Oggi, 5 marzo 2025, presso l’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna si è svolta la cerimonia di ringraziamento per la donazione di attrezzature, del valore di quasi 100.000 euro, da parte delle associazioni AMRER (Associazione Malati Reumatici Emilia-Romagna) e ANIPI (Associazione Nazionale Italiana Patologie Ipofisiarie Emilia-Romagna) a favore dell’ambulatorio di Reumatologia di Ravenna.
Nello specifico la donazione ha ad oggetto un ecografo dedicato alle malattie reumatiche e una tecnologia REMS (Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry), attrezzature fondamentali per l’attività ambulatoriale, la cui acquisizione era stata infatti condivisa preventivamente con la direzione in base alle necessità prioritarie individuate in ragione dei fabbisogni clinici.
Alla cerimonia erano presenti il sindaco f.f. di Ravenna, Fabio Sbaraglia, la direttrice sanitaria di Ausl Romagna, Francesca Bravi, il direttore f.f. del presidio ospedaliero di Ravenna, Paolo Tarlazzi, il responsabile del reparto di Reumatologia di Ravenna, Pierluigi Cataleta, la presidente dell’associazione AMRER, Guerrina Filippi, la presidente dell’associazione ANIPI, Valeria Urbinati, e il direttore di entrambe le associazioni, Daniele Conti.
L’ecografia articolare in questi ultimi anni ha acquisito sempre più importanza nell’ambito della diagnosi delle malattie reumatiche, tanto da divenire imprescindibile nell’attività quotidiana di un reumatologo. I vantaggi della tecnica ecografica rispetto ad altre metodiche consistono nella facile accessibilità, rapidità di esecuzione e ripetibilità dell’esame senza esporre il paziente a radiazioni. Nonostante un accurato esame obiettivo permetta già di per sé di discriminare una possibile patologia reumatica, l’esecuzione di un rapido controllo ecografico è in grado spesso di confermare con certezza il sospetto diagnostico. Nel caso delle artriti lo studio ecografico dell’articolazione associata a tecnica di Power Doppler permette al reumatologo di valutare, con accuratezza maggiore rispetto all’esame clinico, la presenza e l’entità di uno stato infiammatorio (versamento intraarticolare, ipertrofia della membrana sinoviale, entesiti, erosioni articolari, ecc.). Inoltre l’uso dell’ecografo associato ad un buon esame obiettivo ci permette la valutazione dell’efficacia di una terapia in corso. L’ecografia articolare può essere usata anche a scopo terapeutico per l’esecuzione di artrocentesi ed infiltrazione con un grado di precisione assolutamente non paragonabile all’esecuzione “a mano libera”, specie quando è necessario operare su articolazioni profonde o su raccolte di piccole dimensioni. Il limite della tecnica è la difficoltà di accesso ad alcune articolazioni o strutture articolari per limiti puramente anatomici. Risulta quindi ben evidente come allo stato attuale l’ecografia sia diventata uno strumento indispensabile nella diagnostica e nel follow-up delle malattie reumatologiche.
Dall’altra parte, la REMS rappresenta la tecnologia più innovativa per stimare la densità minerale ossea tramite ultrasuoni e stimare il rischio di fratture a cinque anni basandosi sulla qualità ossea. La tecnica contribuirebbe a ridurre le liste di attesa nel SSN riducendo anche la migrazione dei pazienti. REMS è uno strumento utile nella diagnosi dell’osteoporosi, una malattia che in Italia interessa 5 milioni di persone, di cui 4 milioni di donne e, nell’80% dei casi, in età post-menopausale, ma che può verificarsi anche in giovane età. Si tratta di una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, che fa diminuire la densità minerale dell’osso causando fragilità ossea quindi fratture. Attualmente la tecnologia REMS ha tanti studi a supporto ma ancora non è stata inserita come strumento valutativo nella nota 79 AIFA rispetto alla DEXA che attualmente rappresenta la metodica indicata, anche se presto sarà inserita anche la REMS. Al momento non sostituirà quindi la DEXA ma può essere utilizzata in ambulatorio dai clinici o al letto del paziente e se l’esame è sospetto si procederà con la richiesta di una DEXA mirata permettendo di screenare che deve essere sottoposto alla DEXA con riduzione delle liste di attesa. La tecnologia Rems ha molteplici vantaggi fornendo risposte dettagliate e affidabili sullo stato di fragilità dello scheletro, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo associato alla possibilità di studio, la velocità di esecuzione dell’esame e lo studio attraverso la sonda ecografica dei tessuti corporei dell’addome (grasso e muscolo). La diffusione territoriale di questi macchinari in futuro potrebbe essere fondamentale nella gestione e prevenzione dell’osteoporosi primaria riducendo la possibilità di fratture osteoporotiche gravi, come quelle del femore o delle vertebre, con importanti benefici per i pazienti e il sistema sanitario (sia sulle liste di attesa che sui costi delle terapie per l’osteoporosi).
“A nome della Reumatologia di Ravenna ringrazio AMRER e ANIPI per questa copiosa donazione che esalta la costante presenza attiva accanto al paziente reumatico e l’alleanza con il clinico, mirando alla salute del paziente – ha dichiarato il dott. Cataleta. Questa donazione rafforza gli obiettivi del reumatologo come la diagnosi precoce, la presa in carico e la gestione del paziente per tutto il corso della cronicità della malattia”.
“Le associazioni vogliono essere concretamente vicine alle persone affette da patologie reumatologiche – è intervenuto il dott. Conti. Siamo orgogliosi di poter contribuire alla presa in carico e alla diagnosi precoce dei pazienti reumatologici in cura da una delle eccellenze del nostro territorio. Crediamo fermamente che sostenere il servizio sanitario pubblico sia fondamentale, infatti siamo l’unico paese al mondo che assicura la salute a tutti i cittadini e il nostro desiderio è che rimanga. Donare queste attrezzature è stato possibile grazie alla collaborazione tra le due associazioni, AMRER e ANIPI, e al prezioso contributo di tutti coloro che ci hanno sostenuti. In particolare, il contributo di ANIPI è stato possibile grazie al lascito di Marisa Ventura, mentre quello di AMRER deriva dal sostegno di tutte le persone che ci hanno sostenuto con il 5×1000 e che hanno contribuito con donazioni durante le campagne di solidarietà che siamo soliti proporre a Natale e a Pasqua”.
“Ringrazio le associazioni, i volontari e la società civile che stanno aiutando la sanità pubblica nel restare al passo con l’innovazione e ringrazio tutti i professionisti coinvolti che hanno reso possibile la strutturazione della reumatologia così come la conosciamo oggi, seppur in un momento di grave criticità in termini di finanziamento del servizio sanitario nazionale” ha concluso la dott.ssa Bravi.