Policlinico Genova. Donato e piantato oggi giovane leccio per l’iniziativa ‘Un Albero per la Salute’

Un giovane leccio (Quercus ilex L.) è stato donato e piantato questa mattina negli spazi verdi dell’Ospedale Policlinico San Martino nell’ambito dell’iniziativa ‘Un Albero per la Salute’, promossa dal Raggruppamento Carabinieri per la Tutela della Biodiversità in collaborazione con la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI). Il gesto, simbolico ma significativo, intende sensibilizzare sulla connessione profonda che intercorre tra la salute dell’uomo e quella dell’ambiente. Educazione sanitaria significa, infatti, anche promuovere comportamenti virtuosi che rispettino l’ecosistema in cui viviamo.

Il nostro Policlinico fa parte dei 38 presidi ospedalieri italiani scelti per ospitare l’iniziativa, giunta quest’anno alla sua terza edizione.

L’albero potrà essere geolocalizzato attraverso un apposito cartellino, la cui foto consentirà di seguirne la crescita su un sito web e monitorare, in tempo reale, anche il risparmio di anidride carbonica. Un gesto simbolico che permette di unire il benessere delle persone alla natura, promuovendo la consapevolezza ambientale e la sostenibilità.

L’evento si è svolto alla presenza della Direzione Strategica dell’Ospedale Policlinico San Martino, del Presidente Regionale FADOI Liguria e della Presidentessa di ANIMO Liguria, dei Carabinieri del Raggruppamento Biodiversità e del Comando Regionale Carabinieri Forestale, dei Direttori delle Unità Operative di Medicina Interna, di rappresentanti delle Associazioni Pazienti e di professionisti ospedalieri.

Il progetto ‘Un Albero per la Salute’, inserito nell’iniziativa più ampia ‘Un Albero per il Futuro’, nasce dalla volontà di sensibilizzare la società sull’importanza di un approccio ‘One Health’. Questo approccio riconosce come la salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente siano indissolubilmente legate e interdipendenti. La salute collettiva, infatti, non può prescindere dalla sostenibilità degli ecosistemi, e ciò richiede una collaborazione trasversale tra diversi settori.

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