Screening colon-retto, ATS Milano: intercettati 2.726 tumori e lesioni pretumorali nel 2023

Milano, 4 Novembre 2025 – Nel 2023 sono state 2.726 le diagnosi di cancro e di lesione pretumorale fatte grazie al programma di screening del colon-retto di ATS Città Metropolitana di Milano. I dati sono pubblicati nel Bilancio sociale dello screening colonrettale, scaricabile nella sezione “Documenti”.

I numeri dimostrano che partecipare al programma di screening del colon-retto è un’occasione fondamentale perché l’esame può intercettare un tumore che si manifesta spesso senza sintomi fino alle fasi più avanzate e, allo stesso tempo, permette di intervenire in modo precoce, anche prima che si sviluppi il tumore vero e proprio, riducendo così i rischi per la salute. Inoltre, il test proposto, cioè la ricerca del sangue occulto delle feci, è un esame molto semplice, che si può fare a casa e richiede solo pochi minuti. 

È importante ricordare che il programma di screening, con un impatto sul Sistema Sanitario Regionale (SSR) di poco meno di 15 euro a persona, è gratuito per i cittadini aventi diritto, ovvero tutti coloro che hanno tra i 50 e i 74 anni e che non hanno eseguito un test del sangue occulto delle feci negli ultimi 2 anni o che non hanno fatto una colonscopia negli ultimi 5 anni.

Con questo investimento pubblico, infatti, si garantisce un intervento tempestivo in caso di tumore del colon-retto, il secondo tumore più frequente in Italia. Secondo i dati del Bilancio sociale di ATS, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di tumore invasivo è del 66%, in linea con i dati nazionali e regionali. Percentuale che aumenta al 95%, invece, in caso di adenoma cancerizzato, una fase precoce della malattia che è possibile intercettare con lo screening.

Ma non solo. Se durante l’approfondimento di screening vengono individuate lesioni precancerose (piccoli polipi, detti adenomi), si può procedere contestualmente con la rimozione, eliminando preventivamente la probabilità che queste possano trasformarsi in tumori.

«Gli screening oncologici sono strumenti fondamentali di sanità pubblica – spiega Anna Lisa Fumagalli, Direttrice sanitaria di ATS Città Metropolitana di Milano – in quanto consentono una diagnosi precoce dei tumori con una conseguente riduzione della mortalità, un miglioramento della qualità della vita della popolazione e una razionalizzazione dell’impiego delle risorse del sistema sanitario. Solo attraverso un impegno collettivo e consapevole – prosegue Fumagalli – sarà possibile garantire a tutti un accesso equo, efficace e tempestivo ai programmi di prevenzione oncologica, contribuendo al benessere della collettività e alla sostenibilità del sistema sanitario».

COME FUNZIONA IL PROGRAMMA DI SCREENING COLONRETTALE  

In Lombardia, lo screening del tumore del colon-retto è gratuito ed è offerto alla popolazione residente e domiciliata iscritta al sistema sanitario regionale, per un totale di circa 3.445.000 cittadini, che ricevono una lettera di invito a partecipare al test di screening ogni due anni.

ATS Città Metropolitana di Milano invita tutte le persone tra i 50 e i 74 anni a partecipare allo screening gratuito per la prevenzione del tumore del colon-retto e che non hanno eseguito un test del sangue occulto delle feci negli ultimi 2 anni o che non hanno fatto una colonscopia negli ultimi 5 anni. Chi è eleggibile riceve una lettera a casa con l’invito a ritirare gratuitamente in farmacia il kit per il test del sangue occulto nelle feci, nell’ambito dei progetti della Farmacia dei servizi, concordati con le associazioni di categoria.

Il test di screening utilizzato si basa sulla ricerca di sangue occulto nelle feci (FIT) e sfrutta la tendenza dei polipi a sanguinare in modo non percepibile all’occhio umano.

Questo esame è chiamato anche “di primo livello”. Il test è semplice, si fa a casa e consiste nel raccogliere un piccolo campione di feci usando il dispositivo contenuto nel kit ritirato in farmacia. Il campione va poi riconsegnato, sempre in farmacia, da dove verrà inviato al laboratorio di ATS per le opportune analisi. Il test rileva eventuali tracce di sangue non visibili a occhio nudo: un possibile segnale precoce del tumore del colon-retto.

Se il test di primo livello è negativo, il cittadino riceve una comunicazione scritta e viene invitato a ripetere il test dopo due anni.

Se, invece, l’esame è positivo, il cittadino viene contattato telefonicamente per la prenotazione di una colonscopia, esame diagnostico eseguito da un medico gastroenterologo attraverso una sonda flessibile (colonscopio) dotata di telecamera. L’esame permette di visualizzare l’interno del colon e, in caso di polipi, di rimuoverli. I polipi rimossi vengono analizzati per definire la necessità di eventuali terapie o controlli successivi.

I controlli dopo la colonscopia, previsti nel programma di screening nella maggior parte dei casi sono:  

  • Richiamo dopo 5 anni con rientro al primo livello di screening tramite test del sangue occulto nelle feci;  
  • Controllo dopo 3 anni con la ripetizione della colonscopia;  
  • Controllo dopo un anno con la ripetizione della colonscopia.  

Ai cittadini che ricevono una diagnosi di tumore del colon-retto o di adenoma cancerizzato viene invece proposto l’aggancio alle unità di cura specialistiche della rete territoriale per la successiva e tempestiva presa in carico.

COSA FARE SE NON ARRIVA LA LETTERA  

Nel caso non arrivasse la lettera, un cittadino che ha tra i 50 e 74 anni può contattare l’ATS per fare una verifica: telefonicamente al numero verde 800 255 155 oppure via mail scrivendo a CentroScreening@ats-milano.it.

Nel caso in cui l’invito ricevuto non risulti più valido o nel caso in cui il cittadino abbia bisogno di assistenza per la prenotazione degli esami, si può sempre contattare ATS secondo le modalità riportate sopra oppure ci si può rivolgere alle Case di Comunità della propria ASST che hanno attivato questo servizio.

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