Dazi, Mandelli (FOFI): “Mercato farmaci strategico”

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Dazi, Mandelli (FOFI): “Mercato farmaci strategico”“Oggi, in un contesto in cui i prezzi dei medicinali negli USA sono molto alti, si torna a discutere della questione. Durante il suo primo mandato,Trump aveva già provato a intervenire sul prezzo dei farmaci, senza riuscirci. Il prezzo è lasciato al mercato e questo crea delle distorsioni importanti. Il mercato è decisamente strategico. Basti pensare che il rapporto Eurostat del 2024 evidenzia che i Paesi dell’UE hanno esportato farmaci per 313,4 miliardi di euro, con una crescita del 13,5% rispetto al 2023. In Italia nel 2024 abbiamo registrato un export farmaceutico di 53,8 miliardi, pari a circa il 90% della nostra produzione nazionale, di cui 9,8 miliardi verso gli Stati Uniti. Dalla firma dell’ordine esecutivo, il 12 maggio scorso, ci saranno 30 giorni per rinegoziare i prezzi e sei mesi per comprendere se ci saranno progressi concreti. Vedremo quindi come evolverà la situazione”.

Così Andrea Mandelli, Presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani (FOFI), in un’intervista esclusiva rilasciata a ‘One Health’, rivista online di approfondimento del Gruppo The Skill

Sulla proposta del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato di un Testo Unico per il settore farmaceutico, Mandelli spiega: “Come FOFI da tempo chiediamo una normativa che ci consenta di svolgere al meglio una professione che, in alcuni casi, è ancora regolata da decreti regi profondamente anacronistici. In qualità di ente sussidiario dello Stato, siamo pronti a collaborare con il Ministero, portando il contributo concreto di chi lavora ogni giorno in prima linea sul campo. Abbiamo bisogno di una riforma strutturale, che contribuisca a contrastare il progressivo allontanamento degli italiani dalle professioni sanitarie. Infatti, quando un professionista della salute è costretto a dedicare tempo e risorse a pratiche amministrative e incombenze burocratiche, si disinnamora della propria professione. Dobbiamo garantire una professione amministrativamente semplificata, ma anche più gratificante. In un contesto segnato da una grave carenza di personale, ogni minuto speso in burocrazia è un minuto sottratto al paziente. È essenziale coinvolgere più giovani e, una volta entrati nel sistema, permettere loro di concentrarsi sulle persone, non sui documenti”.

“La figura del farmacista è diventata centrale nel disegno della sanità di prossimità. Dopo la pandemia, questo ruolo si è ulteriormente rafforzato, anche grazie alla capillarità e alla fiducia che i farmacisti ispirano nei cittadini. Il farmacista, oggi, contribuisce al percorso di cura del cittadino: interventi concreti che aiutano a ridurre le liste d’attesa, un grande limite nel nostro Paese. Si tratta di un meccanismo virtuoso che va rafforzato”, conclude Mandelli.

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