ULSS EUGANEA. ALTA CHIRURGIA, KOSOVO CHIAMA, CITTADELLA RISPONDE

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In missione d’urgenza in Kosovo per un delicato intervento alle vie biliari. Il dr. Giovanni Alfonso Recordare e la dott.ssa Rubina Palumbo della UOC Chirurgia generale dell’Ospedale di Cittadella venerdì scorso sono partiti d’urgenza per il Kosovo, rispondendo a una richiesta di supporto per una complessa lesione della via biliare in una giovane donna. Operata nella giornata di sabato, la paziente ha ripreso ieri a rialimentarsi e verrà dimessa tra qualche giorno. I nostri chirurghi sono rientrati domenica sera per riprendere la loro attività nell’ospedale cittadellese.

“Le lesioni delle vie biliari rappresentano una delle complicanze più temute in chirurgia addominale, in particolare dopo interventi di colecistectomia – spiega il dr Recordare, direttore della UOC Chirurgia generale -. Queste situazioni, purtroppo, si verificano in ogni parte del mondo e in tutte le strutture ospedaliere, anche in quelle più attrezzate. Per dare un’idea, qualche anno fa ho partecipato ad uno studio che ha raccolto l’esperienza dei 48 centri con maggiore esperienza in europa, ed i casi raccolti sono stati circa 900, confermando che il problema è tutt’altro che trascurabile”.

“Nel nostro paese la gestione di tali complicanze è facilitata da un approccio multidisciplinare, ma quando necessario, l’intervento va eseguito da chirurghi con specifica expertise, data la complessità anatomica e la delicatezza della zona coinvolta. Il corretto trattamento di queste lesioni è particolarmente importante, perché si tratta spesso di pazienti giovani con una patologia benigna ma soprattutto perché una errata gestione può avere conseguenze gravissime, tanto da richiedere addirittura un trapianto di fegato”.

“Nei contesti con minori risorse tecnologiche, come in Kosovo, la chirurgia rappresenta l’ultima spiaggia. Non ci si può permettere alcuna imprecisione, perché le complicanze possono risultare fatali”. L’equipe di Cittadella, composta da professionisti con lunga esperienza nel trattamento delle patologie epato bilio pancreatiche, ha accolto la richiesta con spirito di collaborazione internazionale e nel weekend si è immediatamente attivata per garantire alla paziente le cure più appropriate e tempestive.

“La collaborazione con l’Ospedale di Peja, in Kosovo, con gli ospedali della nostra Regione va avanti dalla fine della guerra dei Balcani: la Regione del Veneto – continua il dr. Recordare – ha gestito un progetto di riqualificazione dell’Ospedale che procedeva parallelo alla presenza del contingente italiano all’interno della KFOR, la forza multinazionale della NATO, ed era finanziato direttamente dal Ministero degli Esteri. Alla conclusione del progetto, più di 10 anni fa, ha lasciato in eredità un rapporto solido di collaborazione tra i professionisti”. Ancora oggi, in caso di bisogno, i nostri chirurghi vengono chiamati per affrontare i casi più complessi.

“Quando mi chiamano porto spesso qualcuno dei miei collaboratori. Per loro – conclude il primario – è una esperienza importantissima di crescita professionale e di integrazione culturale. La dottoressa Palumbo, che era con me in sala operatoria, mi ha detto: non mi lamenterò mai più di non avere la pinza giusta durante un intervento. Ed anche umana: ho visto la profonda emozione nei suoi occhi quando ha visto la gioia dei familiari dopo ore di angoscia in attesa della fine dell’intervento, alla notizia che è andato tutto bene”.

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