Un incontro proficuo per portare all’attenzione di tutte le associazioni del territorio che si occupano di pazienti con bisogni speciali, i servizi dedicati loro presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori in termini di terapie e prestazioni odontoiatriche.
All’incontro, promosso dalla Clinica Odontoiatrica diretta dal prof. Marco Baldoni, hanno partecipato i presidenti di enti del terzo settore a livello locale, provinciale e nazionale, il presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, Claudio Cogliati, il direttore scientifico Pietro Invernizzi, il direttore generale Silvano Casazza, il prof. Lorenzo Mantovani, docente di Igiene generale e applicata dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Moderatrice la dott.ssa Silvana Torlasco, consigliere dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Monza e della Brianza.
L’obiettivo è stato quello di promuovere un momento di confronto per approfondire quali sono le necessità dei pazienti con bisogni speciali e al contempo fornire risposte efficaci per soddisfarle, attraverso il progetto D.A.M.A., acronimo di Disabled Advanced Medical Assistance, un progetto della Regione Lombardia, che prevede percorsi, con una organizzazione coordinata dedicata, per i pazienti con problematiche psichiatriche, comportamentali e cognitive che necessitano di percorsi separati e procedure specificatamente dedicate. “Il progetto D.A.M.A. è un progetto di Regione Lombardia, che prevede percorsi con una organizzazione coordinata dedicata, per i pazienti con problematiche psichiatriche, comportamentali e cognitive che necessitano di percorsi separati e procedure specificatamente dedicate. Esso rappresenta un’iniziativa innovativa e fondamentale per migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi sanitari per le persone con disabilità. Il San Gerardo, al pari di altre strutture del territorio, è impegnato da tempo in questa direzione”, sottolinea il direttore generale Casazza.
La disabilità rappresenta non solo una condizione di non-salute fisica, cognitiva, psichica o sociale, ma un vero e proprio fattore predittivo per la dipendenza futura da altri soggetti, un fattore di rischio aumentato per lo sviluppo di più malattie, per la necessità di assistenza a lungo termine, spesso tramite l’ospedalizzazione, e per la mortalità stessa. La disabilità, inoltre, cresce con l’avanzare dell’età ed in età avanzata rappresenta frequentemente il risultato dell’interazione tra condizioni patologiche e alterazioni fisiologiche o parafisiologiche, come l’invecchiamento. Sono da considerare pazienti con vulnerabilità non solo chi ha disabilità mentali o dello sviluppo, ma anche tutti coloro che presentano patologie impattanti sulla qualità di vita di una persona ad esempio pazienti infartuati, pazienti con diabete, pazienti oncologici, pazienti con immunodeficienze.
“L’approccio della nostra Clinica Odontoiatrica – spiega il prof. Marco Baldoni, direttore della Clinica – si fonda sull’adozione di una filosofia comportamentale al cui centro vi è il soggetto con bisogni speciali e le sue vulnerabilità. Ciò ha permesso di definire un percorso di assistenza multidisciplinare, standardizzato ma personalizzabile a misura di paziente. La nostra attività di assistenza si basa sulla sensibilità e sulla competenza, caratteristiche fondamentali per poter inquadrare il paziente nella sua complessità, locale, sistemica, psicologica, e per riuscire a guadagnare la fiducia del paziente con abilità diverse e fragile. A corollario di questa filosofia, vi è l’adozione di un linguaggio semplice e comune e l’implemento della collaborazione all’interno del team odontoiatrico, nonché tra odontoiatria e altre figure professionali”.
“Il nostro obiettivo – prosegue il prof. Baldoni – è quello di unire sinergicamente le competenze strettamente odontoiatriche alle competenze professionali di più larga pertinenza medica, all’interno di un protocollo definito e fruibile. La strategia d’intervento segue uno schema ben preciso, standardizzato, ma al contempo personalizzabile su misura del paziente e si basa si tre capisaldi: la prevenzione, la terapia e la riabilitazione”.
A seconda del grado di collaborazione e del deficit indotto dalla disabilità o fragilità presente il paziente potrà essere sottoposto ad un atto terapeutico conservativo (mantenimento degli elementi dentali con rimozione del tessuto carioso infetto) o exodontico (eliminazione degli elementi dentali con prognosi sfavorevole) in regime ambulatoriale. Oggi la prevenzione orale è al primo posto per impedire l’insorgenza di patologie orali che necessitano particolare attenzione, in tutti i pazienti, in particolare nei pazienti con abilità diverse.
Nel caso in cui il livello di collaborazione sia ridotto o assente o le condizioni sistemiche del paziente siano complesse, è prevista la possibilità di eseguire i piani di trattamento in regime di anestesia generale presso le sale operatorie. Il paziente con bisogni speciali è codificato non solo dall’età pediatrica, adulta e geriatrica, ma per le patologie sistemiche che lo caratterizzano.
Il primo accesso alla Clinica odontoiatrica, nel reparto di pazienti con bisogni speciali (venerdì mattina), avviene tramite prima visita odontoiatrica con impegnativa compilata dal pediatra, dal medico di base o su indicazione del collega odontoiatra privato, in cui la famiglia o il care giver vengono seguiti in un percorso di accesso semplificato alla sala operatoria. Il paziente viene quindi accolto e seguito dal team specializzato, con la collaborazione degli igienisti del Centro di Igiene Orale. Gli interventi di odontoiatria in sala operatoria vengono svolti anche di sabato mattina, (grazie al progetto S.O.S – sale operatorie sostitutive – con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa), dove vengono erogate prestazioni di tipo estrattivo, conservativo e parodontale di supporto.
Grazie a questo tipo di percorso, i pazienti con bisogni speciali trattati sono stati migliaia “codificati” nel periodo post Covid. Inoltre, sono oltre 4mila le prestazioni terapeutiche erogate nel 2024 in regime ambulatoriale sui soli pazienti pediatrici con bisogni speciali.