ASL La Spezia. Presentato Vinci Xi, macchinario più avanzato per operazioni di chirurgia mininvasiva

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Oggi, 2 luglio, nella sala budget della Direzione Generale di ASL 5 a La Spezia si è tenuta la presentazione del nuovo Sistema robotico da Vinci Xi IS4000, il macchinario più avanzato per le operazioni di chirurgia mininvasiva, recentemente acquisito per interventi di chirurgia generale, ginecologia e urologia.

Alla conferenza stampa sono intervenuti:Massimo Nicolò, Assessore alla Sanità Regione Liguria, Paolo Cavagnaro, Direttore Generale ASL 5, Pierluigi Peracchini, Sindaco della Spezia.

Il robot, acquistato da Regione Liguria, con un investimento di circa un milione di euro all’anno, è in ASL 5 da meno di un mese e viene già utilizzato nelle tre specialità chirurgiche a pieno regime.

In generale consente movimenti più precisi grazie agli strumenti di dimensioni ridotte e snodabili di cui è dotato, una visione in 3D del piano operatorio con una migliore identificazione e preservazione di vasi e nervi, una minore invasività poiché permette incisioni più piccole e una minor esposizione dei tessuti rispetto alla chirurgia tradizionale. Inoltre, è migliore e più rapido il recupero post-operatorio del paziente, grazie al meno dolore, minor perdita di sangue, riduzione della degenza ospedaliera (dimissione in 2-3 giorni) e più rapido ritorno alle attività lavorative e quotidiane. Vantaggi anche per il chirurgo: maggiore comodità durante l’intervento per la posizione ergonomica che assume in console e per la presenza di comandi intuitivi e movimenti amplificati.

Massimo Nicolò, Assessore alla Sanità Regione Liguria:

“Il robot Da Vinci rappresenta un investimento concreto nella qualità delle cure e nell’innovazione tecnologica al servizio della salute dei cittadini. Oggi mettiamo a disposizione di ASL 5 uno strumento d’eccellenza che garantisce interventi chirurgici più sicuri, meno invasivi e con tempi di recupero più rapidi per i pazienti.

La Liguria prosegue così nel suo percorso di ammodernamento della sanità pubblica, valorizzando le competenze dei nostri professionisti e portando sul territorio tecnologie all’avanguardia che prima erano accessibili solo in grandi centri metropolitani. Un passo avanti fondamentale, che testimonia la nostra volontà di garantire equità di accesso a cure sempre più efficaci e di qualità su tutto il territorio regionale”.

Paolo Cavagnaro, Direttore Generale ASL 5:

“La presenza del robot da Vinci in ASL 5, l’unico nel levante ligure, ci permette di poter offrire al territorio una chirurgia generale, ginecologica e urologica d’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Un investimento importante, per il quale ringrazio Regione Liguria, che abbinato alla bravura indiscussa dei nostri professionisti ci fa fare un passo in avanti verso il futuro e ci permetterà di ridurre le fughe extraregione”.

Pierluigi PeracchiniSindaco della Spezia:

“L’introduzione di questo nuovo sistema robotico di ultima generazione nell’ospedale della nostra città rappresenta un passo avanti concreto verso una sanità più moderna ed efficiente, consentendo quindi a chi ha bisogno di poter affrontare determinati tipi di interventi delicati senza dover andare fuori provincia. Ringrazio l’ASL 5 e il Direttore Generale dott. Paolo Cavagnaro e l’Assessore Regionale Nicolò per investire nella salute dei cittadini e garantire cure sempre più sicure, precise e all’avanguardia”.

LA CHIRURGIA ROBOTICA IN CHIRURGIA GENERALE

La chirurgia robotica in Chirurgia Generale rappresenta l’ultima frontiera della chirurgia mini invasiva.

I vantaggi offerti da questa tecnologia sono numerosi: minore dolore post-operatorio grazie al ridotto traumatismo sulla parete addominale, maggiore precisione e comfort per il chirurgo, soprattutto negli interventi che richiedono movimenti precisi in spazi ristretti, come nel caso dei tumori del retto medio e basso. Fondamentale è anche la possibilità di visualizzare immagini ingrandite in 3D e di eseguire movimenti tridimensionali grazie agli strumenti articolati a 360°, che facilitano notevolmente la gestualità chirurgica.

Il primo intervento robotico di Chirurgia Generale, è stato eseguito in ASL 5 lo scorso 11 giugno e ha riguardato una resezione colica di ambito oncologico.

In modo progressivo, la piattaforma robotica sarà quindi estesa a tutte le patologie finora trattate in laparoscopia: dalla chirurgia oncologica colorettale alla chirurgia sovramesocolica (stomaco, fegato, pancreas, milza), dalla chirurgia di parete (ernie e laparoceli) alla chirurgia bariatrica.

Cosimo Feleppa, Direttore S.C. Chirurgia Generale ad alta complessità ASL 5:

“Il primo intervento robotico di chirurgia generale, lo abbiamo eseguito l’11 giugno scorso, è stato di pertinenza oncologica: una resezione colica. Un intervento non semplice per inaugurare l’uso del robot in ASL 5, ma di routine in un centro dove la chirurgia mininvasiva è da tempo una realtà consolidata e l’introduzione della robotica rappresenta un’evoluzione naturale. Intanto, in questo periodo abbiamo operato con la robotica anche sul pancreas e sullo stomaco, a conferma che fin dall’inizio la scelta è quella di utilizzare da Vinci in ogni distretto corporeo e patologia oncologica.

I primi sistemi robotici da Vinci furono introdotti nel 1999. Da allora, lo sviluppo tecnologico è stato costante, convincendo un numero crescente di chirurghi mininvasivi ad adottare la chirurgia robotica. È importante, tuttavia, ricordare che il robot è uno strumento nelle mani del chirurgo e non lo sostituisce: contrariamente a quanto si pensa, il robot è sempre operatore dipendente. È il chirurgo con la sua formazione, esperienza e competenza il protagonista della pianificazione e dell’esecuzione dell’intervento”.

LA CHIRURGIA ROBOTICA IN GINECOLOGIA

In Ginecologia la chirurgia robotica è considerata un’evoluzione della chirurgia laparoscopia tradizionale, che consente di eseguire in modo sicuro ed efficace interventi in modo mini-invasivo.

Rispetto alla chirurgia laparoscopia – che viene effettuata attraverso una telecamera e piccole incisioni, ma che soffre di alcune limitazioni, legate soprattutto alla ridotta possibilità di movimenti spaziali degli strumenti utilizzati, alla scarsa ergonomia dell’operatore, e alla lunga curva di apprendimento – quella robotica presenta soluzioni avanzate: strumenti con possibilità di rotazione a 360 gradi; posizione seduta del chirurgo con conseguente minor dispendio di energia.

Inoltre, la maggiore precisione degli strumenti, dovuta alla loro rotazione sui tre assi e le minori tensioni modulate dal sistema computerizzato, diversamente dalla chirurgia tradizionale, si traducono per la paziente in meno dolore, ripresa più rapida, ridotto impiego di farmaci anestesiologici e complessivo minor stress fisico.

Ulteriori vantaggi dell’utilizzo del robot in ginecologia si manifestano nel trattamento delle pazienti obese e nell’ambito della chirurgia pelvica per patologie oncologiche poiché la visione tridimensionale del robot aiuta il chirurgo a visualizzare meglio nervi, vasi e strutture legamentose più profonde.

Le patologie ginecologiche benigne per le quali si può utilizzare il sistema robotico sono:

·         rimozione dei fibromi uterini (miomectomia)

·         isterectomia per fibromatosi uterina (rimozione dell’utero)

·         endometriosi (soprattutto di grado avanzato)

·         chirurgia delle tube di Falloppio

·         cistectomia (rimozioni di cisti ovariche)

·         chirurgia ovarica nell’infertilità

·         prolasso vescica, utero e retto di grado elevato isolato o combinato (bi/tricompartimentale)

·         prolasso rettale con associata defecazione ostruita

Le patologie ginecologiche oncologiche che vengono trattate maggiormente con il sistema robotico sono:

·         Tumori del corpo dell’utero (carcinoma dell’endometrio)

·         Tumori della cervice uterina (stadi iniziali)

·         Tumore dell’ovaio (stadi iniziali)

Fabio Sanguineti, Direttore S.C. Ostetricia e Ginecologia ASL 5:

“Utilizzo il sistema da Vinci dal 2008 e indubbiamente è un valido aiuto in sala operatoria poiché offre al chirurgo l’ausilio di una tecnologia avanzata. Va sottolineato, però, che questo robot a differenza dell’intelligenza artificiale, già presente nelle nostre vite anche in altri settori, non ha nessuna autonomia diretta sulla paziente, ma resta un sistema computerizzato con strumenti evoluti ad alta precisione e visione 3D in grado di mediare l’attività del chirurgo che ha sempre il totale controllo e autonomia sulla procedura chirurgica”.

LA CHIRURGIA ROBOTICA IN UROLOGIA

La tecnica robotica nel campo della chirurgia urologica rappresenta una vera rivoluzione poiché consente una maggiore precisione chirurgica e una minore invasività con conseguenti tempi di recupero più rapidi nel post-operatorio.

Precisione, sicurezza e risultati funzionali ottimi sono i valori aggiunti di questa tecnologia che in ambito urologico presenta numerosi vantaggi:

·         per interventi quali la prostatectomia radicale (intervento in cui l’approccio robotico ha rappresentato la maggiore svolta ed è attualmente il più eseguito) migliore è la preservazione della potenza sessuale (funzione erettile) e la continenza urinaria grazie all’estrema precisione con cui vengono risparmiati i nervi erigendi e lo sfintere urinario, nonché i vasi sanguigni e le strutture anatomiche adiacenti. Inoltre, è più agevole l’accesso al bacino, considerato lo spazio ristretto in cui si trova la prostata;

·         per interventi quali la nefrectomia maggiore è la sicurezza sia sul piano del rischio operatorio sia su quello di radicalità oncologica. Gli interventi sono mirati alla rimozione della sola massa neoplastica, preservando quanto più possibile il tessuto sano renale (nefrectomia parziale);

·         ampio campo di applicazione per patologie neoplastiche (prostatectomia radicale, nefrectomia parziale, cistectomia radicale con ricostruzione ileale, etc…) e non neoplastiche (correzione di stenosi del giunto-pielo ureterale, prolassi vescicali, chirurgia ricostruttiva ureterale, etc…).

Andrea Di Benedetto, Direttore S.C. Urologia ASL 5:

“Utilizzo la robotica in sala operatoria da più di 10 anni e oggi, grazie all’introduzione del da Vinci, posso mettere a disposizione di ASL 5 questa mia pluriennale esperienza. Un valore aggiunto che eleva il livello qualitativo dell’intero percorso chirurgico garantendo non solo migliori risultati per i pazienti ma anche razionalizzazione delle risorse ospedaliere (tempi operatori ridotti, uso più efficiente degli strumenti e ottimizzazione dei tempi di docking e disconnessione del robot) e, non ultima, la promozione e formazione degli urologi più giovani”.

La Spezia, 02/07/2025

Il sistema robotico da Vinci Xi

Il sistema robotico da Vinci è uno dei primi sistemi per la chirurgia mininvasiva robot-assistita giunto oggi alla quarta generazione tecnologica. Per chirurgia robotica da Vinci si intende l’ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva, successiva alla laparoscopia, in cui il chirurgo non opera con le proprie mani ma manovra un robot a distanza, rimanendo seduto a una console posta all’interno della sala operatoria. Il sistema computerizzato trasforma il movimento delle mani in impulsi che vengono convogliati alle braccia robotiche.

Il robot da Vinci Xi è, tra i sistemi da Vinci, la piattaforma più evoluta, nonché il sistema più avanzato per la chirurgia robotica mininvasiva.

È costituito da tre componenti principali:

• console chirurgica: è il centro di controllo. Tramite la console il chirurgo controlla la fibra ottica e gli strumenti per mezzo di due manipolatori e di pedali.

•carrello paziente: è il componente operativo del sistema da Vinci e si compone di quattro braccia mobili e interscambiabili dedicate al supporto della fibra ottica e di strumenti da 5 mm a un massimo di 8 mm.

•carrello visione: contiene l’unità centrale di elaborazione dell’immagine. Sviluppato sul concetto della “Immersive Intuitive Interface”, è l’unico sistema robotico che:

–          traduce i movimenti del chirurgo in modo intuitivo, consentendo un controllo completo della fibra ottica e dello strumentario, evitando i complessi movimenti laparoscopici;

–          permette una reale visione tridimensionale del campo operatorio: il chirurgo viene letteralmente immerso, senza ausilio di occhiali o altre apparecchiature, così da valutare al meglio i piani di dissezione anatomici e vivere l’intervento chirurgico quasi dall’interno del corpo del paziente.

Il sistema robotico da Vinci Xi, inoltre:

• consente una visione 3D con ingrandimento fino a 10 volte, assicurando una chiarezza e precisione dei dettagli nettamente superiore alla tecnica laparoscopica;

• elimina il tremore fisiologico delle mani del chirurgo o di movimenti involontari;

• possiede quattro bracci robotici, interscambiabili, montati su un’unica colonna;

• è compatibile con le altre tecnologie normalmente presenti nelle sale operatorie di tutto il mondo;

• è dotato di un sistema di posizionamento tramite laser che permette di ottimizzare il posizionamento delle braccia in base al tipo di intervento selezionato e alla posizione dei trocar, per ridurre i tempi di preparazione e i tempi operatori;

• utilizza strumenti con diametro da 8 mm a un massimo di 12 mm, chiamati Endowrist poichè consentono libertà di movimento su 7 assi (a differenza dei 4 gradi degli strumenti di laparoscopia convenzionale) e una rotazione di circa 540°;

• consente una chirurgia multiquadrante, ovvero di effettuare interventi più complessi agendo su organi posizionati in diversi quadranti anatomici, senza la necessità di prevedere spostamenti del paziente o del robot;

• è affiancabile da una seconda console che permette a due chirurghi di collaborare durante la procedura, così da aumentare l’efficienza nella formazione e nella supervisione e ridurre la curva di apprendimento;

• consente una fase di formazione ottimale: attraverso il simulatore virtuale, corsi di formazione e master in Italia e all’estero, l’operatore migliora l’apprendimento nell’utilizzo del sistema da Vinci.

L’intero sistema robotico in tutte le sue componenti occupa un volume di 5,42 m3 ed è dotato di ruote e freni di sicurezza per essere movimentato agevolmente all’interno del blocco operatorio e della singola sala operatoria. Grazie alla struttura delle sue componenti, il sistema da Vinci consente estrema versatilità ed ergonomia durante il suo utilizzo.

Il sistema da Vinci Xi è dotato di un sistema di controllo sullo stato della macchina che monitora costantemente il corretto funzionamento della stessa, segnalando anche eventuali anomalie. Tali anomalie vengono segnalate sia da messaggi a video sia attraverso segnali acustici. L’utente ha inoltre la possibilità di bloccare il sistema in caso si rendesse necessario, attraverso il pulsante di arresto di emergenza, presente sia sulla console chirurgica che sul timone del carrello paziente.

In ASL 5 viene utilizzato in Chirurgia Generale, Ginecologia, Urologia.

Il sistema robotico da Vinci offre numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia open, alla chirurgia laparoscopica tradizionale o alla più avanzata laparoscopia teleassistita, sia agli operatori che ai pazienti.

I principali vantaggi clinici:

•Radicalità oncologica, quindi asportazione

•Facilità di accesso ad anatomie difficoltose

•Eccellente visualizzazione dei reperti anatomici

•Visualizzazione più dettagliata dei piani di clivaggio

•Maggior precisione nella procedura demolitiva

•Possibilità di configurare l’accuratezza del movimento chirurgico

•Eliminazione del tremore fisiologico

•Minor tempo operatorio rispetto alla laparoscopia

I vantaggi per il paziente:

•Piccole incisioni con migliori risultati estetici

•Minore necessità di trasfusioni

•Minor dolore post-operatorio

•Riduzione dei tempi di ospedalizzazione, che in molti casi vengono addirittura dimezzati

•Ripresa più rapida della normale attività.

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