ASL Foggia. Il ballo che cura: partito “Riabilitango”, progetto del Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione

Tango terapia per pazienti con patologie neurodegenerative, motorie, cardio-respiratorie, metaboliche e oncologiche. Sono partite le attività programmate da ASL Foggia, nell’ambito dei cicli di fisioterapia, con l’obiettivo di promuovere il benessere fisico, emotivo e relazionale.

Il progetto è organizzato dal Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione, per la durata di un anno, con incontri due volte a settimana.

RIABILITANGO: IL BALLO CHE CURA

 “Riabilitango” è rivolto a pazienti affetti da malattie come Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), tumori, diabete, obesità e post ictus, patologie che compromettono la coordinazione motoria, l’equilibrio e la percezione di sé.

I partecipanti sono organizzati in due gruppi di cinque persone, accompagnate dai careviger, con una turnazione trimestrale. 

Le attività si svolgono presso:

  • Il Centro di Riabilitazione Cesarano di Manfredonia
  • La sede dell’Associazione Libertango di Foggia, in via Ciampitti

Durante le sessioni, i pazienti sono guidati da Antonella Salerno, insegnante di tango formata per l’applicazione terapeutica della danza, finalizzata a migliorare la coordinazione, la memoria motoria, la consapevolezza corporea e favorire la socializzazione e il benessere emotivo.

Il Riabilitango, in particolare, agisce sul mantenimento delle abilità fisiche:

  • equilibrio
  • postura
  • coordinazione
  • tono muscolare

Il Riabilitango è un metodo di tangoterapia specifico, ideato da personale sanitario con competenze riabilitative, che utilizza esercizi, figure e musiche del tango argentino come strumento terapeutico complementare”, spiega la Direttrice facente funzioni della Struttura Complessa di Medicina Fisica e Riabilitativa, Michelina Delli Bergoli. “Questo metodo si rivela particolarmente efficace come attività fisica di mantenimento e inclusione nello spazio che intercorre tra un ciclo e l’altro di riabilitazione tradizionale. Durante l’interruzione tra i cicli riabilitativi – aggiunge – è fondamentale prevenire il peggioramento dei sintomi e la perdita delle abilità motorie. Attraverso il ritmo del ballo e l’abbraccio, i pazienti riescono a riscoprire il piacere del movimento, la fiducia nel proprio corpo e il valore delle relazioni con gli altri. Ricordando passi e sequenze, i pazienti svolgono un lavoro mnemonico e di attenzione che ne migliora le capacità cognitive. Il contatto e la musica – aggiunge – consentono di contrastare l’isolamento sociale creare un ambiente distensivo e confortevole”.

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