L’8 marzo celebriamo la Giornata internazionale della donna, proclamata dalle Nazioni Unite come una ricorrenza internazionale per sottolineare l’importanza del sostegno ai diritti delle donne e alla loro emancipazione.
Nel nostro territorio da oltre 10 anni è attivo il Tavolo Tecnico di contrasto al maltrattamento. Un gruppo di lavoro in cui professionisti dell’Azienda Usl, ASP – Azienda Servizi alla Persona Circondario Imolese, medici di medicina generale, Centri AntiViolenza e Forze dell’Ordine, coordinati dal Consultorio Familiare che con frequenti cadenze si riuniscono per confrontarsi e rafforzare il lavoro di rete.
“Nel linguaggio comune spesso si parla dell’8 marzo come di una festa, ma in realtà è molto di più. È un invito a riflettere e ad affrontare il tema della violenza di genere – spiegano i rappresentanti del Tavolo Tecnico di contrasto al maltrattamento. – Nonostante il lavoro svolto negli anni, i fatti di cronaca ci dimostrano che c’è ancora molto da fare. Il compito più difficile è superare i pregiudizi e gli stereotipi che tutti noi, consapevolmente o meno, trasmettiamo e alimentiamo. Comprendere le radici delle relazioni fragili è fondamentale. Le donne si trovano spesso coinvolte in rapporti basati su una disparità di potere che porta a situazioni di maltrattamento. Questo non è un raptus, né il risultato di una malattia mentale, ma un atto volontario. Il rischio è quello di confondere l’amore con il possesso, l’interesse con il controllo, l’intimità con la violenza.”
Nel corso degli anni, un numero crescente di operatori sanitari provenienti da diverse Unità Operative (Pronto Soccorso, Psicologia Ospedaliera, Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Centro di Salute Mentale) ha collaborato con i Centri Antiviolenza del nostro territorio per trovare strategie efficaci contro questo fenomeno complesso e diffuso.
“Dagli eventi formativi degli ultimi anni, – proseguono i rappresentanti del Tavolo di lavoro – rivolti agli operatori e alle operatrici socio-sanitarie, alle operatrici dei Centri AntiViolenza (Cav) e alle Forze dell’Ordine, abbiamo appreso che chi si occupa di violenza deve essere altamente competente. Non basta una sensibilità personale per affrontare questo delicato tema. Operatori attenti e adeguatamente formati possono cogliere anche i piccoli segnali che suggeriscono la presenza di violenza. Il disvelamento precoce è uno degli strumenti fondamentali indicati dall’OMS per identificare e sostenere le vittime di maltrattamento. Il nostro obiettivo – conclude il Tavolo – è mantenere una costante proposta formativa diversificata e aggiornata per tutti gli operatori e le operatrici”.