Lenzi (CNR): continueremo a sostenere con forza la ricerca biomedica e traslazionale, perché la scienza, quando è condivisa, diventa salute, innovazione e crescita per il futuro
Roma, 17 ottobre 2025 – “Desidero esprimere il mio apprezzamento per il lavoro del San Raffaele, dell’Aldosterone Council e di tutti gli organizzatori nell’aver realizzato questo appuntamento dedicato ai nuovi orizzonti della ricerca sull’aldosterone, un ormone fondamentale per la regolazione della pressione arteriosa e dell’equilibrio idrosalino, con effetti diretti sulla salute cardiovascolare e renale. Da medico ed endocrinologo, riconosco il valore di un evento che unisce ricerca di base, clinica e sperimentale su un tema tanto cruciale per la salute cardiovascolare, metabolica e renale. Da Presidente del CNR, vedo in incontri come questo la dimostrazione di quanto la cooperazione tra istituzioni, università e comunità scientifica europea sia essenziale per generare conoscenza e innovazione terapeutica”.
Così Andrea Lenzi, neo Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e Professore emerito di Endocrinologia dell’Università di Roma “La Sapienza” in apertura del Congresso annuale dell’ESAC (European Section of the Aldosterone Council), che oggi e domani riunisce all’IRCCS San Raffaele di Roma i massimi esperti europei del settore, è teatro di novità di assoluto rilievo in ambito scientifico proprio su ipertensione, malattie cardiovascolari e metaboliche.
Con oltre 1 miliardo di persone colpite nel mondo e 16 milioni di pazienti in Italia, l’ipertensione arteriosa resta uno dei principali killer silenziosi da combattere. Nonostante l’uso di più farmaci, molte persone non raggiungono i livelli di pressione arteriosa raccomandati per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Nel corso della due giorni e per la prima volta in Europa verranno presentate le nuove linee guida per la diagnosi e la cura dell’iperaldosteronismo primario, la principale forma di ipertensione endocrina che triplica il rischio di infarto e ictus.
“L’aldosterone è uno dei principali fattori che contribuisce all’ipertensione resistente” spiega il prof. Massimiliano Caprio, organizzatore del meeting, Responsabile del Laboratorio di Endocrinologia Cardiovascolare dell’IRCCS San Raffaele e Ordinario di Endocrinologia all’Università Telematica San Raffaele Roma, “si tratta infatti di un ormone che determina l’innalzamento dei valori pressori favorendo la ritenzione di sodio e acqua. Livelli elevati di aldosterone, specie se associati a obesità, eccessivo consumo di sale e condizioni genetiche o secondarie ad altre patologie, possono determinare fibrosi e infiammazione vascolare con conseguente aumento del rischio di infarto, ictus e deterioramento della funzione renale”.
Le nuove linee guida potrebbero segnare un punto di svolta nella diagnosi dell’ipertensione endocrina, “certamente”, sottolinea Lenzi “garantiranno che l’assistenza al paziente sia omogenea perché tracceranno i confini entro i quali i clinici dovranno e potranno muoversi. Per questo il CNR continuerà a sostenere con forza la ricerca biomedica e traslazionale, perché la scienza, quando è condivisa, diventa salute, innovazione e crescita per il futuro”.
Saranno inoltre diffusi in anteprima i risultati del trial EASi-KIDNEY che dimostrano l’efficacia di una nuova classe di farmaci, gli inibitori dell’aldosterone sintasi, nella malattia renale cronica, patologia che interessa milioni di persone e rappresenta una sfida crescente per i sistemi sanitari.
Non solo cuore e reni, ampio spazio sarà riservato anche a un importante aggiornamento sulla medicina di precisione dell’obesità, a cura della Società Italiana di Endocrinologia.
Il programma prevede infine la prestigiosa Young Investigator Competition, dedicata alla memoria del Prof. Brian Harvey (RCSI, Royal College of Surgeons in Ireland), con le migliori presentazioni dei giovani ricercatori chiamati a confrontarsi su un palcoscenico scientifico di respiro europeo.