Morbillo: da inizio anno 227 casi, on line la nuova FAQ del’Iss

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a cura del Dipartimento Malattie Infettive

Perché se ne parla?
Già dallo scorso anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)  ha segnalato un preoccupante aumento dei casi di morbillo nel mondo.  Anche in Italia si è registrato lo stesso fenomeno, con oltre mille casi nel 2024, un numero che non si vedeva dal 2019.  Il morbillo è una  malattia esantematica di origine virale altamente contagiosa,  e può causare gravi complicanze,  che comprendono anche il decesso. Fortunatamente, la malattia può essere prevenuta con la vaccinazione. In Italia, come in tutta Europa e nelle altre regioni del mondo, l’OMS ha fissato obiettivi per l’eliminazione del morbillo. 


Come è stato l’andamento del morbillo negli scorsi anni? 
In Italia
In Italia dal 2013, anno di inizio della sorveglianza integrata del morbillo e della rosolia, l’andamento dei casi ha avuto il suo picco nel 2017, con 5397 casi.   Con l’introduzione dell’obbligo vaccinale nel 2017, i numeri sono gradualmente diminuiti, fino a toccare livelli più bassi negli anni della pandemia (2020–2022), grazie anche alle misure di contenimento del COVID-19 che hanno ridotto la circolazione di molti virus a trasmissione aerea. Infatti, durante la pandemia COVID-19 si sono registrate poche decine di casi (8 nel 2021, 15 nel 2022), mentre nel 2023 i casi sono stati 43. Nel 2024, i casi sono stati 1054 . Gli ultimi aggiornamenti della sorveglianza sono disponibili qui.


In Europa e nel mondo
Secondo dati pubblicati dall’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), tra il 2013 e oggi in Europa si registrano ogni anno tra i 10.000 e 15.000 casi. Nel 2023 i casi notificati sono stati 13821. Durante gli anni della pandemia da  COVID-19, i numeri si erano ridotti ,pur restando comunque significativi: tra i 6.000 e i –7.000 casi annui. Più alti i numeri dell’ultimo aggiornamento dell’ECDC:  tra il primo febbraio 2024 e il 31 gennaio 2025, nellUnione Europea  sono stati notificati ben di 32.265 casi di morbillo. Tra i paesi più colpiti c’è anche l’Italia con 1.097 casi registrati nel periodo considerato. A guidare la classifica è la Romania (27.568). Seguono Germania (637), Belgio (551) e Austria (542).  
Anche a livello globale la situazione non è incoraggiante. Secondo l’OMS, nel 2023 sono stati registrati circa 10,3 milioni di casi di morbillo nel mondo, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. E il dato più tragico riguarda i decessi: nello stesso anno, circa 107.000 persone sono morte a causa della malattia, la maggior parte delle quali erano bambini sotto i cinque anni.

Come sono le coperture vaccinali contro il morbillo in Italia e perché il morbillo circola ancora?
Vista l’elevata contagiosità del morbillo, per prevenire focolai e raggiungere l’eliminazione sono necessarie coperture vaccinali (CV) nella popolazione di almeno il 95% con due dosi di vaccino. In Italia, a livello nazionale (dati 2023), la CV per la prima dose di vaccino a 24 mesi di età (coorte di nascita 2021) è pari al 94,6%, sostanzialmente stabile rispetto quella del 2022 (94,4%). La CV per la seconda dose a 5-6 anni di età (coorte 2016), invece, è  diminuita di 0,3 punti percentuali rispetto al 2022, da 85,1% a 84,8%. Esistono inoltre ampie variazioni tra le Regioni, con un range, per la prima dose, da 83,8% a 97,3%, e per la seconda dose a 5-6 anni, da 71,0% a 94,2%. Solo 10 Regioni/P.A. hanno raggiunto l’obiettivo del 95% di copertura vaccinale per la prima dose, mentre nessuna Regione/P.A. ha raggiunto una CV di almeno il 95% per la seconda dose.

A chi è consigliato il vaccino?
Il vaccino contro Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) è un vaccino vivo attenuato, altamente efficace e sicuro.  Il calendario vaccinale prevede due dosi di vaccino MPR, la prima a 12 mesi di età, la seconda a 5-6 anni. È disponibile anche un  vaccino combinato chiamato MPRV, che contiene sia il vaccino MPR che il vaccino antivaricella. La seconda dose può essere somministrata anche prima, in qualunque momento (per esempio, durante un’epidemia, in caso di esposizione), assicurandosi che siano passate almeno quattro settimane dalla prima somministrazione.
Una singola dose di vaccino contro il morbillo, somministrata dai 12 mesi di età, ha un’efficacia molto elevata, stimata essere superiore al 95%; l’efficacia di due dosi è di circa il 97%. La vaccinazione con MPR è obbligatoria fino ai 16 anni di età. È inoltre indicata anche per qualsiasi persona non immune che non abbia documentazione scritta di immunità verso il morbillo.
Il vaccino è controindicato in caso di reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose o di reazione allergica grave ad un componente del vaccino. Inoltre, è controindicato per le persone con immunodeficienza grave dovuta a malattia o terapie/trattamenti, es. terapia immunosoppressiva a lungo termine, terapia antiblastica, terapia radiante, trapianto, e nelle donne in gravidanza.


Quali sono i benefici e rischi della vaccinazione?
Un vaccino, come qualsiasi altro farmaco, è in grado di causare reazioni avverse. Tuttavia, il vaccino MPR ha un elevato profilo di sicurezza e il rischio della vaccinazione é di molto inferiore ai rischi della malattia.
Prima dell’introduzione di programmi vaccinali estesi contro il morbillo negli anni 60, oltre 2 milioni di persone morivano ogni anno nel mondo a causa del morbillo. Fino al 30% dei casi sviluppa complicanze, tra cui la polmonite (un caso ogni 20), e l’encefalite (un caso su 1.000). Il decesso avviene in un caso ogni 1.000 circa. Recentemente il morbillo ha causato tre decessi negli USA. Inoltre, nella Regione Europea dell’OMS, nel 2024 sono morte 38 persone per complicanze dovute al morbillo. A livello mondiale è una delle cause più frequenti di decessi nei bambini piccoli.
Le reazioni avverse più frequenti sono quelle locali (es. gonfiore, arrossamento e dolore nel sito d’iniezione. La maggior parte delle reazioni sono lievi. Circa il 5-15% dei vaccinati può presentare febbre e esantema, che inizia circa 6-12 giorni dopo la vaccinazione e che dura, in genere, per uno o due giorni. Raramente possono presentarsi convulsioni febbrili (1/30.000) o una transitoria riduzione del numero delle piastrine (1/30.000), queste reazioni sono più frequenti in caso di malattia (es. trombocitopenia in 1 caso ogni 3.000). Altre complicanze includono dolori e infiammazione articolare (più frequenti negli adolescenti o adulti, soprattutto donne). Le reazioni gravi, come le gravi reazioni allergiche al vaccino sono molto rare e gli studi condotti hanno escluso qualsiasi relazione tra vaccino MPR e l’autismo  

Perché è importante la sorveglianza del morbillo, e come funziona?
La sorveglianza del morbillo è uno strumento fondamentale per il controllo e l’eliminazione della malattia, obiettivo prioritario per l’Italia, l’Europa e tutte le Regioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Infatti, accanto a misure mirate ad incrementare le coperture vaccinali per due dosi del vaccino MPR, l’eliminazione del morbillo richiede sistemi di sorveglianza ad elevata sensibilità e specificità , in cui la componente epidemiologica e quella di laboratorio lavorano in sinergia per monitorare, identificare e rispondere tempestivamente ai focolai di morbillo. Un sistema di sorveglianza efficace consente di:
– rilevare precocemente i casi e i focolai,
– assicurare una corretta gestione dei casi e dei contatti
– capire i motivi della trasmissione ((es. basse coperture vaccinali, importazione di casi)
– identificare i gruppi di popolazione a rischio
– ricostruire le catene di trasmissione,
– attivare rapidamente una risposta di sanità pubblica,
– monitorare l’incidenza delle malattie e identificare cambiamenti nell’epidemiologia delle stesse
– monitorare la circolazione dei genotipi virali
– monitorare l’efficacia dei programmi vaccinali,
– valutare l’efficacia delle strategie utilizzate
– misurare e documentare i progressi raggiunti nell’eliminazione.

In Italia, la sorveglianza integrata morbillo-rosolia è affidata al Dipartimento Malattie dell’Istituto Superiore di Sanità. In particolare, la sorveglianza epidemiologica è coordinata dal Reparto Epidemiologia, Biostatistica e Modelli Matematici che gestisce anche la piattaforma web per la segnalazione dei casi e dei focolai,  e la raccolta dei dati dell’indagine epidemiologica e di laboratorio. Quando un medico sospetta un caso di morbillo, deve segnalarlo alla ASL di pertinenza, entro 12 ore dal sospetto. Le ASL a loro volta, devono avviare tempestivamente l’indagine epidemiologica dei casi. I risultati dell’indagine vengono inseriti nella piattaforma web dalle ASL o dalle Regioni/PA, entro 24 ore dalla segnalazione del caso. Il Reparto Epidemiologia, Biostatistica e Modelli Matematici valida i dati inseriti da ASL e Regioni, classifica i casi segnalati, in base a criteri clinici, epidemiologici e di laboratorio, raccoglie i report mensili, incluso lo zero reporting, analizza e divulga i risultati tramite un bollettino mensile, e trasmette mensilmente i dati al Ministero per l’invio all’ECDC e all’OMS. La sorveglianza virologica e affidata al Laboratorio Nazionale di Riferimento per morbillo e rosolia WHO/MRLabNet del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS),  che coordina la rete MoRoNet. La rete MoRoNet, dedicata alla sorveglianza di laboratorio del morbillo e della rosolia, è costituita da 15  laboratori di riferimento regionali in 14 regioni che svolgono le seguenti attività:conferma diagnostica dei casi sospetti mediante diagnosi molecolare e sierologica,
– genotipizzazione del virus, utile a identificare i ceppi in circolazione e a classificare i casi e i focolai,
– contributo alla tracciabilità delle catene di trasmissione a livello nazionale e internazionale.

Attraverso la sorveglianza integrata morbillo-rosolia,  l’Italia si allinea alle strategie dell’OMS implementando un sistema di sorveglianza case-based conforme agli standard internazionali di eliminazione. Grazie al ruolo del Laboratorio Nazionale di Riferimento e alla rete MoRoNet, viene garantita la conferma di laboratorio e la genotipizzazione dei casi e dei focolai, in linea con i requisiti dell’OMS. Questo approccio  consente al Paese di contribuire  attivamente al monitoraggio globale dei genotipi virali circolanti.

Verso l’eliminazione
L’obiettivo di eliminazione del morbillo prevede la mancanza di trasmissione endemica per almeno 12 mesi consecutivi, supportatata da un sistema di sorveglianza in grado di rilevare tempestivamente  casi e focolai. In questo scenario, la qualità della sorveglianza, l’integrazione tra componente clinica, epidemiologica e virologica, e il ruolo strategico della rete MoRoNet sono essenziali per documentare l’assenza di trasmissione continua e garantire una risposta rapida ed efficace in caso di nuovi focolai.

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