Milano. Riapre il Corpo di Fabbrica 60 dell’Ospedale Luigi Sacco

Rispettando i tempi contrattuali e anticipando la scadenza, viene oggi consegnato ai cittadini il primo padiglione rinnovato dell’Ospedale Luigi Sacco, riqualificato grazie ai fondi PNRR/PNC. Nuovi spazi per la psichiatria riabilitativa, pensati in ottica di fruibilità e funzionalità

Milano, 24 ottobre 2025 – ASST Fatebenefratelli Sacco annuncia la riapertura del Padiglione 60 (CF60) dell’Ospedale Luigi Sacco, completamente ristrutturato grazie ai fondi del PNRR/PNC, che hanno permesso di restituire alla città una struttura moderna, efficiente e sostenibile, adeguata dal punto di vista sismico ed antincendio, destinata ai servizi psichiatrici riabilitativi.

L’intervento, conclusosi nel rispetto dei termini contrattuali e in anticipo rispetto alle milestone PNRR, è stato realizzato in collaborazione con l’Impresa Cosedil S.p.A., sotto la direzione del dottor Paolo Vecchio e del Responsabile Unico del Procedimento per ASST Fatebenefratelli Sacco, l’ingegner Tommaso Sottile.

Il nuovo padiglione ospita due realtà di punta della Struttura Complessa Psichiatria 2 del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze, diretta dal professor Bernardo Dell’Osso: la Comunità Riabilitativa ad Alta Assistenza (CRA) e il Centro Diurno.

La CRA è una struttura residenziale psichiatrica con 16 posti letto che offre trattamenti terapeutico-riabilitativi intensivi per persone tra i 18 e i 50 anni affette da disturbi psichiatrici maggiori.

Il Centro Diurno, aperto dalle 9 alle 17, invece, accoglie fino a 15 pazienti al giorno e offre percorsi riabilitativi semiresidenziali mirati a consolidare l’autonomia e le competenze sociali, anche in continuità con la CRA. La struttura è anche sede di tirocinio della Scuola di Specialità di psichiatria, dei tirocini di medicina e del corso di laurea di Tecnica della Riabilitazione psichiatrica.

Nell’ottica di riqualificare i nuovi spazi, l’ASST Fatebenefratelli Sacco ha avviato anche una collaborazione con l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore IIS Luigi Castiglioni di Limbiate (MB), per la realizzazione, la manutenzione e la gestione condivisa di un orto sociale a finalità riabilitative, nell’area verde esterna del padiglione.

«È un primo passo per la completa ristrutturazione del uno degli ospedali più importanti di Milano e della Lombardia» – ha dichiarato l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso. «Si tratta di un passo importante anche perché la ristrutturazione riguarda la parte relativa alla gestione dei problemi di salute mentale. Nei prossimi mesi verranno ultimati e riaperti tutti i padiglioni del ‘Sacco’ in modo da poter consegnare l’ospedale completamente riorganizzato alla cittadinanza entro la fine del 2026 e nei tempi previsti. Regione Lombardia ha investito tra fondi regionali e PNRR oltre 160 milioni di euro, di cui 2 per ristrutturare la realtà della psichiatria riabilitativa. Vogliamo soprattutto garantire a tutto il personale che lavora qui e a tutto il personale sanitario in generale condizioni di lavoro e condizioni professionali che siano le migliori e le più stimolanti possibili».

«Quella del Corpo di Fabbrica 60 è la prima riapertura tra gli interventi di riqualificazione in corso nei diversi padiglioni dell’Ospedale Sacco: il primo tassello di un percorso più ampio che porterà, nei prossimi mesi, al completamento di altri corpi di fabbrica» – ha dichiarato Maria Grazia Colombo, Direttrice Generale dell’ASST Fatebenefratelli Sacco. «Abbiamo scelto di partire dalla psichiatria riabilitativa, restituendo ai pazienti e agli operatori un luogo pensato per le persone, dove la qualità degli spazi si intreccia con la qualità della cura e della relazione terapeutica. È un segnale concreto di come gli investimenti del PNRR possano tradursi in servizi migliori e più vicini ai cittadini».

I pazienti rientrano nella struttura rinnovata dopo essere stati accolti con grande disponibilità dalla RSA Quarenghi, che per due anni ha messo a disposizione un intero piano dedicato. Un’esperienza che ha favorito la nascita di un inedito percorso intergenerazionale tra anziani e giovani pazienti, costruendo relazioni significative e contribuendo ad abbattere pregiudizi e isolamento.

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