Ausl Romagna. Direzione Generale replica a Uil su applicazione regolamento debito orario

In merito alle dichiarazioni della Uil Fpl di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, apparse oggi sulla stampa, inerenti gli aspetti legati al recupero economico dei saldi orari negativi , la Direzione Generale di Ausl Romagna, esprime innanzitutto il proprio stupore  per la distorta e strumentale ricostruzione rappresentata. Stiamo parlando infatti dell’applicazione di quanto previsto dal vigente  Regolamento sull’orario di lavoro del comparto, sottoscritto dalle Organizzazioni sindacali nel 2016.

Per chiarire meglio: 

  1. L’assolvimento del debito orario contrattuale rappresenta un obbligo del lavoratore a fronte del quale viene mensilmente la retribuzione;  
  2. I recuperi economici non sono una novità di quest’anno come viene affermato,  sono sempre stati applicati tutti gli anni sia sul personale della dirigenza che del comparto 
  3. Risultano infondate le affermazioni per le quali il debito orario sarebbe correlato allo sviluppo dei turni lavorativi. Tanto è che per il personale del comparto, il recupero economico avviene con riferimento al saldo orario più favorevole al dipendente tra il 31/12/24 e quello successivo al 28/02/25, ai sensi di quanto previsto nel regolamento sull’orario di lavoro. Tale modalità è finalizzata a mitigare eventuali carenze derivanti dall’organizzazione e dallo sviluppo dei turni di lavoro e consente altresì al dipendente di recuperare nei primi due mesi dell’anno successivo eventuali altre carenze orarie.
  4. Gli uffici preposti hanno dato la possibilità, anche contattando il personale, di regolarizzare le timbrature mancanti e i permessi non documentati; 
  5. Ai fini del recupero è stata già prevista la rateizzazione e la possibilità di concordare specifiche soluzioni individuali, contattando gli uffici competenti. 

Da tutto ciò ne consegue che l’Azienda, pur nel richiedere il doveroso obbligo del rispetto del debito orario, si è sempre mossa con l’intento di favorire i dipendenti fornendo tutte le condizioni per regolarizzare le proprie posizioni. A conferma della strumentale ricostruzione da parte della sigla sindacale, un ulteriore dato. Su oltre 9.000 lavoratori del comparto in servizio al 31/12/24, i dipendenti che sono oggetto del recupero stipendiale sono stati solamente 132.

Risulta infine  veramente difficile comprendere cosa si celi dietro questa reiterata volontà di descrivere situazioni che non corrispondono alla realtà dei fatti.

La Direzione Generale di Ausl Romagna

Notiziario

Archivio Notizie