Spallanzani. Pubblicato concorso di progettazione per Nuovo Polo dei Laboratori Rita Levi Montalcini

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È stato pubblicato sulla Piattaforma telematica Competition Architecture Network (CAN) il concorso per la progettazione del “Nuovo Polo dei Laboratori Rita Levi Montalcini” dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. L’iniziativa prende le mosse dalla volontà dell’Istituto di creare un polo integrato dedicato alla ricerca scientifica/sanitaria traendo vantaggio dalla vicinanza fisica di tre edifici esistenti dedicati già a questo tipo di attività. Il 15 gennaio è stato siglato un Protocollo d’intesa tra l’INMI Lazzaro Spallanzani, l’Ordine degli Architetti di Roma e provincia e l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma al fine di realizzare un concorso internazionale di progettazione per la nuova struttura. E ora si entra nel vivo: all’interno della piattaforma telematica per la pubblicazione e la gestione dei concorsi di progettazione (https://inmi.competitionarchitecturenetwork.it) ideata e realizzata dall’Ordine degli Architetti di Roma, è possibile ottenere tutte le informazioni riguardanti il bando, consultare le date utili, scaricare il disciplinare, iscriversi al concorso. Il termine per la consegna degli elaborati è stato fissato al 27 giugno 2025.

Il vincitore riceverà un premio di 240.657,01 euro oltre Iva e contributi previdenziali (di cui 80.000 euro quale anticipo parziale per la redazione del PFTE e 160.657,01 euro come importo da corrispondere a saldo dopo l’approvazione del progetto. Ai concorrenti risultati classificati dal 2º al 3º è riconosciuto un rimborso spese, complessivamente pari a 45.000 euro comprensivi di Iva e contributi previdenziali.

In particolare, l’oggetto del concorso è quello di sviluppare una Progettazione di Fattibilità Tecnico-Economica che permetta di raggiungere i tre obiettivi previsti dal masterplan attraverso la realizzazione di un nuovo edificio in grado di dare contemporaneamente risposta alle esigenze operative dell’Istituto. I tre obiettivi sono: realizzazione di un nuovo edificio dedicato ai laboratori di ricerca; messa a sistema degli edifici già esistenti dedicati alla ricerca; riqualificazione in chiave green di tutta l’area destinata al “Polo della ricerca”.

Per il Commissario Straordinario dell’INMI Spallanzani, dr.ssa Cristina Matranga, «dotarsi di nuove strutture è fondamentale per potenziare le attività di ricerca e di diagnosi del nostro Istituto, sempre più sollecitato in ambito nazionale e internazionale.  Siamo sicuri che la collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri e l’Ordine degli Architetti ci permetterà di realizzare una struttura moderna e all’avanguardia».

Dichiara il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, Alessandro Panci: «La struttura ospedaliera è stata al centro delle attenzioni durante il periodo Covid grazie alla qualità delle professionalità e delle ricerche svolte. Con grande soddisfazione è stata scelta la piattaforma Concorsi dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia per il suo ampliamento, cercando di ottenere la qualità architettonica attraverso il Concorso di Progettazione. Questa iniziativa si inserisce nel più ampio progetto di promozione culturale del Concorso di progettazione che l’Ordine sostiene, con l’obiettivo che questa procedura non sia intesa come un evento eccezionale, ma sempre più come uno strumento ordinario attuativo degli interventi di trasformazione. Uno strumento virtuoso per l’attuazione di processi di valorizzazione e recupero del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici, in quanto procedura incentrata sul confronto tra la qualità di più progetti».

Dichiara Massimo Cerri, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma: «Questo concorso è un invito ai professionisti tecnici a riflettere che le strutture di tipo “tradizionale” non sono più funzionali e non sono più sicure per operatori e pazienti, soprattutto di fronte a scenari emergenziali, come l’esperienza pandemica ci ha insegnato. Le strutture moderne devono rispettare nuovi criteri: flessibilità, resilienza e adattabilità anche davanti a situazioni di emergenza, non dovendo contemporaneamente intralciare l’attività elettiva in piena sicurezza di esercizio».

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