Rete IZS, Ministero della Salute e Regioni insieme per prevenire l’afta epizootica

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Varisco (Direttore IZS della Lombardia e dell’Emilia-Romagna): «Mai abbassare la guardia: l’early warning è la chiave»

Una malattia altamente contagiosa, innocua per l’uomo ma devastante per la zootecnia. L’afta epizootica colpisce bovini, suini e ruminanti, con sintomi gravi come lesioni alla bocca e agli arti. Non è pericolosa per la salute umana, ma oltre all’introduzione di animali vivi infetti in allevamento, è proprio l’uomo il principale vettore di diffusione, attraverso abiti, strumentazione, scarpe, veicoli e materiali contaminati.

Oggi, sebbene in Europa la malattia fosse stata eradicata dal 1991, la minaccia è tornata: casi recenti in Germania, Ungheria e Slovacchia hanno riportato l’allerta ai massimi livelli, dimostrando che il rischio di reintroduzione è concreto anche per il nostro Paese. Il virus, ancora endemico in Africa, Medio Oriente e Asia, può facilmente attraversare i confini, favorito da scambi commerciali e movimenti animali.

Per rispondere a questo scenario, il Ministero della Salute e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER), che fa parte della Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali Italiani ed è Centro di Referenza Nazionale, FAO e WOAH per l’afta, hanno tenuto oggi un webinar operativo, rivolto ad allevatori, veterinari e operatori del settore agro-zootecnico, che ha registrato il record di oltre i mille partecipanti. Tra i relatori Giovanni Filippini, Direttore generale della salute animale al Ministero della Salute, Tiziana Trogu, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, Silvia Bellini, dell’Osservatorio Epidemiologico dell’IZSLER e membro della Scientific Commission of Animal Disease del WOAH, Loris Alborali, Direttore Scientifico dell’IZSLER e il Direttore Varisco.

«L’early warning è la chiave – ha spiegato Giorgio Varisco, Direttore Generale dell’IZSLER, che fa parte della Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali Italiani. Prima si identifica un focolaio, più è efficace l’intervento. L’afta epizootica è un virus talmente diffusibile nell’ambiente che da un focolaio, in un attimo, si infettano tutte le stalle intorno, aumentando in maniera esponenziale il patrimonio zootecnico coinvolto. Proprio per questo formiamo continuamente veterinari, svolgiamo esercitazioni annuali e abbiamo istituito come Rete degli IZS, in collaborazione con il Ministero della Salute e le Regioni, una rete di protezione, pronta a intervenire in caso di emergenza, e predisposto linee guida specifiche per la gestione e il controllo sanitario di questi animali».

Obiettivo dell’iniziativa: rafforzare la consapevolezza, quindi, condividere strumenti di diagnosi precoce e illustrare le misure di biosicurezza attive nel Paese. L’IZSLER – che da decenni sviluppa e distribuisce test diagnostici in oltre 50 Paesi e forma operatori a livello globale – ha ribadito l’importanza della preparedness: prepararsi oggi per proteggersi domani.

«Abbiamo registrato una partecipazione massiccia e un forte interesse da parte dei partecipanti, testimoniato dalle numerose domande ricevute – così tante che non è stato possibile rispondere a tutte durante il webinar. Visto l’interesse dimostrato, diamo sin d’ora appuntamento a un nuovo momento informativo e formativo, perché fare prevenzione significa, prima di tutto, lasciare l’afta fuori dai nostri confini», ha concluso il Direttore Varisco.

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