L’Azienda ULSS 9 Scaligera ha ospitato ieri due docenti giapponesi in visita di ricerca: la Prof.ssa Lisa Kuzunishi dell’Università Otemon di Tokyo e la Prof.ssa Naoko Horie dell’Università Kio di Nara. La Prof.ssa Kuzunishi con i suoi collaboratori sta conducendo una ricerca su come le persone anziane trascorrono il loro ultimo periodo di vita e come poterlo migliorare in termini di assistenza socio sanitaria.
Negli ultimi anni in Giappone è aumentato in maniera esponenziale il fenomeno chiamato “kodokushi” (morte solitaria) che vede molti anziani trovati senza vita da soli, in casa, a diverso tempo dal decesso. Secondo i dati della Polizia Nazionale diffusi dalla BBC, nella prima metà del 2024 in Giappone ci sono stati quasi 40mila “morti solitarie”.
Per contrastare questo fenomeno, la Prof.ssa Kuzunishi vuole capire come gli altri Paesi affrontano la situazione degli anziani e prendere spunto da loro, e nello specifico in Italia, dal momento che, ha affermato visitando le strutture dell’ULSS 9, «La situazione attuale in Italia, un Paese con una popolazione fortemente anziana, prevede un’ assistenza sociale/familiare molto apprezzata in Giappone».
Per capire com’è strutturato il sistema di assistenza agli anziani l’ULSS 9 Scaligera ha accolto le ricercatrici, accompagnate dalla traduttrice Etsuko Nakayama.
Il Direttore dei servizi Socio Sanitari Dott. Felice Alfonso Nava, la Dott.ssa Luisa Andreetta (Direttore UOC Disabilità Non Autosufficienza) e il Dott. Nicola Zanetti (Dirigente delle Professioni Sanitarie Area Territorio) hanno presentato i servizi a favore della popolazione anziana, in particolare i servizi a sostegno della domiciliarità.Le docenti sono state accompagnate anche a visitare i servizi presenti a Bovolone, alla Casa della Comunità, all’Ospedale di Comunità e al Centro Servizi per anziani, alla presenza del coordinatore infermieristico Dott. Andrea Melotto e del Coordinatore sociale Dott.ssa Nicoletta Chiavegato. Le docenti giapponesi hanno apprezzato in particolare modo il modello di integrazione socio sanitaria, a partire dal Punto Unico di Accesso fino all’assistenza domiciliare e la presenza dei Medici di Medicina Generale nella Casa della Comunità.