Bilancio di genere ASL Bari: cresce la prevenzione, aumentano screening e vaccinazioni con una maggiore adesione delle donne

Dai dati alla programmazione dei servizi: il documento guida scelte più eque e mirate per la salute dei cittadini

Bari, 18 dicembre 2025 – Anche quest’anno la ASL di Bari ha adottato il Bilancio di genere, confermando un percorso strutturato che utilizza l’analisi dei dati per migliorare l’equità, l’accessibilità e l’efficacia dei servizi sanitari. Uno strumento che non si limita alla rendicontazione, ma diventa base concreta per orientare la programmazione e rispondere in modo più appropriato ai bisogni di salute della popolazione.

Il Bilancio di genere assume il genere come determinante di salute, permettendo di leggere in modo più preciso come donne e uomini accedono ai servizi, partecipano ai programmi di prevenzione e utilizzano le cure, e di trasformare queste evidenze in scelte organizzative e sanitarie.

«Il Bilancio di genere – commenta la direttrice amministrativa della ASL Bari, Rachele Popolizio – è entrato ormai in modo strutturale nelle politiche di bilancio di un’azienda pubblica come la nostra, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e con l’Agenda 2030. La ASL Bari ha anticipato questo percorso adottando una valutazione dell’impatto di genere in tutte le fasi – dalla programmazione al monitoraggio, fino alla valutazione ex post – per orientare le risorse e superare approcci frammentati e occasionali. Il Bilancio di genere diventa così uno strumento flessibile, capace di individuare le risorse destinate alle pari opportunità e di verificare l’impatto delle politiche su donne e uomini, consentendo, se necessario, di introdurre correttivi mirati».

La ASL Bari opera su un territorio di oltre 1,22 milioni di abitanti, con una popolazione a prevalenza femminile (51,2%). Nel corso dell’anno sono state erogate oltre 7,7 milioni di prestazioni ambulatoriali a 435.761 utenti, con una quota del 58% a favore delle donne. Anche l’attività ospedaliera riflette differenze significative: nel 2024 sono stati effettuati 46.231 ricoveri ordinari a 35.806 utenti, con una distribuzione complessivamente equilibrata tra i generi.

Un ambito in cui il Bilancio di genere mostra con maggiore evidenza la sua ricaduta sui cittadini è quello della prevenzione. I dati confermano che, superata la fase pandemica, nel 2024 gli screening oncologici femminili hanno registrato un netto rafforzamento. In particolare, lo screening per il carcinoma della cervice uterina ha raggiunto una estensione del 98,4% della popolazione target residente, mentre lo screening mammografico ha consolidato la ripresa avviata dal 2022, grazie a un progressivo aumento degli inviti e dell’adesione da parte delle donne in età target: l’estensione è al 76,41% (rapporto tra lettere-invito e popolazione target 50-69 anni), l’adesione al 57,47% (rapporto tra donne che hanno effettuato l’esame e popolazione target 50-69 anni). Informazioni che consentono di affinare ulteriormente le strategie di prevenzione e ridurre le disuguaglianze di accesso.

«Il Bilancio di genere permette di leggere i dati sanitari in modo più aderente ai bisogni delle persone e di orientare prevenzione e cure con maggiore appropriatezza – spiega la direttrice sanitaria della ASL Bari, Rosella Squicciarini –. Le evidenze su screening e vaccinazioni dimostrano che un approccio basato sui dati migliora l’accesso ai servizi e contribuisce a ridurre le disuguaglianze di salute».

I dati mostrano una maggiore adesione femminile nelle fasce di età adulta e anziana, in particolare per la vaccinazione antinfluenzale e per quella contro l’Herpes Zoster. Evidenze che permettono di progettare campagne vaccinali sempre più mirate, capaci di intercettare i bisogni specifici della popolazione e migliorare la copertura complessiva.

Il Bilancio di genere approfondisce inoltre l’assistenza domiciliare integrata, che nel 2024 ha coinvolto prevalentemente donne, in coerenza con l’andamento demografico e l’invecchiamento della popolazione, e l’analisi delle esenzioni ticket. Nel territorio della ASL risultano esenti per patologie croniche e invalidanti 194.317 donne e 161.835 uomini, mentre le esenzioni per condizioni economiche riguardano 311.174 donne e 276.281 uomini: dati che orientano la programmazione dei servizi territoriali e delle politiche di contrasto alle disuguaglianze.

Accanto alla dimensione rivolta ai cittadini, il documento analizza il contesto interno dell’azienda. Nel 2024 la ASL Bari conta oltre 9.200 dipendenti, con una prevalenza femminile pari a circa il 65%. Le donne rappresentano il 59% della dirigenza, ma la loro presenza diminuisce nei ruoli apicali, attestandosi al 22% tra i direttori di Unità Operative Complesse e al 14% tra i direttori di Dipartimento. Un quadro che conferma l’impegno a rafforzare le politiche di pari opportunità e valorizzazione delle competenze.

Un segnale di avanzamento si registra infine nelle commissioni di concorso, dove nel 2024 cresce la presenza femminile rispetto all’anno precedente, a testimonianza di una maggiore attenzione all’equilibrio di genere nei processi di selezione e valutazione.

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