L’ordinanza riconosce la legittimità del provvedimento emesso dal servizio diSanità Animale e Anagrafi ZootecnichedelDipartimento di Prevenzione Area Veterinaria
Olbia, 4 settembre 2025 – Il Tar della Sardegna ha respinto l’istanza con cui un’azienda zootecnica gallurese chiedeva l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, di un provvedimento sanitario ordinatorio emesso dalla Struttura di Sanità Animale e Anagrafi Zootecniche del Dipartimento di Prevenzione Area Veterinaria della Asl Gallura. Il provvedimento, al fine di impedire la diffusione della malattia, disponeva l’abbattimento, quanto prima, di tutti gli animali della specie bovina detenuti nello stabilimento colpito.
Il Tar, allineandosi alla decisione del Consiglio di Stato, ha stabilito che la normativa prevede che in caso di “conferma ufficiale della presenza di un focolaio di una malattia di categoria A in uno stabilimento, quale è il caso della dermatite nodulare contagiosa rinvenuta nella stalla di quarantena, la misura obbligatoria di zooprofilassi sia da applicarsi immediatamente sotto la supervisione di veterinari ufficiali. Tutti gli animali delle specie elencate detenuti nello stabilimento colpito sono abbattuti quanto prima in loco, all’interno dello stabilimento, in modo da evitare qualsiasi rischio di diffusione dell’agente patogeno della pertinente malattia di categoria A durante e dopo l’abbattimento”.
“La vaccinazione – si legge ancora nell’ordinanza – non è contemplata quale misura di contenimento alternativa all’abbattimento” e “nel bilanciamento tra contrapposti interessi deve tenersi conto esclusivamente del bene della salute pubblica, anche animale e in chiave zooprofilattica con riguardo agli allevamenti ancora non interessati dalla diffusione della patologia”.
La Asl Gallura ricorda che per eradicare questo tipo di malattie non esistono alternative alla lotta all’insetto vettore, all’estinzione dei focolai e alla vaccinazione di emergenza. La campagna di vaccinazione in Gallura, unico strumento per evitare gli abbattimenti, procede spedita con l’80% dei capi già vaccinati. Gli allevatori che ancora non hanno provveduto sono invitati a contattare i servizi veterinari per programmare la vaccinazione degli animali.