Si è tenuto nei giorni scorsi, nella sala riunioni della Casa della Comunità di Fornoli, l’evento che dà il via in Valle del Serchio alla sperimentazione operativa interna, prima dell’aggancio alla centrale operativa del Pronto intervento sociale prevista nell’ambito del percorso SEUS – Servizio di emergenza urgenza sociale.
Anche la Zona Valle del Serchio ha infatti deciso di attivarsi per avviare questa importante attività, previsto come livello essenziale delle prestazioni sociali.
Erano presenti all’incontro, tra gli altri: il direttore di Zona Fabio Costa, la responsabile dell’unità funzionale Servizio sociale non autosufficienza e disabilità Maela Pedri, la responsabile dei servizi socio-assistenziali Elisabetta Scaletti, tutti gli assistenti sociali della zona, la responsabile amministrativa della zona distretto Piera Bertoncini, la referente aziendale del dipartimento dei servizi sociali Marica Ghiri, il coordinatore scientifico regionale Andrea Mirri, il sindaco di Bagni di Lucca Paolo Michelini e l’assessora alle politiche sociali del comune di Bagni di Lucca Maria Barsellotti.
Nella seduta della Conferenza zonale integrata dei sindaci del 29 febbraio 2024 era stata infatti approvata all’unanimità la candidatura per l’attivazione del percorso SEUS e conseguentemente, nel marzo 2025, la richiesta è stata accolta dalla Regione Toscana.
E’ quindi iniziato un percorso formativo tecnico-operativo specifico finalizzato a preparare sia il gruppo di riferimento del SEUS, il cosiddetto GOES (Gruppo operativo emergenza sociale), che rappresenta l’infrastruttura organizzativa zonale di riferimento e coordinamento, sia la sperimentazione operativa interna (SOI), ovvero il periodo di sperimentazione propedeutico all’aggancio vero e proprio alla centrale operativa del pronto intervento sociale.
Contestualmente già molti assistenti sociali della Valle del Serchio avevano partecipato al corso base per la formazione continua prevista a livello regionale.
La sperimentazione operativa interna è dunque una fase del percorso di preparazione tecnica, terminata la quale è possibile ottenere l’aggancio alla Centrale operativa che gestirà, da quel momento, gli interventi in situazione di emergenza-urgenza.
E’ una sorta di “periodo di prova”, di allenamento, per poi saper riconoscere le situazioni di emergenza – urgenza, che in futuro (tra 10-12 mesi circa) potranno essere segnalate alla Centrale operativa del Pronto Intervento Sociale che se ne occuperà attivando quello che viene definito il “processo di soccorso”, ovvero quegli interventi indifferibili ed urgenti, diversi da quelli che sono gli interventi del cosiddetto il “processo di aiuto” del Servizio sociale ordinario.
Durante il periodo di sperimentazione viene chiesto di riconoscere le situazioni di emergenza/urgenza, valutarle e tracciarle. In tale ambito sarà ancora il Servizio sociale ordinario a doverle gestire, in attesa dell’avvio del servizio SEUS.
Questo sistema, che si sta estendendo in maniera progressiva in tutta la regione Toscana, permetterà a regime di fronteggiare H24 e 365 giorni all’anno le situazioni gravi come i casi di maltrattamenti familiari, violenze di genere, e le situazioni di estrema povertà e disagio.
Si tratta, è bene sempre sottolinearlo, di un servizio di secondo livello. Non viene cioè attivato direttamente dai cittadini ma a far partire le segnalazioni sono soggetti pubblici: servizi sociali territoriali, forze dell’ordine, dipartimento dell’emergenza urgenza sanitaria, altri servizi sanitari, soggetti del territorio che si trovino di fronte ad una situazione di emergenza-urgenza sociale personale o familiare.