Roma, 13 ott.- Apr questo Consiglio Nazionale del Sindacato Medici Italiani ricordando il sacrificio di Maddalena Carta che aveva 38 anni ed è deceduta per aver trascurato la propria malattia perchè seguiva 5000 pazienti. Qualcuno ha affermato che abbia scelto, pur di non rinunciare all’essere medico, di oltrepassare i propri limiti sublimando l’essenza stessa della professione. Noi non crediamo che Maddalena Carta abbia scelto di morire, ma bensì non abbia avuto scelta. Allo stesso modo di migliaia di professionisti che si trovano incastrati in una catena di montaggio che nulla ha di umano e di sopportabile, così Pina Onotri, Segretario Generale SMI aprendo il Consiglio Nazionale del Sindacato Medici Italiani che si è svolto in questo fine settimana a Roma.
Proporremo al tavolo delle trattative della medicina convenzionata che si aprirà il prossimo 15 ottobre, presso SISAC, quanto già messo a verbale nella scorsa tornata contrattuale a partire dalla possibilità di apportare dei correttivi al Ruolo Unico, valorizzando le ore in più di lavoro svolto riconoscendo lo straordinario, oppure optando per la riduzione del carico lavorativo riconoscendo il part – time. Soprattutto per le giovani colleghe che rappresentano più del 60% della professione e che oggi mal conciliano il lavoro con la vita personale e familiare. Chiederemo al tavolo della trattativa, più tutele, il riconoscimento dei permessi per la gravidanza, per la maternità, delle ferie e della malattia dell’infortunio INAIL.
In ARAN, invece, per l’area della dirigenza medica la contrattazione si è aperta Il I° ottobre; gli aumenti contrattuali sono irrisori e non recuperano neanche l’inflazione. Le risorse extra contrattuali per il miglioramento delle condizioni lavorative e per gli incentivi ai medici ancora devono venire ‘fuori dal cilindro’. Il rapporto spesa sanitaria /Pil rimane, ancora, fisso al 6,4% tra i più bassi di Europa e i fondi sono vincolati alla realizzazione dei progetti previsti dal PNRR, senza risorse reali per il personale e per nuove assunzioni, sia per l’area convenzionata che per l’area della dirigenza. Continueremo a chiedere per tutti i dirigenti medici, come per tutto i il comparto, il pagamento degli straordinari. Insisteremo a reclamare, inoltre, per i medici convenzionati la detassazione della parte variabile dello stipendio.
Alla fine il nostro impegno, di questi anni, ha prodotto dei risultati, a partire dal riconoscimento della specializzazione in medicina generale che è una nostra storica battaglia anche se altri soggetti vorrebbero prendersi il merito; il riconoscimento della tele visita di cui abbiamo raccolto più trentamila firme alla nostra petizione.
In questi giorni vi è stata una proposta di pace per la Palestina, qualcuno dice che è una brutta pace. Noi invece sosteniamo che la pace non è mai bella o brutta, mai è giusta o ingiusta ma è pace ed è sempre meglio di una bella guerra. Tutto questo è successo grazie alla mobilitazione di milioni di cittadini italiani ed europei, cittadini che al di là dell’appartenenza politica, religiosa ed etnica hanno deciso di stare dalla parte dell’umanità, dalla parte della vita, dalla parte giusta. Non aspettiamo che inizi un altro genocidio per mobilitarci, non aspettiamo che la prossima volta tocchi ai nostri figli e a nostri nipoti. Abbiamo il coraggio ora di dire no alla corsa al riarmo, prima che sia troppo tardi.