Piana di Lucca. Numero verde SEUS consegnato ufficialmente a forze dell’ordine e amministratori

Capannori,19 dicembre 2025 – E’ stata ufficializzato nei giorni scorsi un ulteriore avanzamento nel processo di sviluppo del servizio di emergenza -urgenza sociale nella Piana di Lucca, con la possibilità di attivare il pronto intervento sociale da parte delle forze dell’ordine di questo territorio.

E’ infatti avvenuta la consegna ufficiale del numero verde unico regionale del Sistema Emergenza Urgenza Sociale (SEUS) alle forze dell’ordine e della polizia municipale oltreché agli amministratori locali. Questo passaggio è stato infatti caratterizzato dalla consegna del numero verde a Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Municipale, a tutti i Sindaci, agli assessori al sociale e ai dirigenti dei servizi sociali.

Nell’ambito dell’iniziativa, coordinata dalla direttrice della Zona distretto della Piana di Lucca Eluisa Lo Presti, sono state illustrate le ragioni e le peculiarità di questa importante scelta.

L’incontro è stato aperto dai saluti di Sara D’Ambrosio, sindaca di Altopascio e vicepresidente della Conferenza dei Sindaci della Piana di Lucca, che ha sottolineato la forte volontà della Conferenza nell’attivazione di questo servizio, nella convinzione che possa migliorare le risposte per i cittadini in difficoltà e la qualità del lavoro dei professionisti sociali e sanitari.

Per i Comuni hanno partecipato all’incontro anche: Alessandro Di Vito, consigliere delegato alla sanità del Comune di Lucca; Silvia Sarti, assessora del Comune di Capannori; Eleonora Lamandini, assessora del Comune di Porcari; Veronica Della Nina, assessora del Comune di Montecarlo; Valentina Bernardini, assessora del Comune di Altopascio; Beatrice Gambini, assessora del Comune di Pescaglia; Patrizia Benedetti, assessora del Comune di Villa Basilica.

Per le forze dell’ordine erano presenti, tra gli altri: Rocco Iodice, vice capo di gabinetto del Prefetto di Lucca; Andrea Cassarà, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Lucca; Virgilio Russo, primo dirigente della Questura di Lucca; i comandanti delle polizie municipali.

E’ stata espressa da tutti soddisfazione per questo significativo passo in avanti nella Zona distretto Piana di Lucca sul fronte degli interventi legati al sociale e all’integrazione ospedale-territorio.

Cristina Corezzi della Regione Toscana (Direzione Sanità, welfare e coesione sociale – Settore Welfare e Innovazione Sociale) ha ricordato che la maggior parte delle segnalazioni per il SEUS arrivano proprio dalle forze dell’ordine e dalle strutture di Pronto soccorso. Questo ulteriore passaggio nella Piana di Lucca è quindi molto rilevante ed è la conferma di una Zona all’avanguardia, in cui il servizio di Emergenza Urgenza Sociale ha una grande valenza.

L’obiettivo regionale è di arrivare a coprire con il sistema SEUS tutto il territorio della Toscana.

La referente SEUS per l’Asl Toscana nord ovest Marica Ghiri ha illustrato il percorso lungo e complicato che è stato portato avanti in questi mesi. Il gruppo che segue questo percorso ha accolto diverse sfide, tra cui appunto quella di consegnare il numero verde a forze dell’ordine e amministratori, una scelta basata proprio sulle necessità della cittadinanza. Il SEUS in questo senso può costituire un “acceleratore di integrazione”.

Mariagiulia Mannocci, RES, insieme alle vice RES Lucia Altamura Carla Panelli, ha quindi presentato l’esperienza della Zona Piana di Lucca e definito il perimetro d’azione. Hanno ricordato che la presa in carico dell’emergenza sociale dura di norma 72 ore ma può essere prorogata, trovando un coordinamento con gli altri soggetti coinvolti. L’allarme scatta quando una persona si trova ad affrontare da sola un bisogno complesso. In questi casi il servizio sociale garantisce un intervento tempestivo e qualificato.

Sono stati messi in rilievo anche l’entusiasmo e la passione di tutte le persone che hanno lavorato al progetto, credendo molto in quello che si stava predisponendo.

A spiegare il funzionamento della centrale operativa (COES) e delle unità territoriali (UTES) sono stati poi la local manager della Cooperativa Sociale Proges Antonella Rosa e la coordinatrice della COES e delle UTES (sempre Cooperativa Sociale Proges) Arianna Giannelli.

Da evidenziare che le unità UTES sono collocate in sedi territoriali e vengono attivate un po’ come avviene per il 118, in base alla disponibilità della squadra più vicina al luogo in cui è richiesto l’intervento. Visto il contesto emergenziale, una volta sul posto gli operatori lavorano esclusivamente per la “messa in sicurezza nell’immediato della persona” e non quindi per un progetto a lungo termine.

Il momento clou dell’incontro nell’auditorium di Capannori è stato quello della consegna ufficiale del numero verde alle forze dell’ordine, alla polizia municipale e agli amministratori locali.

Il SEUS, è bene ribadirlo, è un servizio di secondo livello. Non viene cioè attivato direttamente dai cittadini ma a far partire le segnalazioni sono soggetti pubblici: servizi sociali territoriali, forze dell’ordine, dipartimento dell’emergenza urgenza sanitaria, altri servizi sanitari, soggetti del territorio che si trovino di fronte ad una situazione di emergenza-urgenza sociale personale o familiare. 

Il pronto soccorso sociale, che la Regione Toscana ha introdotto per prima, si sta rivelando di grande utilità. Risponde infatti in maniera tempestiva ed adeguata a situazioni sociali gravi e improvvise, permettendo di integrare la risposta sociale con quella sanitaria e consentendo una continuità fondamentale tra l’evento che ha determinato l’intervento e la presa in carico dei servizi sociali.

Tra le motivazioni più frequenti per cui viene attivato il servizio ci sono esplosioni di alta conflittualità in nuclei familiari fragili, episodi di violenza e maltrattamento di donne o di persone anziane, manifestazioni di grave malessere in ragazzi e adolescenti, improvviso abbandono o stato di solitudine di persone non autosufficienti o gravemente disabili. In situazioni come queste, per le quali un intervento sociale è necessario e indifferibile, questo servizio garantisce l’attivazione tempestiva di un pronto intervento di sostegno per garantire una stabilizzazione della situazione, o per evitare un suo peggioramento o un rischio per l’incolumità della persona coinvolta.

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