Con un investimento di due milioni e cinquecentomila euro circa, finanziato dal PNRR, l’Ospedale “Gravina” si dota di apparecchiature di ultima generazione.Laganga Senzio: «Costruiamo una sanità moderna, efficiente e vicina ai cittadini». Tra pochi mesi l’inaugurazione della prima Casa della Comunità.
CALTAGIRONE – «Gli interventi realizzati e che oggi presentiamo alla comunità, insieme a quelli in corso di completamento nel Calatino, rappresentano tappe fondamentali della nostra strategia di rafforzamento del sistema sanitario territoriale, nel solco della Missione 6 del PNRR. Con la seconda sala di Emodinamica e la nuova Risonanza Magnetica da 1,5 Tesla rafforziamo la diagnostica cardiologica e per immagini, migliorando qualità e tempi di risposta. Parliamo di investimenti complessivi di due milioni e cinquecentomila euro circa». Lo ha detto oggi il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio, nel corso della presentazione del nuovo angiografo e della risonanza magnetica ad alto campo.
«L’obiettivo è costruire una rete sanitaria moderna e vicina ai cittadini, capace di offrire qualità, efficienza e fiducia nella sanità pubblica. In questa prospettiva – ha aggiunto -, oltre a nuovi interventi in Ospedale, puntiamo a potenziare la rete territoriale con le Case e gli Ospedali di Comunità. Siamo in linea con il cronoprogramma del PNRR e, tra poche settimane, potremo inaugurare la prima Casa della Comunità a Caltagirone, con l’avvio delle nuove attività sanitarie previsto per l’inizio del 2026».
La giornata ha visto una numerosa e qualificata partecipazione. Ha aperto i lavori il direttore dell’UOC di Malattie Infettive e referente della Direzione medica del Presidio, Salvatore Bonfante, portando il saluto della comunità ospedaliera.
Sono poi intervenuti il sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo, e il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno.
«Ho accettato di buon grado l’invito che mi è stato rivolto per poter essere qui oggi e raccontare finalmente una pagina positiva, una pagina felice per la struttura dell’Ospedale di Caltagirone – ha detto il presidente Galvagno -. Ringrazio calorosamente il Presidente della Regione, al quale mi lega un rapporto di amicizia e di affetto. Mi auguro che possa aiutarmi affinché l’Assessorato alla Salute si occupi sempre di più degli ospedali di periferia e di provincia, perché hanno tantissime necessità. Non possiamo girarci dall’altra parte o non riconoscere che, purtroppo, ancora non esistono quegli standard qualitativi che meritano».
Erano presenti i deputati regionali Giovanni Burtone e Giuseppe Lombardo, i sindaci del territorio, rappresentanti delle autorità civili e militari, delle organizzazioni sindacali e dei medici di medicina generale.
Hanno partecipato inoltre il direttore amministrativo dell’Asp di Catania, Tamara Civello, il direttore dell’UOC Direzione Amministrativa dei Presidi di Caltagirone e Militello, Giampaolo Runza, insieme ai direttori dei Dipartimenti sanitari e amministrativi, delle Unità operative ospedaliere e territoriali.
«Rivolgo un sincero ringraziamento alla governance aziendale per l’attenzione mostrata verso gli Ospedali del nostro territorio – ha detto il sindaco Roccuzzo -. Un ringraziamento va anche a tutto il personale sanitario, tecnico e amministrativo, che con professionalità, competenza e spirito di servizio garantisce quotidianamente il funzionamento delle strutture e la qualità delle cure. È necessaria una nuova strategia di rafforzamento dei presìdi delle aree interne. Non possiamo accettare un’allocazione delle risorse basata unicamente sulla popolazione residente. Gli ospedali di provincia devono essere messi nelle condizioni di garantire gli stessi diritti e le stesse opportunità di cura dei grandi centri».
L’incontro si è concluso con la benedizione dei locali da parte del vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri.
«Ogni volta che la tecnologia si mette al servizio della vita, si compie qualcosa di bello – ha detto -. Oggi non celebriamo soltanto l’arrivo di nuove macchine o di strumenti sofisticati, ma la volontà di curare meglio, di stare più vicini a chi soffre, di dare speranza a chi entra in questo Ospedale. Le apparecchiature sono importanti, ma restano strumenti nelle mani delle persone: medici, infermieri, tecnici, operatori, che ogni giorno si fanno prossimi con professionalità e compassione».
Le nuove apparecchiature
Le nuove apparecchiature, finanziate con fondi del PNRR, rappresentano un investimento strategico per la sanità pubblica del Calatino e si inseriscono nel più ampio programma aziendale di ammodernamento del parco tecnologico e digitale.
La Risonanza Magnetica da 1,5 Tesla, prima delle cinque acquisite dall’Asp di Catania con fondi PNRR, garantisce immagini di altissima qualità, maggiore comfort per i pazienti e flussi di lavoro più efficienti.
L’intervento ha previsto anche l’adeguamento strutturale e impiantistico dei locali.
Le altre quattro risonanze saranno attivate negli Ospedali di Acireale, Paternò, Militello e nel PTA “San Luigi” di Catania, per un investimento complessivo di oltre 4,4 milioni di euro.
Il nuovo Angiografo di ultima generazione, anch’esso finanziato con fondi PNRR, consente di eseguire procedure di angiografia e cardiologia interventistica con elevata precisione diagnostica, riduzione delle dosi radiogene e maggiore efficienza operativa.
L’investimento complessivo, comprensivo dei lavori di adeguamento, è di circa 1,1 milioni di euro.
Le procedure di acquisizione sono state gestite tramite Accordi quadro sulla piattaforma MEPA Consip, coordinate dall’UOC Provveditorato, diretta da Pietro Galatà, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Radiologiche (direttore Vincenzo Ricceri) e con il Dipartimento di Medicina (direttore Giorgio Battaglia).
L’iter amministrativo è stato curato dal dirigente Antonio Pizzardi, responsabile dell’UOS Acquisto Beni e Responsabile Unico del Progetto (RUP), subentrato a Giampaolo Runza.
I lavori propedeutici sono stati realizzati dall’UOC Tecnico, diretta da Francesco Alparone, con il coordinamento dei RUP Simone Furnari (per la risonanza magnetica) e Antonio Montemagno (per l’angiografo).Le attività si sono svolte con il supporto dell’UOSD Ingegneria Clinica, diretta da Carmelo Mazzeppi, e con la collaborazione del dirigente fisico Pietro Fabio Platania, esperto responsabile della sicurezza e della radioprotezione, in servizio presso l’UOC Servizio di Prevenzione e Protezione.