ULSS Pedemontana. Cantieri PNRR: proseguono i lavori

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Nella giornata di oggi l’Assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Socio-Sanitari Manuela Lanzarin, accompagnata dalla Direzione strategica dell’ULSS 7 Pedemontana, ha visitato i cantieri
a Bassano, Marostica e Romano d’Ezzelino

Nella mattina di oggi l’Assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Socio-Sanitari Manuela Lanzarin e la Direzione strategica dell’ULSS 7 Pedemontana hanno visitato i cantieri PNRR in corso a Bassano, Marostica e Romano d’Ezzelino, verificando “sul campo” i progressi nello stato di avanzamento dei lavori.

«È stata una mattinata intensa ma anche importante – sottolinea il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza – perché abbiamo potuto confermare il buono stato di avanzamento di tutti i cantieri. Voglio ricordare che complessivamente nella nostra Azienda tramite i fondi PNRR è prevista l’attivazione di 8 Case della Comunità, 3 Ospedali di Comunità e 4 Centrali Operative Territoriali, oltre a importanti investimenti sul piano tecnologico e organizzativo che sono stati già completati. Si tratta dunque di un impegno organizzativo straordinario e voglio ringraziare tutto il personale e i servizi che stanno coordinando e supervisionando le attività. Per quanto riguarda nello specifico le Case della Comunità, si tratta di un modello assistenziale innovativo, che concentrerà molti dei servizi ad elevata frequenza e allo stesso tempo li porterà più vicino ai cittadini: è una rivoluzione che dovremo realizzare non solo sul piano edilizio e organizzativo, ma anche su quello delle abitudini dei cittadini. Ben vengano dunque giornate come questa, che sono anche l’occasione per raccontare alla comunità il cambiamento in atto».

Il modello delle Case della Comunità

A questo riguardo va ricordato che il modello delle Case della Comunità prevede l’apertura 7 giorni su 7, 24 ore al giorno. Al loro interno il cittadino potrà trovare sia gli ambulatori di Medici di Medicina Generale sia la Continuità Assistenziale, oltre ad un presidio infermieristico per le piccole necessità, così da ridurre gli accessi dei codici bianchi in Pronto Soccorso.

Parallelamente è prevista la presenza di un Punto Unico di Accesso (PUA), che fungerà da riferimento del cittadino per tutte le sue necessità assistenziali: sarà il personale di quest’ultimo, poi, a metterlo in contatto con i diversi servizi aziendali referenti per i suoi bisogni assistenziali. 

Non mancheranno inoltre una serie di ambulatori per l’attività specialistica territoriale e i principali servizi socio-sanitari, come ad esempio il Consultorio Familiare, il Servizio Tutela per i Minori, la Neuropsichiatria Infantile e altri ambulatori specialistici.

«Gli ambulatori non avranno una assegnazione univoca – spiega il dott. Eddi Frezza, Direttore dei Servizi Socio-Sanitari dell’ULSS 7 Pedemontana – ma potranno essere utilizzati in modo condiviso da più specialisti secondo un calendario pianificato: questo perché la Casa della Comunità presuppone un modello innovativo, nel quale non sarà più il cittadino a spostarsi da casa ad una sede ambulatoriale centralizzata, ma saranno gli specialisti a recarsi nelle sedi territoriali più vicine ai pazienti per visitarli, chiaramente su prenotazione e secondo un calendario predefinito. In questo modo potremo moltiplicare le sedi dell’attività specialistica territoriale e portare questi servizi più vicino a casa degli utenti, con un utilizzo allo stesso tempo efficiente delle risorse. In questa prospettiva, rispetto alle attuali sedi dei servizi territori la realizzazione delle nuove Case della Comunità ci consentirà di contare su spazi non solo più accoglienti per i cittadini e più efficienti sul piano energetico, ma anche più funzionali rispetto ad una riorganizzazione dei servizi che porrà al centro l’utente».

Marostica – Progetto Pinqua

Per motivi logistici, la prima tappa della mattinata è stata a Marostica, dove l’Assessore regionale Manuela Lanzarin e la Direzione dell’ULSS 7 Pedemontana hanno visitato sia il cantiere dove sono state realizzate le demolizioni – iniziate lo scorso novembre – propedeutiche alla realizzazione del progetto PINQUA, presso il Centro Prospero Alpino. Come noto si tratta di una innovativa struttura residenziale per pazienti affetti da demenza di grado lieve o moderato e altre “categorie protette”, nell’ambito del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQUA). Va ricordato che il progetto si compone di due interventi distinti e complementari. Il primo vedrà la completa riqualificazione del fabbricato più a ovest del complesso (edificio A), situato nelle immediate vicinanze della chiesa di San Rocco, per una superficie coinvolta di circa 2.000 mq, dove al piano terra saranno ricavati degli spazi per servizi commerciali di utilità sia per gli ospiti del centro, sia per la comunità esterna, mentre al primo piano saranno inserite 7 unità residenziali destinate ad alcune categorie sociali “sensibili” (giovani coppie, studenti, etc.), a fronte di un loro impegno volontario nei servizi a supporto della struttura; sempre nell’edificio ristrutturato saranno inoltre ricavati anche spazi per le associazioni di volontariato.

La seconda parte dell’intervento prevede, nell’area oggetto delle demolizioni, la realizzazione di un nuovo complesso destinato ad ospitare persone affette da demenza di grado lieve e moderato, dunque prevalentemente autosufficienti o parzialmente non autosufficienti ma in grado di gestire in modo quasi autonomo la loro vita quotidiana, se non singolarmente, attraverso relazioni e dinamiche di mutuo aiuto. Questi nuovi spazi residenziali saranno strutturati in 5 unità residenziali indipendenti per complessivi 2.100 mq, con 5 posti letto ciascuna, e una serie di servizi in condivisione. Il tutto sarà realizzato secondo i più moderni principi di sostenibilità ambientale in ambito architettonico ed impiantistico. 

Il progetto sarà quindi completato in un secondo momento con la realizzazione di una vasta area scoperta (6.700 mq) adibita a giardini di pertinenza delle unità residenziali, verde pubblico e parcheggi.

Complessivamente, l’area oggetto dell’intervento è di circa 10.800 mq. Il tutto per un investimento complessivo di 13,5 milioni di euro, di cui 11.830.000 euro tramite fondi PNRR (Decreto MIMS 804 del 20/01/2022) e i rimanenti 1.670.000 euro tramite il “Fondo per l’avvio delle opere indifferibili DL 50/2022”. Il termine dei lavori è previsto per marzo 2026.

Bassano del Grappa – Casa della comunità e Ospedale di Comunità

Lavori a ritmo serrato anche all’ospedale San Bassiano, dove all’11° piano è in fase di realizzazione l’Ospedale di Comunità e parallelamente, in un terreno adiacente, si lavora alla nuova Casa della Comunità, per un investimento complessivo di circa 15 milioni di euro. 

Per quanto riguarda più in dettaglio la Casa della Comunità, sarà realizzata su una porzione di terreno di circa 18.000 mq e si svilupperà su 4 piani (uno interrato e tre fuori terra) per una superficie coperta complessiva di circa 1.860 mq.

Sul piano architettonico, il nuovo edificio si caratterizzerà per una forma a V aperta per il I e II piano, con una corte centrale al piano terra che in futuro potrà collegarsi in via diretta con la struttura ospedaliera esistente.  La piastra del piano terra presenterà 4 ingressi collocati a Nord, Sud, Est ed Ovest.

Tra le accortezze progettuali studiate per rendere la struttura più accogliente e allo stesso più sicura sul piano sanitario si segnala la presenza di numerose sale e salette di attesa, per consentire un’agevole fruizione degli spazi aperti al pubblico e allo stesso tempo la possibilità di separare più agevolmente i flussi di utenti, molto utile in caso di eventi pandemici.

Il progetto prevede due stralci di intervento: per il principale i lavori sono iniziativa nell’aprile dello scorso anno e la conclusione è prevista per inizio 2026, con un investimento complessivo pari a 13,4 milioni di euro, di cui 6 milioni finanziati tramite PNRR (Missione 6. C1 Investimento 1.1 “Case della Comunità e presa in carico della persona), 6,6 milioni tramite il fondo sanitario regionale e ulteriori 653 mila euro tramite il Fondo integrativo per l’avvio delle opere indifferibili art. 26 comma 7 del DL 50/2022.
Per il secondo stralcio, che prevede il completamento di alcuni spazi non compresi nell’obiettivo PNRR, l’investimento stimato è pari a ulteriori 3,6 milioni di euro in attesa di finanziamento.

Allo stato attuale sono quasi ultimati i lavori per la costruzione delle parti strutturali dell’edificio (fondamenta, pilastri e solai), con la conclusione dell’opera prevista per febbraio 2026.

Per quanto riguarda invece l’Ospedale di Comunità, come anticipato questo sta sorgendo all’11° piano del San Bassiano, in precedenza utilizzato prevalentemente per uffici e servizi non prettamente ospedalieri. 

Per rispondere a questa nuova destinazione, gli spazi sono in fase di completa ristrutturazione, con la demolizione di alcune murature interne e l’installazione di nuove pareti divisorie allo scopo di rivedere la distribuzione degli spazi, l’adeguamento dei servizi igienici e degli impianti, oltre a nuovi rivestimenti. La superficie oggetto dell’intervento è di 3.160 mq, all’interno della quale saranno ricavate 16 stanze per complessivi 24 posti letto.

Allo stato attuale sono già state eseguite le demolizioni dei pavimenti e dei rivestimenti dei bagni, la rimozione dei controsoffitti, sono state create nuove pareti divisorie in cartongesso, sono state modificate le canalizzazione dell’impianto dell’aria e sono state sostituite tutte le prese dei gas medicali.

Il termine dei lavori, iniziati la scorsa primavera, è previsto entro agosto 2025, per un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro finanziato tramite i fondi PNRR – Missione 6. C1 Investimento 1.3 “Ospedali di Comunità”.

Romano d’Ezzelino – Casa della Comunità

Ultima tappa della mattinata, ma non certo per importanza, è stato il cantiere della Casa della Comunità a Romano d’Ezzelino. La nuova struttura sorgerà al civico 4 di via Gioberti, dunque in posizione centrale, al posto dello stabile che un tempo ospitava l’Ufficio Tecnico e la Polizia Locale. Un intervento di demolizione e ricostruzione del valore di 3,8 milioni di euro finanziato tramite fondi PNRR.

Qui i lavori sono iniziati il 15 aprile dello scorso anno e da allora si è già proceduto alla realizzazione di quasi tutta la parte strutturale.

Sul piano architettonico, la nuova sede si svilupperà su due piani per una superficie totale di 1.064,5 mq. 

Una particolare attenzione in fase di progetto è stata posta anche all’impatto estetico del nuovo edificio, che si configurerà come due volumi rettangolari che si incastrano l’uno sopra l’altro: per le finiture esterne è previsto l’utilizzo di intonaco e laterizio faccia a vista. I prospetti, costituiti dall’alternanza di facciata rivestita in pannelli di fibrocemento e finestre a nastro verticale, saranno caratterizzati da un gioco di luci e ombre, chiari e scuri, con l’inserimento di griglie in profilati verticali in corrispondenza delle vetrate più ampie che avranno la molteplice funzione di antieffrazione ma anche di frammentare la luce diretta.

Massima attenzione anche all’efficienza energetica, grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie isolate e all’impiego di un impianto fotovoltaico sull’intera copertura dell’edificio.

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