Per la prima volta in ospedale la musicoterapia incontra l’estetica oncologica. L’appuntamento si è svolto lunedì 10 marzo con il musicoterapista e psicologo Ferdinando Suvini e l’estetista APEO Gaia Tilli, destinato alle persone assistite e al personale sanitario in ambito oncologico
Sostenere le persone con patologia oncologica nel percorso di cura con progetti finalizzati al benessere psico fisico. Si è svolto ieri, lunedì 10 marzo, all’ospedale Santa Maria alla Gruccia in Valdarno, un incontro di musicoterapia ed estetica rivolto alle persone assistite in ambito oncologico e al personale sanitario. Per la prima volta all’ospedale del Valdarno, due progetti dal valore sociale si sono uniti sinergicamente per coinvolgere attivamente sia le persone con patologie oncologiche che il personale sanitario, nell’ottica di promuovere il benessere psicofisico.
«Dal 2012 –afferma la dott.ssa Simona Scali, Direttrice dell’UOSD di Oncologia del Valdarno – con il sostegno di ANDOS Valdarno OdV, i progetti di musicoterapia “Musi…curando” e di estetica oncologica “T’insegno un trucco: vedersi bene per sentirsi meglio”, vengono proposti ai nostri pazienti come interventi integrati alle principali ed essenziali terapie mediche e si inseriscono a tutti gli effetti nel piano di cura della malattia oncologica. Gli incontri come questo hanno la finalità di migliorare la qualità di vita delle persone assistite indirizzando anche su un altro piano terapeutico i bisogni psicofisici dei nostri pazienti»
«La musicoterapia- spiega il Maestro Suvini- utilizza le vibrazioni sonore e la musica come strumento per interagire con il paziente, è un processo sistematico di intervento dove il terapeuta aiuta le persone a migliorare il proprio stato di salute, utilizzando le esperienze musicali e le relazioni che si sviluppano attraverso di esse come forze di cambiamento. La musica, inoltre, ci aiuta a scoprire e comprendere il nostro vissuto e ci offre la possibilità di contattare e rielaborare stati interni altrimenti difficili da esprimere, facilitando la comunicazione e incontrando i bisogni della persona».
«In questa esperienza –dice Gaia Tilli- abbiamo pensato di sfruttare la sinergia con la musicoterapia per insegnare alle persone e al personale dell’oncologia, tecniche di rilassamento e automassaggio. Il corpo della persona con patologia oncologica può subire dei cambiamenti, con conseguenze sulla percezione di sé e sulla vita di relazione. Il nostro obiettivo è aiutare le persone a riappropriarsi della propria immagine e a riconquistare fiducia».
«L’umanizzazione delle cure e il sostegno ai pazienti passa anche per progetti come questi – evidenzia la direttrice dell’ospedale, Patrizia Bobini – la musicoterapia e l’estetica oncologica aiutano le persone che stanno affrontando un percorso di cura, valorizzando la comunicazione, la partecipazione e la condivisione».