Cecina. Ginecologia e Ostetricia, tre fasciatoi donati completano riorganizzazione dell’assistenza neonatale

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L’Associazione Volontari Ospedalieri (Avo) ha donato al reparto di Ostetricia dell’ospedale di Cecina tre nuovi fasciatoi.

“Questa donazione – ammette Stefano Masoni, direttore della UOC Ginecologia e Ostetricia – può essere considerato come l’ultimo tassello necessario alla riorganizzazione dell’assistenza neonatale nelle Valli Etrusche. Il progetto, lo ricordo, è stato sviluppato in sinergia con la UOC Pediatria diretta dal dottor Giovanni Gaeta e prevede una gestione distinta dei neonati: quelli fisiologici vengono affidati alle ostetriche e restano in stanza con la madre, mentre quelli che necessitano di cure specifiche sono invece seguiti in Patologia Neonatale, con il supporto di personale medico e infermieristico qualificato”.

“Con questi fasciatoi – conferma Cristina Savelli, infermiera coordinatrice – si completa la dotazione in tutte le stanze di degenza, consentendoci di favorire pienamente la pratica del rooming-in, fondamentale per la gestione della diade mamma-bambino e per promuovere l’autonomia e il legame precoce tra madre e neonato”.

“Un grazie di cuore – conclude Masoni – a tutte le figure che hanno contribuito alla realizzazione di questo importante traguardo. Per questo rivolgo un sentito ringraziamento sentito a tutti i volontari AVO, in particolare alla presidente Manuela Pierazzi e alla vicepresidente Daiana Marchesan, ma anche al dottor Giovanni Gaeta, alla coordinatrice ostetrica ICO Federica Cetica, alla IFC Cristina Savelli, ai medici, le ostetriche, le infermiere e gli OSS che, grazie anche al sostegno della direzione, portano avanti ogni giorno il progetto con impegno e dedizione”.

“Un gesto concreto come quello dell’AVO – afferma Maria Letizia Casani, direttrice geenrale dell’Azienda USL Toscana nord ovest – assume un valore ancora più grande quando si inserisce in un progetto ampio e strutturato di riorganizzazione dell’assistenza, che punta a garantire qualità, umanizzazione delle cure e centralità della persona. Siamo di fronte così a un esempio virtuoso di integrazione tra sanità pubblica e volontariato. Il nostro ringraziamento va a tutte le professionalità coinvolte e a chi, con dedizione e spirito di servizio, lavora quotidianamente per offrire alle famiglie un’accoglienza e un’offerta di prestazioni sempre più attenta e qualificata”.

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