“Il debito dei Paesi poveri è uno degli ostacoli principali al loro sviluppo, basti pensare che nel 2010 i Paesi africani pagavano 61 miliardi d’interesse sul debito e oggi sono 160”. Lo ha detto durante il question time a Palazzo Madama con il Ministro Tajani il senatore del PD Graziano Delrio, che ha aggiunto: “Esiste però anche un debito dei Paesi ricchi verso quelli più poveri, il debito ecologico, con il quale s’intende la responsabilità storica dei Paesi industrializzati per l’impatto ambientale globale e la necessità di riequilibrare i rapporti finanziari e ambientali tra Nord e Sud del mondo”.
Alla risposta del Ministro che ha annunciato l’impegno del Governo su questo tema, Delrio ha replicato che “la situazione attuale dell’Africa richiede un deciso cambio d’approccio. Esistono infatti strumenti per riformare il debito globale, come la finanza innovativa, che può sostenere gli investimenti per la transizione ecologica. Nel 1953, alla conferenza dei creditori – ha proseguito il parlamentare dem – fu fatta una scelta lungimirante, stabilendo che la Germania non pagasse più del 5% delle entrate per le esportazioni per pagare il debito di guerra e consentendo a quel Paese di sviluppare la sua economia. Tra poco più di quindici anni ci saranno in Africa un miliardo in più di persone che hanno diritto di vivere dignitosamente. Nel 2020 fu sospeso il debito ma la guerra in Ucraina ha rialzato i tassi. Abbiamo il dovere di aiutare i popoli africani a crescere. Aspettiamo fatti concreti dal governo”, ha concluso Delrio.