Grazie alla Legge 10/2020, presso il CadaverLab MultiMedica, gli studenti dell’Università degli Studi di Milano hanno potuto partecipare al primo corso di specializzazione chirurgica su un corpo umano donato post mortem.
Il 21 febbraio, a Milano, presso il CadaverLab MultiMedica (uno dei dieci istituti italiani riconosciuti “Centro di riferimento per la conservazione e l’utilizzazione dei corpi dei defunti a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”), gli specializzandi di chirurgia plastica, ortopedia, chirurgia generale, cardiochirurgia, chirurgia vascolare, urologia, otorinolaringoiatria dell’Università degli Studi di Milano hanno avuto la possibilità di prendere parte alla prima lezione pratica di chirurgia su salma donata esplicitamente a scopi formativi e didattici.
Questo grazie alla Legge 10/2020, che garantisce, finalmente anche in Italia dopo una lunga gestazione, la possibilità di donare alla scienza il proprio corpo e i tessuti post mortem; ma soprattutto grazie alla generosità di una donna che, avendo espresso in vita il suo consenso attraverso le Disposizioni Anticipate di Trattamento, ha dato un significativo contributo alla ricerca e alla formazione. Una scelta di alto valore etico, oggi ancora poco nota e diffusa in Italia, ma che risulta strumentale per il progresso dello studio e della ricerca finalizzati alla tutela della salute pubblica.
“Formazione del personale sanitario, ricerca scientifica, creazione di banche di tessuti umani utili a studiare i meccanismi patogenetici delle malattie e identificare nuovi biomarcatori, perfezionamento delle tecniche chirurgiche: questi sono solo alcuni dei progressi medico-scientifici resi possibili dalla donazione del corpo e dei tessuti post mortem”,spiega il prof. Giorgio Pajardi, Direttore dell’Unità di Chirurgia e Riabilitazione della Mano presso il Gruppo MultiMedica e Ordinario di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l’Univeristà degli Studi di Milano. “La formazione pratica, con interventi di simulazione, è essenziale nel lavoro del medico e, in particolare, del chirurgo. In questo senso, la Legge 10/2020 ha segnato una svolta epocale nel nostro Paese, perché per noi clinici e ricercatori potersi avvalere di corpi umani donati rappresenta una grande opportunità, sia per il progresso del sapere scientifico sia per la preparazione dei futuri chirurghi”.