Convegno a Soave con rappresentanti ULSS 9, Coldiretti, Terzo Settore e Regione Veneto
Nella giornata di oggi, venerdì 16 maggio, l’auditorium Rocca Sveva di Soave ha ospitato il convegno “Le nuove frontiere dei servizi alla persona: collaborazione con gli attori del territorio e green care – Fattorie sociali: una opportunità da valorizzare”.
L’evento, organizzato dall’Azienda ULSS 9 Scaligera in collaborazione con Coldiretti Verona e il Comune di Soave, ha visto la partecipazione di Manuela Lanzarin, Assessore alla Sanità e Servizi Sociali della Regione Veneto, Matteo Pressi, Sindaco di Soave, Patrizia Benini, Direttore Generale dell’ULSS 9 Scaligera, e Alex Vantini, Presidente Provinciale Coldiretti Verona, insieme a rappresentanti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), Regione del Veneto, Coldiretti e specialisti dell’ULSS 9, per parlare di “green care”, agricoltura sociale, fattorie sociali e dell’esperienza della REMS di Nogara.
Da oltre un anno l’Azienda ULSS 9 Scaligera ha attivato in collaborazione con Coldiretti un gruppo di lavoro con le Fattorie sociali del territorio a favore degli utenti dei Servizi territoriali dedicati alla Salute mentale, Disabilità, Infanzia Adolescenza e Famiglia, Autismo, Dipendenze. Una rete di attori che coinvolge oltre 50 partner tra Enti del Terzo Settore, Servizi territoriali dell’ULSS 9, Coldiretti e altre realtà come l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie per uniformare l’offerta di attività e iniziative formative all’aria aperta e a contatto con gli animali, dal comprovato beneficio psicofisico per coloro che vi partecipano.
Il convegno è stato pensato come momento di restituzione su quanto fin qui intrapreso e, sulla base di tali esperienze, per confrontarsi sulle prospettive future di questi servizi e attività progettuali, con l’obbiettivo di uniformare e rendere strutturali i percorsi di coprogettazione all’interno della programmazione sociosanitaria dei Piani di Zona dell’ULSS 9, attraverso la condivisione di modalità operative e percorsi formativi adeguati. L’incontro è stato anche un’occasione per valorizzare l’esperienza di Fattoria Sociale all’interno della Rems di Nogara, che accoglie ospiti da tutta la Regione.
«La Regione Veneto – afferma l’Assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali, Manuela Lanzarin – è stata lungimirante: è stata la prima, nel 2013, a prevedere le fattorie sociali con una legge regionale, che oggi stiamo andando ad aggiornare, a partire dall’esperienza maturata. Nel registro regionale ci sono circa 40 fattorie sociali iscritte e al loro interno sono impegnate circa 140 persone con disabilità e persone vulnerabili, con trascorsi di dipendenza, seguite dai servizi di salute mentale, ex detenuti. Persone che hanno bisogno di tornare alla normalità, alla quotidianità, e per le quali il contesto agricolo all’aria aperta, a contatto con gli animali, è certamente importante».
«Siamo qui oggi – aggiunge il Direttore Generale dell’ULSS 9 Scaligera, Dott.ssa Patrizia Benini – insieme all’Amministrazione comunale, a Coldiretti, alle rappresentanze degli operatori per questo evento segna un ulteriore capitolo nella storia di integrazione sociale rappresentata dalle fattorie sociali. La provincia di Verona è all’avanguardia, è stata un’apripista nell’offrire all’utenza fragile, quindi non solo le persone diversamente abili ma anche coloro che attraversano un momento di fragilità nella loro vita, un’opportunità di inserimento con l’aiuto delle aziende agricole, in modo che tutte le associazioni, le strutture, le istituzioni, compreso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, possano offrire un servizio strutturato, controllato, e fattivo per rispondere ai bisogni e valorizzare le potenzialità di queste persone fragili».
«Le fattorie sociali – aggiunge Alex Vantini, Presidente provinciale di Coldiretti Verona – rappresentano uno straordinario esempio di agricoltura multifunzionale e insieme un’opportunità per le tante imprese che già oggi hanno attivato questa forma di servizi alla persona. Coldiretti insieme alla Regione Veneto ha formato più di 400 operatori, dimostrando come sia una grande opportunità di sviluppo per il settore, sia nei confronti delle imprese agricole, ma soprattutto nei confronti delle persone svantaggiate o con disabilità».