Ausl Imola prosegue il progetto “Bimbi In Forma”: insieme per crescere sani

Risultati positivi: il 62% dei bambini che hanno completato il percorso ha ridotto significativamenteil proprio BMI (indice di massa corporea).

L’Azienda USL di Imola prosegue il proprio impegno nella promozione della salute e nella prevenzione dell’obesità infantile attraverso il progetto “Bimbi In Forma” (BiF), parte integrante del programma regionale avviato nel 2017. Il progetto, rivolto ai bambini in età scolare con sovrappeso o obesità, si basa su un approccio multidisciplinare che coinvolge attivamente le famiglie e punta a migliorare lo stile di vita dei più piccoli.

L’ambulatorio BiF, attivo presso la Casa della Comunità di Imola, è composto da un team multiprofessionale che include pediatri con competenze endocrinologiche, dietisti, psicologi, medici dello sport, chinesiologi. I bambini accedono al percorso su segnalazione del Pediatra di Libera Scelta, che valuta la necessità di presa in carico sulla base di parametri antropometrici e clinici

Dal 2018 ad oggi, 231 bambini tra i 6 e i 12 anni (107 bambine e 124 bambini) hanno intrapreso il percorso BiF. Il 62% dei bambini che hanno terminato il percorso ha ottenuto una riduzione del BMI (l’indice di massa corporea che viene valutato considerando anche in base all’età e al sesso del bambino, confrontandolo con le curve di crescita standard).

Un risultato che conferma l’efficacia dell’intervento e l’importanza di un’azione precoce e coordinata. Secondo i dati epidemiologici locali, nella fascia 6-10 anni si stimano circa 1.300 bambini in sovrappeso e 490 con obesità nel bacino di utenza dell’AUSL di Imola. Questi numeri evidenziano la necessità di continuare a investire in progetti strutturati come BiF, che mettono al centro il bambino e la sua famiglia.

“L’obesità infantile è una condizione complessa che può compromettere la qualità della vita fin dall’infanzia – spiega la dott.ssa Silvia Vandini-. Il progetto Bimbi In Forma rappresenta una risposta concreta e personalizzata, capace di generare cambiamenti reali nello stile di vita dei bambini e delle loro famiglie individuando i comportamenti alimentari o le abitudini motorie “a rischio” per il mantenimento di un sano stile di vita, 

“Abbiamo raggiunto un buon obiettivo, ma sappiamo che per mantenere il normopeso non basta praticare sport due volte a settimana: serve un cambiamento quotidiano, sostenuto dalla famiglia e dalla comunità”, aggiungono i professionisti del team multidisciplinare. “E’ anche importante sensibilizzare all’importanza dei sani stili di vita anche i pazienti di origine straniera che spesso per barriera socio-culturale o linguistica possono avere un accesso più difficile alle informazioni e minori possibilità di mettere in pratica le corrette abitudini. 

Il progetto BiF è un modello virtuoso di prevenzione precoce, con l’obiettivo di costruire una comunità più consapevole e bambini più sani e di intercettare in età scolare una popolazione a rischio di patologia cronica correlata a sovrappeso ed obesità in età giovanile e adulta.

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