Toscana sud est. Un altro anno di grande impegno per l’elisoccorso Pegaso 2

Dalla base di Grosseto sono partite 1150 missioni, oltre il 10% con tecnologia notturna. Quasi 300 interventi sulle isole toscane. In elicottero effettuate 17 trasfusioni di sangue

Si chiude un altro di attività del Servizio di Elisoccorso Regionale della base di Grosseto. Anche in questo anno il Pegaso 2 ha rappresentato una risorsa importante per il servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, non solo per le province di Grosseto, Siena e Arezzo, ma in generale per tutto il territorio regionale, soprattutto per ciò che riguarda il soccorso sulle isole dell’arcipelago toscano.

«I dati, – spiega Stefano Barbadori, direttore Uoc Elisoccorso ed emergenza territoriale 118 dell’area grossetana, – dimostrano una sempre maggiore appropriatezza nelle centrali operative, grazie anche ai processi di integrazione e di formazione che i responsabili delle strutture dell’emergenza sanitaria territoriale hanno voluto, in questo anno, sviluppare insieme al responsabile della Base di Elisoccorso di Grosseto, attraverso meeting formativi, eventi M&M e audit».

Quando siamo quasi alla conclusione del 2025 si contano 1150 missioni con 885 ore di volo complessive e 809 persone soccorse.

«L’appropriatezza delle attivazioni, – dichiara il dottor Barbadori, – può essere desunta dal fatto che l’elicottero è stato attivato in prima battuta, o come meglio indicato in termini aeronautici in ‘primario’, 929 volte e 221 volte come intervento secondario, ovvero per trasportare pazienti già ricoverati in una diversa struttura ospedaliera».

La tecnologia “Night vision goggles” (Nvg) che l’elicottero di Grosseto possiede, ha permesso di effettuare 153 missioni che altrimenti non sarebbero state possibili. L’elicottero Pegaso 2 è anche l’unico in Toscana, e uno dei 5 in tutta Italia, ad avere a bordo sacche di sangue per effettuare trasfusioni direttamente sul luogo dell’evento.

«In questo anno, – continua il dottor Barbadori, – ben 17 volte le persone soccorse hanno potuto usufruire subito, direttamente sul luogo dell’evento, di una trasfusione di sangue».

Fondamentale l’apporto di Pegaso 2 per la gestione delle emergenze territoriali sulle isole dell’Arcipelago Toscano: nel 2025 è intervenuto 169 volte sull’Isola d’Elba, 102 volte al Giglio, 9 volte sull’Isola di Capraia, 6 volte a Giannutri e 1 volta sull’Isola di Pianosa.

«A conclusione di questo anno di attività, – conclude il dottor Barbadori, – voglio rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso il raggiungimento di questi risultati: gli operatori delle centrali operative alla cui professionalità è demandata l’appropriatezza dell’attivazione del servizio, alla componente aeronautica che ha permesso operativamente l’effettuazione delle missioni, al personale del Soccorso Alpino Toscano che ha rappresentato un fondamentale presidio per garantire la sicurezza delle missioni in ambienti ostili e pericolosi, al personale dell’antincendio della base di Grosseto che ha supportato la logistica della base stessa; ma permettetemi un ringraziamento particolare a tutto il personale sanitario».

«Il sistema di elisoccorso regionale, – spiega il direttore dipartimentale dell’Emergenza urgenza Asl Tse, Mauro Breggia, – rappresenta un elemento centrale dell’attività del 118 e in questo senso l’opera di tutte le operatrici e degli operatori impegnati si concretizza come un grande lavoro di squadra, in cui ciascuno dà il massimo per affiancare il dispositivo territoriale. A tutti i professionisti e ai volontari va il nostro apprezzamento».

«Un plauso per il lavoro svolto a tutta l’équipe della base elicotteristica di Grosseto, – conclude il dottor Barbadori, – a partire dai tecnici, fino al personale sanitario. È stato un anno impegnativo e senza soste senza distinzione professionale tra medici ed infermieri, a tutte le donne e gli uomini che con la loro professionalità, attenzione ma soprattutto consapevolezza di svolgere il lavoro più bello del mondo, rispondendo in maniera appropriata a tutti i bisogni di salute della nostra gente».

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