West Nile nelle zanzare, circolazione moderata in Veneto

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Positività nelle zanzare all’1%. Fondamentale proteggersi con repellenti cutanei e utilizzare zanzariere e larvicidi.

Legnaro (Padova) – Il virus West Nile (WNV) sta circolando in forma moderata nelle zanzare in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Dalle prime analisi effettuate dal Laboratorio di entomologia sanitaria dell’IZSVe, ad oggi risultano 12 pool di zanzare positivi su 1.233 analizzati (70.363 zanzare), di cui 10 con lineaggio WNV-2 e 2 WNV-1. Il tasso di infezione è dell’1%.

I siti positivi per West Nile sono 11, tutti localizzati in Veneto, su un totale di 86 trappole presenti fra Veneto (57) e Friuli Venezia Giulia (29). Oltre a West Nile, è stata trovata 1 positività per Usutu Virus in Friuli Venezia Giulia, nella zona di Trieste. Tutti i pool positivi erano costituiti da Culex pipiens, la zanzara comune.

Per quanto riguarda la sorveglianza veterinaria, sono risultati positivi 6 uccelli (3 gabbiani reali, 1 gallinella d’acqua, 1 piccione, 1 colombaccio).

I dati trovano riscontro anche sul versante dei contagi umani. Secondo l’ultimo bollettino sulle arbovirosi diffuso dalla Regione del Veneto, da inizio anno sono stati registrati 4 casi umani di West Nile (2 forme febbrili, 1 forma neuro-invasiva confermata e 1 donatore asintomatico confermato), avvenuti nella seconda settimana di luglio.

Numeri fortunatamente bassi ma che non devono far sottovalutare i rischi per la salute umana, come sottolinea la Dg Antonia Ricci: “Anche se la circolazione del virus West Nile risulta inferiore rispetto agli anni precedenti e la situazione è attualmente nella norma, è essenziale mantenere alta l’attenzione sul monitoraggio delle zanzare. L’identificazione tempestiva del virus nelle zanzare consente l’attivazione rapida del sistema di controllo sanitario a tutti livelli e garantisce la sicurezza di trasfusioni e trapianti nell’uomo. Il sistema di sorveglianza integrata realizzato in Veneto che include zanzare, uccelli, equidi e uomo ci permette di toccare con mano l’approccio One Health.”

Per prevenire il rischio di punture è fondamentale proteggersi con repellenti cutanei, applicare zanzariere alle finestre, trattare i tombini privati con larvicidi, svuotare secchi e sottovasi.

Al momento la quantità di zanzare positive rinvenute non appare elevata, ma il clima particolarmente caldo per periodi molto prolungati potrebbe influire sull’andamento della circolazione del virus.

Secondo Fabrizio Montarsi, responsabile del Laboratorio di entomologia sanitaria e patogeni trasmessi da vettori “possiamo attenderci un aumento del numero di positività nelle prossime settimaneIl clima più caldo favorisce l’allungamento del ciclo vitale degli insetti, il periodo di attività delle zanzare va da maggio fino a fine ottobre.”

Un secondo aspetto da considerare è l’andamento ciclico della West Nile. “Sappiamo che la West Nile registra dei picchi in media ogni 4-5 anni, come è stato nel 2018 e poi nel 2022 – afferma Montarsi – Il caldo è certamente un fattore da tenere in considerazione per comprendere questo fenomeno, ma non l’unicoAd oggi non conosciamo con precisione le cause di questa periodicità, potrebbe dipendere da dinamiche ecologiche legate al clima, come anche da caratteristiche immunologiche delle specie serbatoio. Serviranno ulteriori studi scientifici per approfondire questi aspetti e migliorare la nostra capacità di risposta.”

Fra le altre malattie trasmesse da vettori nell’uomo, in Veneto sono stati segnalati anche 4 casi autoctoni di Toscana virus (trasmesso dai flebotomi, o pappataci) e 16 di encefalite da zecca, mentre per quelle di importazione dall’estero finora sono 16 i casi di Dengue, 6 di Chikungunya e 2 di Zika.

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