Verona, 18 settembre 2025 – Alleanza Contro il Cancro, la Rete Oncologica Nazionale del Ministero della Salute, si proietta come infrastruttura globale che dall’Italia si estende al mondo, trasformando conoscenza in cura attraverso un ponte tra pazienti, ricerca e istituzioni: il presidente Ruggero De Maria, aprendo a Verona la 10ª edizione dell’Annual Meeting di ACC, ha delineato una visione ambiziosa: rendere l’Italia, «attraverso di noi, il cuore di una strategia europea e globale sull’oncologia di precisione, portando i pazienti nell’agenda delle istituzioni internazionali».
La Rete opera già alle Nazioni Unite contribuendo ai dibattiti su prevenzione e accesso alle terapie, sviluppa collaborazioni strutturate con Nord Africa e Medio Oriente attraverso programmi di capacity building e progetti su screening e vaccinazioni, guida la costituzione della rete europea dei Comprehensive Cancer Center per uniformare standard e percorsi di cura. Elemento strategico è la gestione del primo hub europeo dei dati dei Molecular Tumor Board, che mette in rete varianti genomiche e out come clinici per costruire strumenti di decision support basati su evidenze reali. «Il valore dei dati è clinico, non solo tecnologico», ha sottolineato De Maria, indicando questa infrastruttura come esempio concreto di innovazione al servizio dei pazienti, capace di ridurre le disuguaglianze di accesso.
Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute, ha riconosciuto in ACC «un attore strategico capace di mettere a sistema le competenze degli IRCCS oncologici». Il Ministero sostiene concretamente questa visione: quattro progetti finanziati con oltre dieci milioni di euro hanno già sviluppato piattaforme di oncologia di precisione, rafforzando diagnosi tempestive e terapie personalizzate. «Il contrasto alle neoplasie richiede un approccio integrato», ha affermato Campitiello, confermando il sostegno alla candidatura di ACC come National Cancer Mission Hub per l’Italia, ruolo che convertirebbe la Rete in architettura unitaria per IRCCS, università, società scientifiche e associazioni pazienti.
La sfida, come evidenziato da De Maria, «non è soltanto scientifica ma politica e culturale»: trasformare la rete in piattaforma stabile, competitiva e inclusiva, capace di attrarre investimenti e generare innovazione accessibile.
L’evento, co-organizzato dall’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, ha registrato numeri record con oltre 500 partecipanti e 300 abstract presentati. Stefania Gori, Presidente del Congresso e direttore dell’Oncologia dell’istituto veronese, ha fornito il quadro epidemiologico: 3,7 milioni di italiani vivono con diagnosi tumorale, ma oggi metà guarisce grazie ai progressi della ricerca genomica che ha permesso farmaci innovativi e trattamenti personalizzati sempre più efficaci.
I lavori proseguiranno fino a sabato 20 settembre con un programma dedicato alle nuove strategie terapeutiche, all’integrazione dei dati e alle sfide emergenti dell’oncologia di precisione.