RAPPORTO ECONOMIST IMPACT. ITALIA SI DISTINGUE PER ACCESSO E RIMBORSABILITÀ DELLE TERAPIE

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Un nuovo rapporto europeo di Economist Impact, realizzato con il contributo non condizionante di Daiichi Sankyo, evidenzia luci e ombre nella cura del tumore al seno in Europa, che è ancora la neoplasia più diffusa tra le donne.

L’Italia davanti alla media UE per accesso e rimborsabilità dei trattamenti oncologici a livello nazionale; persistono tuttavia disuguaglianze regionali e lacune nella prevenzione, con il 23% dei casi di tumore al seno ancora attribuibile a fattori di rischio modificabili e un’adesione allo screening mammografico al di sotto della soglia del 70-75% raccomandata dall’UE.

Il report evidenzia l’urgenza di garantire un’assistenza onnicomprensiva che vada oltre la cura oncologica, integrando nel percorso di cura aspetti come la sessualità, la preservazione della fertilità, il supporto psico-oncologico e finanziario, il sostegno al reinserimento lavorativo.

Roma, 13 marzo 2025 – Il tumore al seno resta la neoplasia più diffusa tra le donne in Europa e in Italia, con oltre 55.000 nuove diagnosi ogni anno solo nel nostro Paese1. Grazie ai progressi nella diagnosi e nelle terapie, la sopravvivenza a cinque anni ha raggiunto l’88%, superando il 90% nei casi individuati precocemente2. Tuttavia, sono ancora numerose le sfide che le persone con tumore al seno affrontano ogni giorno e che incidono in maniera significativa sulla loro qualità di vita, sia durante il percorso di cura che negli anni successivi.

È quanto emerge dal report europeo Advancing Breast Cancer Care in Europe: A Roadmap to a Women-Centric Approach, realizzato dall’Economist Impact con il supporto non condizionante di Daiichi Sankyo, grazie al contributo di oltre 75 esperti di diverse discipline e nazionalità raccolto attraverso workshop e interviste condotte in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito tra maggio e dicembre 2024.

Lo studio ha approfondito l’attuale panorama della gestione del cancro al seno in Europa in ogni fase del percorso di cura, dalla prevenzione alla diagnosi, al trattamento e follow-up, fino al post-cura, identificando le principali sfide ancora aperte e le opportunità di miglioramento.

L’analisi evidenzia la necessità di ripensare un approccio di assistenza e cura centrato sulle esigenze specifiche di chi affronta questo percorso, che sono ancora oggi spesso sottovalutate, considerando la persona nella sua totalità e unicità e tenendo conto delle sue esigenze fisiche, emotive e cognitive, nonché dei suoi progetti di vita.

“Partendo dall’ascolto di clinici, ricercatori e associazioni pazienti, questo rapporto europeo ci ha restituito una fotografia accurata e aggiornata dello stato dell’arte della gestione del tumore al seno in Europa e nel nostro Paese offrendoci importanti spunti di riflessione e suggerendo possibili percorsi di miglioramento da intraprendere “– ha dichiarato Mauro Vitali, Head of Oncology di Daiichi Sankyo Italia. – “Crediamo fermamente che per affrontare il cancro sia indispensabile adottare un approccio olistico che consideri le specificità di ogni persona nel suo percorso di curaPer questo collaboriamo costantemente con società scientifiche, associazioni, professionisti sanitari, stakeholder e tutti coloro che possono contribuire alla ricerca di soluzioni efficaci, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici e l’esperienza di chi affronta il tumore al seno“.

IL TUMORE AL SENO IN ITALIA

Prevenzione e diagnosi precoce: una sfida ancora aperta

Il 23% dei casi di tumore al seno è attribuibile a fattori di rischio modificabili, come fumo, alcol e sedentarietà. In particolare, il consumo eccessivo di alcol contribuisce a circa 6.000 nuovi casi all’anno di tumore alla mammella, incidendo fino all’11% delle diagnosi2. Emerge quindi la necessità di incrementare le iniziative di sensibilizzazione a riguardo per aumentare la consapevolezza sull’impatto che gli stili di vita scorretti hanno sulla probabilità di sviluppare una neoplasia mammaria.

Anche sul fronte della prevenzione secondaria il nostro Paese risulta indietro. L’adesione ai programmi di screening mammografico è al di sotto della soglia minima raccomandata dall’UE del 70-75%3, con forti disparità regionali tra il Nord e il Sud e le isole, dove si registra la partecipazione più bassa. Un dato, questo, che denota ancora la presenza di significative barriere di accesso a strumenti di prevenzione fondamentali e considerati ormai di routine e l’esigenza di intervenire con politiche incisive in grado di portare l’Italia almeno alle soglie raccomandate a livello europeo. Questo dato, purtroppo, non è isolato, poiché anche altri Paesi analizzati dallo studio presentano risultati simili, con l’eccezione della Spagna, tanto che attualmente solo otto Paesi in tutta Europa raggiungono l’adesione minima suggerita4. Inoltre, sebbene lo screening sia garantito a livello italiano per le donne tra i 50 e i 69 anni5, non tutte le regioni hanno esteso il programma alla fascia 45-74 anni, come suggerito dalle raccomandazioni europee. Per incentivare l’adesione agli screening, lo studio propone ad esempio l’introduzione di unità di screening mobili per superare le barriere di accesso legate alla distanza e la digitalizzazione dei metodi di comunicazione, sostituendo le lettere di invito cartacee con e-mail o SMS.

Accesso ai farmaci: Italia davanti alla media UE, ma permangono disuguaglianze territoriali

Parlando invece dell’accesso ai trattamenti oncologici, il bilancio in questo caso è positivo. Secondo quanto emerge dal report di Economist Impact, l’Italia si distingue infatti, tra i Paesi analizzati, per il numero di trattamenti oncologici disponibili (40 sui 48 approvati da EMA tra il 2019 e il 2022), seconda dopo la Germania, e per il tasso più alto di terapie che hanno ricevuto piena rimborsabilità (78%) subito dopo la Germania e la Scozia.6

Inoltre, anche in termini di velocità di autorizzazione all’immissione in commercio dei trattamenti, l’Italia si posiziona meglio della media europea (559 giorni): mediamente intercorrono 417 giorni tra l’approvazione europea e la disponibilità effettiva delle terapie oncologiche per i pazienti italiani.6 Tuttavia, la peculiarità del sistema italiano decentralizzato e il passaggio attraverso i prontuari terapeutici regionali tendono ad allungare i tempi di accesso alle nuove terapie, creando disuguaglianze territoriali significative.

L’impatto sociale ed economico del tumore al seno

Il tumore al seno non è solo una sfida clinica, ma anche sociale ed economica. In Italia, si stima che i costi annui legati alla malattia superino 1 miliardo di euro, di cui il 50% attribuibile a costi sociali, come invalidità civile e perdita di produttività lavorativa7. Oggi, inoltre, il tumore al seno viene diagnosticato anche in donne giovani, nel pieno della loro vita professionale: una donna su 40 in Italia riceve la diagnosi prima dei 49 anni. Il report evidenzia quindi l’urgenza di garantire un’assistenza onnicomprensiva che vada oltre la cura oncologica, integrando nel percorso di cura aspetti come la sessualità, la preservazione della fertilità, il supporto psico-oncologico e finanziario, il sostegno al reinserimento lavorativo. Non solo durante le cure, ma anche negli anni che seguono la fine del trattamento. In questo senso, un traguardo significativo è stata l’introduzione nel 2023 della Legge sull’Oblio Oncologico, con cui l’Italia si è affiancata ad altri Paesi Europei che avevano già adottato un analogo provvedimento per la tutela delle persone guarite dal cancro, contribuendo a impedire discriminazioni e penalizzazioni in ambito economico e lavorativo. Nonostante la legge, tuttavia, emerge ancora la necessità di incrementare politiche efficaci per aumentare la qualità di vita di chi è riuscito a sopravvivere ad un tumore.

Il report completo è disponibile sul sito di Economist Impact: https://impact.economist.com/health/women-centric-breast-cancer-care/

Riferimenti

  1. OECD. EU Country Cancer Profile: Italy 2023 [Internet]. 2023 [cited 2024 Dec 16]. Accessibile da: https://www.oecd.org/content/dam/oecd/en/publications/reports/2023/02/eu-country-cancer-profile-italy-2023_771850d8/a0a66c1d-en.pdf
  1. Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Tumore del seno in Italia: Ogni anno 6000 casi per l’abuso di alcol [Internet]. 2023 [cited 2024 Dec 16]. Accessibile da https://www.aiom.it/tumore-del-seno-in-italia-ogni-anno-6000-casi-per-labuso-di-alcol-etanolo-piu-tossico-per-le-donne-ma-poche-conoscono-il-rischio/#:~:text=%E2%80%9CIn%20Italia%2C%20nel%202022%2C,%C3%A8%20individuata%20negli%20stadi%20iniziali
  2. Eurostat. Health prevention statistics [Internet]. [cited 2024 Dec 16]. Accessibile da: https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/hlth_ps_prev__custom_12799281/default/table?lang=en
  3. Eurostat. Cancer screening statistics [Internet]. 2023 [accessed 16 Dec 2024]. Accessibile da: https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Cancer_screening_statistics
  4. Eurostat. Cancer statistics: Breast cancer screening rates across the EU [Internet]. 2023 Nov 3 [cited 2024 Dec 16]. Accessibile da: https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/w/ddn20231103-2
  5. European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations (EFPIA). EFPIA Patient Wait Indicator 2024 [Internet]. 2024 [cited 2024 Dec 16]. Accessibile da: https://efpia.eu/media/vtapbere/efpia-patient-wait-indicator-2024.pdf
  6. Mennini FS, Marcellusi A, Sciattella P, Scortichini M, Ragonese A, Cattel F, D’Antona R, Del Mastro L, Gori S, Perrone G, Migliorini R. Burden of Disease of Breast Cancer in Italy: A Real-World Data Analysis. PharmacoEconomics-Open. 2024 Nov 23:1-8.

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