirati.
È fondamentale – evidenzia Loredana Ligabue – Promotrice e Segretaria della Associazione dei Caregiver familiari CARER ETS “che i caregiver e le loro associazioni collaborino attivamente compilando il questionario. Mettere a punto strumenti – scientificamente validati – finalizzati a identificare i caregiver familiari e l’impatto del carico assistenziale è strategico per attuare interventi equi e mirati a sostegno di chi si prende cura.”
La versione di test comprende 73 domande e richiede 10-15 minuti per la compilazione. Per renderlo affidabile a livello scientifico è necessario raccogliere almeno 1.000 questionari completi da parte di caregiver in tutta Italia.
È possibile partecipare qui:
https://sia.unibg.it/limesurvey/index.php?r=survey/index&sid=812899&lang=it
o scannerizzando il qr code con il proprio cellulare:
Iorio Riva, sociologo e Direttore del Dipartimento PIPSSS di ATS Bergamo, sottolinea: “Dalla sensibilità del cinema alla concretezza dei progetti sul territorio, il messaggio è chiaro: i caregiver non possono più essere considerati una risorsa “silenziosa e scontata”. Hanno bisogno di riconoscimento, supporto e strumenti adeguati. Bergamo e la Lombardia si candida a diventare un laboratorio nazionale per costruire un welfare più vicino a chi ogni giorno si prende cura.”