Personalizzazione, immunoterapia e MRD negatività: le nuove sfide del mieloma multiplo alla Myelomas Conference 2025
L’evento romano ha riunito opinion leader ed esperti internazionali segnando i grandi traguardi raggiunti e nuove prospettive di cura sempre più concrete
Roma, 14 ottobre 2025 – La ricerca sul mieloma multiplo guarda al futuro con ottimismo e concretezza. È il messaggio emerso dalla conferenza internazionale “Myelomas”, promossa dall’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori (IRST) “Dino Amadori” IRCCS, che ha riunito a Roma alcuni tra i massimi esperti italiani e internazionali per fare il punto su una delle neoplasie ematologiche più diffuse e complesse. Sono oltre 5.700 le nuove diagnosi che si registrano ogni anno in Italia e più di 34.000 le persone che convivono con la malattia.
Due giornate, dal 10 all’11 ottobre, di confronto scientifico ad altissimo livello – a pochi mesi dal congresso dell’International Myeloma Society (IMS) di Toronto e in vista dell’American Society of Hematology (ASH) di dicembre – che hanno confermato il ruolo dell’Italia come hub di ricerca e clinica di riferimento internazionale.
Accanto ai principali esperti italiani sono intervenute figure di assoluto rilievo mondiale come Brian Durie (Cedars-Sinai Medical Center, Los Angeles), Paul Richardson (Dana-Farber Cancer Institute, Boston), Joshua Richter (Mount Sinai Hospital, New York), Andreas Beilhack (Università di Würzburg, Germania) e Fredrik Schjesvold (Oslo University Hospital, Norvegia), a testimoniare la volontà condivisa di costruire una rete globale di conoscenze e sperimentazioni.
Al centro dei lavori, il principio della personalizzazione delle cure, fondato sia sull’identificazione dei bersagli molecolari sia sulla scelta e combinazione ottimale dei farmaci per ciascun paziente. In particolare, grande attenzione è stata riservata alle quadruplette terapeutiche (regimi a quattro farmaci basati su anti-CD38) che si stanno affermando come nuovo standard di cura in prima linea, con l’obiettivo di ottenere la negatività della malattia minima residua (MRD) – un parametro che, secondo le evidenze più recenti, potrebbe rappresentare il vero correlato biologico della guarigione.
Importanti conferme sono arrivate anche sul fronte delle immunoterapie di nuova generazione, come CAR-T e anticorpi bispecifici, nei pazienti recidivati o refrattari. In questo ambito, l’IRST ha presentato dati significativi grazie ai contributi di Matteo Marchesini (analisi molecolari) e Alice Rossi (applicazioni radiomiche), a supporto di un monitoraggio diagnostico sempre più accurato e multidimensionale.
“La storia naturale del mieloma è cambiata radicalmente – sottolinea Claudio Cerchione, ematologo IRST e Responsabile gruppo interaziendale mieloma multiplo IRST-AUSL Romagna – e oggi siamo in grado di disegnare terapie sempre più su misura, integrate da un monitoraggio molecolare e radiologico evoluto. La prospettiva della guarigione, che per anni è stata un sogno, non è più così lontana.”
“In IRST – aggiunge Nicola Normanno, Direttore scientifico dell’Istituto e presidente onorario dell’evento – stiamo sviluppando un approccio multi-omico, che integra genomica, trascrittomica, radiomica e immunoprofilazione per affinare la diagnosi e la prognosi dei pazienti. È questa la chiave per una medicina di precisione realmente personalizzata.”
“Abbiamo voluto creare un’occasione di confronto diretto e intensivo tra realtà internazionali e italiane – conclude Gerardo Musuraca, Direttore dell’Ematologia e Trapianti di IRST e co-chair del meeting insieme a Claudio Cerchione – per favorire un aggiornamento scientifico al massimo livello e delineare insieme le nuove traiettorie terapeutiche, oggi sempre più orientate alla possibilità concreta di guarigione.”
Promosso da IRST “Dino Amadori” IRCCS con il supporto di AIOM, GITMO, SIE, SIES, Soho Italy e con il patrocinio di AIL, l’evento ha confermato il ruolo di primo piano della ricerca italiana nel campo dell’oncoematologia e la missione dell’Istituto romagnolo nel tradurre l’innovazione scientifica in benefici concreti per i pazienti.