Studio multicentrico UniTrieste su sensibilizzazione al Thimerosal in 31,948 pazienti sottoposti a patch test dal 1997 al 2023 in Triveneto

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Appena pubblicato sulla rivista scientifica Vaccines uno studio multicentrico dell’Università di Trieste, condotto dal Prof. Luca Cegolon (UCO Igiene e Medicina Preventiva) e dalla Prof. Francesca Larese Filon (UCO Medicina del Lavoro). Tale studio ha indagato la sensibilizzazione al Thimerosal in 31,948 pazienti sottoposti a patch test dal 1997 al 2023 per sospetta dermatite allergica da contatto in 4 centri del Triveneto: Trieste; Pordenone; Padova e Trento-Bolzano.

Il Thimerosal (o Metiolato) è un derivato mercuriale composto da etilmercurio e acido tiosalicilico, sviluppato nel 1927 come conservante con proprietà antimicrobiche ed ampiamente utilizzato fin dagli ’30 in vaccini e vari presidi medici come soluzioni antisettiche locali, pomate, spray nasali, colliri, altro.

Le reazioni immuno-mediate ai prodotti contenenti mercurio sono ben note, la più frequente delle quali è la dermatite allergica da contatto. Il Thimerosal venne nominato allergene dell’anno nel 2002 dall’American Contact Dermatitis Society, a causa dell’elevata prevalenza di sensibilizzazione combinata con bassa rilevanza clinica.

La maggior parte delle reazioni allergiche al Thimerosal clinicamente rilevanti si verificano in seguito all’ applicazione di cosmetici o al contatto con preparati oftalmici contenenti tale allergene, con conseguente dermatite faciale. Pertanto, la sensibilità al Thimerosal è più frequente nelle donne a causa dell’uso di cosmetici e in categorie professionali come gli operatori sanitari per l’esposizione all’aptene attraverso la vaccinazione.

Un certo scetticismo sugli effetti collaterali neurologici del Thimerosal come additivo iniziò a diffondersi all’ inizio degli anni ‘80, portando al suo bando dai vaccini in Danimarca nel 1992 ed in Svezia nel 1993. In particolare, i vaccini contenenti Thimerosal furono accusati di compromettere il neuro-sviluppo del bambino, aumentando il rischio di autismo, disturbo da deficit di attenzione e ritardo del linguaggio.

Nel 1999 alcune maggiori associazioni americane –  in particolare l’American Academy of Pediatrics, il Center for Disease Control and Prevention di Atlanta e la Food & Drug Administration – raccomandarono la rimozione del Thimerosal da tutti i vaccini quanto prima, su base precauzionale, per timore di superare i limiti di esposizione cumulativa a Metil-mercurio raccomandati dall’ Environmental Protection Agency americana.

Nonostante l’assenza di evidenze scientifiche, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e lo European Medicines Evaluation Agency (EMEA) si allinearono a tali raccomandazioni. Nei primi anni 2000 molti stati membri dell’Unione Europea, fra cui l’Italia, rimossero il Thimerosal dai vaccini. Il 24 Giugno 2005, il Consiglio dell’Unione Europea raccomandò la rimozione del Thimerosal da tutti i preparati vaccinali e farmaci, integrando la Strategia della Commissione Europea sul mercurio del 28 Gennaio 2005.

In seguito a tali politiche restrittive, la prevalenza e rilevanza clinica della positività al Thimerosal al patch test si è ridotta molto, almeno in Europa. Per esempio, in uno studio europeo condotto nel 2015-2018, la prevalenza di reazioni al patch test al Thimerosal era del 2.5%.  Negli Stati Uniti tuttavia, la sensibilizzazione al Thimerosal è molto superiore (10-20%) a quella europea, probabilmente perché tale aptene viene ancora usato come conservante in alcuni vaccini, fra cui quello influenzale.

Nello studio dell’Università di Trieste, la prevalenza di sensibilizzazione al Thimerosal diminuiva seguendo un trend temporale da 8,13% nel 1997 a 0,95% nel 2023, con una media percentuale di 8,41% nel periodo 1997-2015 e 4,01% durante gli anni 2010-2023.

La sensibilizzazione al Thimerosal era significativamente superiore in pazienti nati tra il 1981 e il 1990, quando l’aptene era molto diffuso in farmaci e nei vaccini per l’ infanzia. L’aumentata prevalenza di reazioni positive al patch test negli operatori sanitari inoltre rifletteva probabilmente una maggiore adesione alla vaccinazione antinfluenzale in questo gruppo di lavoratori rispetto ad altre categorie professionali. Almeno fino a 2008 infatti, molte formulazioni vaccinali autorizzate nell’ Unione Europea contenevano ancora il Thimerosal.

Tuttavia, reazioni positive del patch test al Thimerosal riscontrate dopo il 2000 sono probabilmente da considerare irrilevanti dal punto di vista clinico.

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