Consegnata questa mattina, con una cerimonia dove hanno partecipato Antonio Poggiana – Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, Anna Vittoria Ciardullo – Direttrice SC Distretto Trieste 1, Tiziana Spessot – Direttrice Dipartimento delle Professioni Sanitarie, Patrizia Sartorato – Direttore SC Coordinamento delle professioni sanitarie Area Giuliana, e Francesco Slocovich – Presidente Fondazioni Benefiche Alberto e Kathleen Casali ETS.
ASUGI ringrazia la Fondazioni Benefiche Alberto e Kathleen Casali ETS che ha manifestato la volontà di donare l’importo di 15.700 euro. Tale somma è stata destinata all’acquisto di un’autovettura Lancia Ypsilon a km 0, assegnata all’U.A. Assistenza Infermieristica Ambulatoriale e Domiciliare 0-18.
L’assistenza infermieristica domiciliare dedicata ai bambini e adolescenti inizia nel 2001 con il primo protocollo d’intesa per la continuità ospedale territorio con l’IRCCS Burlo Garofolo per i bambini oncologici. L’obiettivo era quello di garantire il percorso di cura nel contesto familiare evitando l’ospedalizzazione prolungata con le relative possibili complicanze.
Gli infermieri all’epoca operavano presso le ex Unità Operative Bambini Adolescenti in seguito denominate S.S. Tutela Bambini Adolescenti ed erano collocate nei quattro Distretti Sanitari.
Oggi l’Unità Operativa è composta dagli infermieri che provengono da questi ex servizi, grazie alla loro esperienza e il vantaggio di poter lavorare in un’unica équipe sovra-distrettuale possono garantire un’alta qualità di intervento.
La possibilità di muoversi agevolmente sul territorio verrà garantita anche grazie alla donazione della Lancia Y MY 24 che darà la possibilità di agevolare gli spostamenti garantendo su tutto il territorio giuliano l’assistenza erogata a favore dei bambini e adolescenti affetti da varie patologie. L’attività infermieristica dedicata ai bisogni di salute per questa fascia di età è caratterizzata da un’elevata complessità e viene erogata quotidianamente a domicilio, a scuola e nei contesti vita, garantendo in questo modo la frequenza scolastica e l’inclusione sociale.
Inoltre, consente di evitare ricoveri impropri e complicazioni e, dove possibile, favorisce il recupero psicofisico nell’ambito del contesto familiare, amicale ed affettivo.