Giornata mondiale contro ictus: successo dell’evento informativo organizzato a Oristano da Asl 5, Areus e CRI

ORISTANO, 29 OTTOBRE 2025. E’ stata un successo l’iniziativa di piazza promossa da Asl 5 Oristano, Areus e Croce Rossa Italiana per sensibilizzare la popolazione all’importanza della prevenzione e del riconoscimento tempestivo dell’ictus, in occasione dello World Stroke Day.

Già dalle prime ore del mattino decine di persone si sono messe in fila per ricevere informazioni dal personale sanitario sulla patologia e sottoporsi al controllo di glicemia, pressione e saturazione effettuato dai volontari della Croce Rossa, parametri importanti per tenere sotto controllo la propria salute.

«L’ictus è una delle patologie tempo-dipendenti – ha affermato Federico Argiolas –. Chiamare tempestivamente i soccorsi quando si avvertono i primi sintomi dell’ictus è fondamentale, perché solo così si riducono i danni ed è più rapido il recupero, ma più importante ancora è evitare che l’evento si verifichi e questo avviene attraverso stili di vita sani, come una alimentazione corretta ed equilibrata, un’attività fisica costante, evitare il fumo».

Ma quali sono i campanelli d’allarme in grado di segnalare l’ictus? «E’ importante fare molta attenzione a una serie di sintomi, riassunti nell’acronimo inglese “BEFAST” (balance, eye, face, arm, speech, time): l’improvvisa perdita di equilibrio, l’annebbiamento della vista o il “vedere doppio”, la bocca che “cade” o appare storta, la difficoltà a muovere braccia e gambe o quella nell’articolare le parole – ha spiegato il direttore della struttura complessa di Neurologia dell’ospedale San Martino di Oristano Bastianino Murgia -. In presenza di questi sintomi occorre immediatamente chiamare il 118, senza perdere un solo minuto

«L’ictus può avere conseguenze fisiche, cognitive e comunicative significative ed in questo senso anche la fase successiva a quella acuta è importante – ha dichiarato il direttore della struttura complessa di Medicina riabilitativa e neuroriabilitazione dell’ospedale San Martino di Oristano Andrea Montis -. Una presa in carico precoce del paziente migliora sensibilmente il recupero funzionale». Al San Martino è attivo un team riabilitativo coordinato dal fisiatria, fisioterapista, logopedista, terapista occupazionale, educatore professionale, neuropsicologo e psicologo che accompagna il paziente e la sua famiglia nel percorso riabilitativo.

Coinvolta nell’evento anche Areus: «Laddove il fattore tempo è decisivo per salvare una vita o una funzione vitale, Areus non può non essere presente, in quanto l’emergenza-urgenza è la sua missione principale» ha affermato il direttore sanitario Stefano Sau, che ha anche fornito i dati dell’attività Areus sull’ictus. Le centrali operative di Cagliari e Sassari da gennaio a oggi hanno rilevato un numero di soggetti colpiti da ictus di 30-40 casi mensili: sono stati 350 i casi di ictus presi in carico dalla centrale operativa di Cagliari e 395 quelli gestiti dalla centrale operativa di Sassari. Il trasporto in ospedale è stato eseguito per la gran parte dai mezzi di soccorso avanzato mentre oltre 70 sono stati i pazienti trasporti con l’elisoccorso. Ma Areus partecipa anche al programma Ems Angels Award, che prevede un monitoraggio della qualità di vita dei pazienti colpiti da ictus cerebrale.

Fondamentale è stato anche il contributo dei volontari del Comitato provinciale della Croce Rossa italiana, che oltre all’allestimento del gazebo, hanno effettuato i controlli di glicemia, pressione e saturazione sulla popolazione. «Siamo qui perché la prevenzione deve arrivare prima ancora della chiamata dell’ambulanza – ha osservato il presidente del Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana Fabrizio Piras – e perché il nostro compito è servire la comunità».

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