L’incarico è stato affidato al dott. Giampaolo Benini, con una lunga esperienza all’interno di società sportive professionistiche di Hockey e Ciclismo e una ultra ventennale attività ambulatoriale in ULSS 7 Pedemontana.
Il dott. Giampaolo Benini è il nuovo responsabile di branca della Medicina dello Sport dell’ULSS 7 Pedemontana. Valdagnese, 56 anni, il dott. Benini si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova, dove ha conseguito successivamente la specializzazione in Medicina dello Sport.
Negli ultimi venticinque anni ha lavorato come medico di riferimento per società sportive professionistiche di Hockey (in serie A) e di ciclismo, partecipando tra le altre cose a 12 giri d’Italia. Parallelamente in questo lungo arco di tempo ha sempre collaborato anche con l’ULSS 7 Pedemontana (e prima con l’ex ULSS 4 Alto Vicentino) come medico convenzionato specialista ambulatoriale.
Ha inoltre partecipato in qualità di docente a numerosi corsi e convegni di formazione, in particolare in ambito cardiologico.
Proprio sulla base della sua esperienza professionale, il dott. Benini lancia un invito alla popolazione: «Tante volte la visita per l’idoneità medico-sportiva viene vista come un mero adempimento, ma in realtà anche recenti ricerche hanno dimostrato come uno screening prima di svolgere l’attività fisica sia comunque utile, in quanto può essere una preziosa opportunità per diagnosticare patologie fino a quel momento non note al cittadino e ricevere consigli di salute. Non va fatto “terrorismo”, ma è giusto ricordare che gli eventi cardiovascolari acuti, anche con esito drammatico, in soggetti che non avevano mai avuto avvisaglie non sono rari, pertanto la visita medico-sportiva va considerata a tutti gli effetti innanzitutto come una preziosa opportunità di screening».
«Lo sport è salute, ma naturalmente deve essere praticato in totale sicurezza, anche rispetto alle personali condizioni cliniche, che non sempre sono note ai cittadini – sottolinea il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana -. Così da una parte come Azienda socio-sanitaria non possiamo che promuovere la partecipazione alle attività sportive, sia per i benefici sulla salute sia per le ricadute positive in termini di sviluppo relazionale e inclusione sociale, soprattutto nei più giovani, dall’altra verifichiamo l’idoneità di ogni praticante rispetto alle attività che andrà a svolgere. Si tratta dunque di un servizio di grande importanza, che certamente con questo nuovo incarico potrà giovarsi a maggior ragione della competenza ed esperienza del dott. Benini, la cui professionalità per altro abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare nel corso degli anni».