Pronto Soccorso San Donato di Arezzo: l’Asl Toscana sud est prepara un piano per migliorare il servizioIn arrivo da gennaio un piano integrato per migliorare accoglienza, gestione interna e appropriatezza degli accessi, anche con il supporto delle Case della Comunità nel territorio.
Le difficoltà che interessano i Pronto soccorso della Asl Toscana sud est hanno origine principalmente nella carenza di personale, una criticità che coinvolge l’intera Azienda e che si manifesta in modo particolare nel Pronto soccorso dell’ospedale San Donato di Arezzo. La mancanza riguarda sia il personale medico sia quello infermieristico. Per questo l’Azienda sta lavorando a una riorganizzazione strutturale dei servizi, con l’obiettivo di migliorare l’assistenza ai cittadini attraverso un utilizzo più efficace delle risorse attualmente disponibili.
Il piano prenderà avvio dal Pronto soccorso del San Donato, ma avrà una portata più ampia. L’Asl Toscana sud est sta infatti predisponendo una nuova delibera di riorganizzazione dei Pronto soccorso aziendali, che entrerà in vigore a partire da gennaio. L’intervento riguarderà l’intero percorso assistenziale: dall’accoglienza e dall’orientamento dei pazienti, alla gestione interna delle attività, fino alle modalità di attivazione della specialistica ambulatoriale e dei ricoveri.
Elemento centrale della riorganizzazione sarà il tema dell’appropriatezza degli accessi al Pronto soccorso, condizione indispensabile per garantire tempi di risposta rapidi alle emergenze e un impiego più efficiente delle risorse. In queste settimane si registra un afflusso particolarmente elevato di pazienti complessi, legato soprattutto all’influenza stagionale, a cui si aggiungono accessi che non risultano pienamente appropriati. L’Azienda è quindi impegnata in un lavoro di ottimizzazione della gestione complessiva dei flussi.
In questo quadro, a partire da aprile, grazie alle risorse del PNRR, l’Asl Toscana sud est intensificherà le azioni per migliorare l’appropriatezza degli accessi attraverso il potenziamento delle Case della Comunità. Queste strutture territoriali offriranno risposte sanitarie più vicine ai cittadini, contribuendo in modo significativo a ridurre la pressione sui Pronto soccorso.
“Stiamo attraversando una fase molto critica, determinata da diversi fattori, primo fra tutti la carenza di personale – sottolinea Marco Torre, direttore generale dell’Azienda –. Tenendo conto delle risorse disponibili oggi e di quelle che avremo in futuro, riprogetteremo complessivamente i nostri servizi per restituire ai cittadini, e al nostro personale, condizioni di assistenza e di lavoro migliori rispetto a quelle attuali. L’impegno dell’Azienda sarà massimo, a partire dall’accoglienza dei cittadini e dal loro coinvolgimento, per ridurre un carico di lavoro che oggi vede oltre il 50% degli utenti accedere al Pronto soccorso in situazioni che potrebbero essere gestite in altri contesti assistenziali”.